lunedì, febbraio 13, 2012
La repressione in Siria miete ogni giorno decine di vittime innocenti: vengono uccisi anche i bambini e i feriti negli ospedali.![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhrDHBoukWXCFIqW6xYWONWfLZaqUR4vwn5hGElTD08y-Dm212NfD0RrObfAmwAvvKz0WgzlK5IQlbkEUToMMaL0oV9sshYtb-d1pKMIeM-Vqgt9v9YNVdRoNFOcmXCp5-iEKJYqk04HI/s400/mimosa2.jpg)
In Siria è ormai un continuo bagno di sangue, ma nessun paese interviene per fermare questa strage. Mimosa Martini ci legge una lettera di denuncia, che è anche un 'grido' di aiuto, di un famoso scrittore siriano, Khaled Khalifa. La lettera è stata diffusa su internet e l'autore racconta l'immenso dramma che sta vivendo il suo popolo. Il mondo resta a guardare e condanna ma nessun paese interviene per fermare questo massacro quotidiano, a causa del veto russo e cinese. Nemmeno la lega araba va oltre le parole di condanna o le sanzioni, mentre il popolo siriano muore ogni giorno sotto il tiro delle bombe. Khaled Khalifa rappresenta una voce autorevole di un popolo oppresso ed è compito del media di tutto il mondo diffondere
la sua lettera. Lpl lo fa attraverso le parole di Mimosa Martini nella nuova puntata di "
Giorno per giorno"
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domenica, febbraio 05, 2012
Mentre l'Europa è stretta nella morsa del gelo e in Siria si sta consumando una tragedia umanitaria gravissima, la lenta metamorfosi del mondo arabo musulmano prende forma anche nell'universo femminile: esiste infatti un movimento femminista che rivendica i diritti delle donne musulmane e che viene osteggiato da una società tradizionalmente maschilista e per niente incline al cambiamento. I
![](//3.bp.blogspot.com/-ctB52V6cRDg/TyrJdPmybCI/AAAAAAAAWYQ/Uye5TfwmdTY/s400/gpg3.jpg)
n Egitto come in tutto il mondo arabo le associazioni femministe hanno ripreso vigore dalla primavera araba per rilanciare le loro battaglie, bollate però come filo-occidentali e contrarie alla religione. Non si può essere contemporaneamente femministe e credenti, il movimento è caratterizzato dall’odio per gli uomini, addirittura le femministe sono tutte brutte e fallite: ecco i miti da sfatare. L'Europa invece vede aggravarsi di giorno in giorno il problema della disoccupazione giovanile: tutta l’Euro-zona è in ginocchio, ma anche la Gran Bretagna, che ne è fuori, è in forte crisi. I governi centrali d’altronde non riescono a trovare una soluzione a questo grave problema, che gli economisti indicano come una delle concause del crollo della Grecia:
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venerdì, gennaio 27, 2012
Si protesta ancora nelle piazze arabe, a 12 mesi dalle prime rivolte. Ma è in subbuglio anche l'Europa: in Romania violente proteste contro il governo mentre sul Web i blogger europei si organizzano per difendere la libertà della rete. ![](//4.bp.blogspot.com/-rDQRazw6mZI/TyH1RCtMB4I/AAAAAAAAWIY/ZinbM8xQaCg/s400/gpg.jpg)
La rivoluzione di un anno fa in Egitto porta ancora con sé un futuro incerto, e, mentre il nuovo parlamento inizia a lavorare, molti dei blogger arrestati 12 mesi fa vengono liberati solo ora. Ma non solo le piazze arabe sono in subbuglio: nel cuore dell'Europa monta sempre più la rabbia dei rumeni contro il loro governo nazionale. Le strade di Bucharest e di molte altre città rumene sono diventate terreno di scontri violenti con la polizia. Il fermento della rivolta è dilagante anche negli Usa: è il movimento degli indignados, che occupano piazze reali e le piazze virtuali del web. E si riempiono infine anche le piazze italiane, per le proteste dei tassisti, dei camionisti e oggi anche dei pescatori. Tutto questo nel commento di Mimosa Martini in "
Giorno per giorno" (
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