mercoledì, maggio 03, 2017
Come riferiscono dalla Casa Bianca e dal Cremlino, c'è stato un colloquio telefonico tra i due leader politici. Siria, Terrorismo e Corea del Nord gli argomenti affrontati.

Una telefonata spesso può essere più efficace di tanti
Summit inconcludenti. Certo, quello tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente russo, Vladimir Putin - il primo dopo i raid Usa sulla Siria - non sarà il colloquio definitivo, ma è comunque un passo in avanti verso una bozza d'intesa. Segnali di schiarita dunque, confermati dagli
entourage di entrambi. Di fatto, come spiega la Casa Bianca, "è stata una conversazione molto buona"
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mercoledì, marzo 08, 2017
Dopo che ieri la Camera dei rappresentanti ha approvato il ripristino della pena capitale nazionale, non cessano le polemiche. Cristiani invitati alla mobilitazione per manifestare “lo spirito di opposizione” alla pena di morte.
di Dario Cataldo
Non si placano le proteste per quanto accaduto ieri nelle Filippine. La promozione di una legge voluta dall’alleanza di governo che sostiene il presidente Rodrigo Duterte e da lui stesso incentivata, ha scosso il mondo cattolico. Il presidente della Conferenza episcopale delle Filippine, l’arcivescovo Socrates Villegas, mostra tutta la propria delusione per l'accaduto
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mercoledì, febbraio 22, 2017
Quella umanitaria in Ucraina è una emergenza, “nel cuore” del continente europeo, “che non può e non deve restare invisibile”.
Radio Vaticana - Quando il conflitto nelle regioni orientali del Paese tra governativi e separatisti filorussi sta entrando nel suo quarto anno, con un bilancio ufficiale di almeno 10 mila morti, l’arcivescovo maggiore di Kiev-Halyč, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, a nome della Chiesa greco-cattolica ucraina lancia un appello alla comunità internazionale per fermare le violenze. Sul terreno infatti non pare rispettata la tregua scattata ad inizio settimana e l’Osce denuncia come non vengano osservate le intese sul ritiro delle armi pesanti, previste dagli accordi di Minsk.
Ascoltiamo Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, in questi giorni a Roma, intervistato da Giada Aquilino:
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mercoledì, febbraio 15, 2017
Benyamin Netanyahu confermerà il
sostegno che nel 2009 diede alla creazione di uno Stato palestinese –
nella sua visione, a sovranità limitata e in porzioni di Cisgiordania –
durante l’incontro che avrà oggi alla Casa Bianca con Donald Trump?
di Michele Giorgio – Il Manifesto
NenaNews
– Su questo punto, il principio dei Due Stati, la destra israeliana ha
discusso per giorni prima della partenza del premier per gli Usa. Più
voci, anche di alcuni ministri – «Penso che tutti i membri del gabinetto
si oppongano a uno Stato palestinese e il primo ministro Netanyahu fra
questi. Alcuni di loro per ragioni ideologiche o bibliche ed altri per
ragioni di sicurezza», ha detto ieri il falco Gilad Erdan -, hanno
esortato il primo ministro a non perdere l’occasione della presidenza
Trump per fare retromarcia
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mercoledì, febbraio 15, 2017
E’ giunto il momento della verità per i rapporti tra Russia e Stati Uniti, che dopo gli ultimi scandali e accuse reciproche rischiano di complicarsi.
di Daniele Chicca
WSI -Mosca ha dispiegato in gran segreto un missile navale che secondo quanto riferito dalle autorità americane viola i trattati di non belligeranza in vigore dai tempi della Guerra Fredda.
I funzionari della Casa Bianca in realtà si aspettavano una simile violazione del Trattato per il controllo delle armi nucleari INF (Intermediate-Range Nuclear Forces) firmato da Ronald Reagan e Michail Gorbachov nel 1987. Tre anni fa l’amministrazione Obama aveva accusato Mosca di aver condotto dei test sul missile cruise e quindi si attendeva prima o poi il dispiegamento della testate nucleare
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giovedì, gennaio 26, 2017
Dichiarazione di intenti di Theresa May nel corso della sua visita negli Usa per incontrare il presidente Donald Trump.
Gran Bretagna e Stati Uniti possono ancora una volta "guidare il mondo". E' quello che avrebbe affermato la premier britannica Theresa May, in viaggio verso Washington per incontrare il nuovo presidente degli Stati Uniti Trump. May, che sarà la prima leader straniera a incontrare il neo presidente, si rivolgerà anche ad una platea di leader
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mercoledì, novembre 30, 2016
Quando domenica scorsa il Generale libico Khalifa Haftar è arrivato a Mosca, su pressione degli Emirati Arabi Uniti, sapeva che avrebbe ricevuto una proposta di collaborazione in campo militare. Ma la richiesta che gli ha fatto l’esercito russo deve averlo, almeno di prima battuta, sorpreso: il Cremlino vuole costruire una base militare in Libia, vicina alle coste della Sicilia. Si tratterebbe della prima base militare russa nel Nord Africa.
di Daniele Chicca
WSI - Secondo le fonti di intelligence citate da
DEBKAfile, il presidente Vladimir Putin potrebbe costruire una seconda base nel Mar Mediterraneo, sulle coste di Bengasi, dopo quella permanente dell’aeronautica militare russa presente a Laodicea, in Siria (la base Hmeymim). Sempre in Siria il porto della logistica a Tartus diventerà una base navale completa a disposizione della Russia.
La nuova base russa in Libia ospiterà invece unità sia navali sia aeree, che si troveranno dunque a soli 700 chilometri dall’Europa
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martedì, novembre 15, 2016
Il Presidente della Repubblica delle Filippine, lancia un avvertimento chiaro: se il sedicente Stato islamico varca i confini nazionali saranno ignorati gli obblighi sui diritti umani.
di Dario Cataldo
Rodrigo Duterte, conosciuto in patria per via della rigida politica di ordine pubblico e la scarsa tolleranza contro le organizzazioni criminali, si è guadagnato di recente l'appellativo di "
Donald Trump delle Filippine". Duro contro il terrorismo, avverte il popolo a stare pronti ad eventuali minacce islamiche
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lunedì, novembre 14, 2016
Il muro al confine con il Messico si farà e sarà a carico dei messicani al 100%, parola di Donald Trump nel corso della sua prima intervista da neo presidente degli Stati Uniti rilasciata alla Cbs.
di Alessandra Caparello
New York –
(WSI) - Il magnate oggi inquilino della Casa Bianca ha confermato l’intenzione espressa in campagna elettorale, precisando che per una parte si tratterà di un muro, per un’altra di uno steccato.
“In queste cose sono bravo, si tratta di edilizia (…) Una volta rafforzata la frontiera con il Messico sarà presa una decisione sul destino dei migranti non criminali, ma illegali”... (continua)
domenica, ottobre 16, 2016
Chiunque vincerà le elezioni americane dovrà fare i conti con la Russia, e non sarà semplice. In gioco ci sono le relazioni fra due dei principali colossi mondiali. Per i russi, se Donald Trump è considerato un uomo privo di risposte, Hillary Clinton preoccupa ancora di più per la sua storia. Le elezioni viste dagli Urali.
di Lorenzo Carchini
L'ultima volta che un sondaggio indipendente, quello di
Levada, ha analizzato le
opinioni dei russi sui candidati presidenziali statunitensi era Agosto. Appena il 12% affermò di seguire la corsa con interesse, ben il 73% ammetteva di averne soltanto sentito parlare. Tra coloro che maggiormente avevano seguito la vicenda, il 39% vedeva in
Trump il miglior presidente nell'interesse russo, solo il 15% per
Hillary. Dati che confermavano le previsioni ufficiali di Luglio: il 34% degli "informati" prevedeva dei rapporti Usa-Russia migliori sotto il tycoon newyorkese, piuttosto che con l'ex First Lady (6%)
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venerdì, ottobre 14, 2016
Gentiloni dalla Farnesina: "Invieremo 140 uomini dalla primavera 2017 al confine con la Russia, ma non è aggressione.". Mosca: "Politica Nato distruttiva". Critiche le opposizioni.
I militari italiani saranno schierati in Lettonia "come deciso nel vertice di Varsavia". Parole del ministro della
Difesa,
Roberta Pinotti, a margine all'assemblea Anci, a Bari. Il vertice aveva deciso di formare un contingente Nato nell'ambito del progetto di rafforzamento delle frontiere orientali del patto atlantico. Il caso è scoppiato alla luce dell'intervista del
segretario della Nato Stoltemberg sulle colonne de
La Stampa... (continua)
venerdì, ottobre 07, 2016
La dedica al popolo colombiano, nonostante proprio il referendum popolare abbia bocciato lo storico accordo per mettere fine alla guerra civile.
Il presidente della
Colombia,
Juan Manuel Santos, si é aggiudicato il premio
Nobel per la Pace 2016. E' stato premiato, dunque, l'accordo di pace in Colombia tra lo Stato e le
Farc che, fino alla bocciatura nel referendum, sembrava essere il vincitore naturale di questa edizione. Un premio prestigioso accettato ""in nome del popolo che ha sofferto così tanto durante questa guerra". Più che un premio
uno "stimolo" a proseguire nelle trattative per la pace... (continua)