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mercoledì, giugno 07, 2017

Mafia, Riina in videoconferenza per la strage del treno 904

Dal carcere di Parma, disteso su una barella il "Capo dei Capi" di Cosa Nostra è in videoconferenza con il tribunale di Firenze per la strage del treno 904.

Totò Riina è collegato in videoconfeferenza dal carcere di Parma con il tribunale di Firenze dove poco fa si è aperta l'udienza per il processo davanti alla Corte d'Assise d'appello di Firenze per la strage del treno 904. Il boss, che segue l'udienza disteso su una barella, è imputato come mandante della strage che il 23 dicembre 1984 causò 16 morti e 260 feriti sul convoglio Napoli-Milano... (continua)
lunedì, maggio 22, 2017

Mattarella parla di Falcone al Csm

Per il Capo dello Stato Falcone "aveva ben presente, e a cuore, il valore dell'autonomia e dell'indipendenza della Magistratura". Anche l'Onu rende Omaggio al Giudice ucciso dalla Mafia, il 19 giugno prossimo, ricordandolo questo con un'apposita riunione in cui si discuterà di criminalità.

Venticinque anni dal periodo stragista più cruento che si ricordi: quello che uccise Giovanni Falcone, sua moglie e i componenti della scorta. A distanza di poco, anche Paolo Borsellino conobbe la stessa sorte. A distanza di un quarto di secolo, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda il giudice ucciso da Cosa Nosta. Giovanni Falcone diceva che "la mafia... (continua)
martedì, marzo 21, 2017

Esclusiva, parla il cugino di Leonardo Vitale: "Presenteremo la sua biografia a Mons. Lorefice per avviare il processo canonico"

In un'intervista esclusiva per Lpl News24, parla Francesco Paolo Vitale, cugino del "primo, vero e, forse, unico pentito della mafia". Per lui un'unica missione: far conoscere il cugino nella speranza della canonizzazione come martire di fede. "Se Leonardo, fosse stato interrogato da Falcone, non sarebbe stato dichiarato pazzo e non sarebbe stato rinchiuso nei manicomi giudiziari".

Intervista di Dario Cataldo

Dopo il pentimento, il calvario. Questo è il cammino di Leonardo Vitale, che all'epoca in cui non esistevano ancora i "pentiti della mafia" ha denunciato Cosa Nostra. Dopo l'arresto? Un gioco al rimbalzo tra carcere e manicomio, in cui conobbe anche la pratica dell'elettroshock. Tornato in libertà, il 2 Dicembre del 1984 è stato assassinato all'uscita dalla Chiesa dove con la madre si recava per la S. Messa. A distanza di anni, il cugino, cerca un riscatto che Leonardo Vitale si è guadagnato con il suo sangue. Diamo il benvenuto a Francesco Paolo Vitale... (continua)
mercoledì, giugno 22, 2016

Nasce “NoMA”, il museo dell’antimafia 2.0

Disponibile sia per il sistema iOS che Android, l’App conta al suo interno le storie di 22 vittime di mafia. Durante la presentazione di lunedì al Teatro Biondo di Palermo, gli ideatori Pif e Tiziano Di Cata, insieme a tutti i collaboratori e i familiari delle vittime della mafia. 

di Dario Cataldo

Un’idea nata per caso, da una discussione tra amici. A Palermo è normale identificare dei luoghi della città con gli efferati omicidi commessi dalla Mafia. Da qui l’iniziativa a portata di click (qui): realizzare un’applicazione per smartphone che informi sui luoghi teatro degli orrori, impreziosita con le storie delle vittime. Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, regista dell’apprezzata pellicola “La mafia uccide solo d’estate” accolta positivamente sia da critica che dal pubblico, dichiara... (continua)
lunedì, maggio 23, 2016

Palermo chiama e l’Italia risponde

Il 23 Maggio è una data particolare, non solo per il capoluogo siciliano ma per tutti coloro i quali credono che sconfiggere la Mafia sia ancora possibile.

di Dario Cataldo

In ricordo della strage di Capaci, a Palermo sono in cinquanta mila, tra ragazzi delle scuole e manifestanti di vecchia data. Diverse le personalità presenti, a cominciare dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale dall'aula bunker dell'Ucciardone di Palermo, incoraggia nella battaglia contro la criminalità organizzata... (continua)
lunedì, maggio 09, 2016

Lotta alla Mafia, Grasso ricorda Peppino Impastato

Il presidente del Senato Pietro Grasso ricorda Peppino Impastato, il giornalista ucciso dalla mafia a Cinisi il 9 maggio 1978.

Giorno da ricordare quello odierno. L'eccidio di Aldo Moro, la festa dell'Unione Europea e l'assassinio di Peppino Impastato. Una giornata ricca, che rievoca la Storia degli ultimi decenni, tinteggiata dal sangue versato da eroi spesso dimenticati. In merito al giovane Giornalista originario di Cinisi dichiara il Presidente del Senato: "100 passi, ognuno dei quali compiuto a testa alta. Grazie a chi, a partire da quei passi coraggiosi, ha continuato a camminare giorno dopo giorno ispirandosi al coraggio e all'impegno di Peppino Impastato"... (continua)
domenica, maggio 26, 2013

Puglisi e la forza della coscienza

La beatificazione del sacerdote di Brancaccio ucciso dalla mafia per la sua fedeltà al Vangelo mette un tassello nella rinascita di una città ma anche del nostro Paese. Il cambiamento chiesto da 3P continua ad interpellare tutti: giovani e no

Città Nuova - Ieri, 25 maggio, al Foro Italico di Palermo, si é celebrata la messa per la beatificazione di don Pino Puglisi. Ed é stata una meessa piena di significati. Intanto il segno visibile di una Palermo e di una Sicilia composita e complessa: la lettura del Vangelo in italiano e in greco mostra un territorio che comprende tra le sue diocesi l’Eparchia di Piana degli Albanesi, configurata in entrambi i riti: greco-bizantino e latino. Poi i numeri dell’evento: hanno concelebrato, insieme a mons. Paolo Romeo, cardinale della città, oltre 40 vescovi... (continua)
venerdì, febbraio 10, 2012

Maria Concetta Cacciola, una storia di coraggio e
solitudine

Arrestati i genitori della giovane testimone di giustizia suicidatasi il 20 agosto scorso

Liberainformazione - Appare ineluttabile il destino di chi matura la difficile scelta di rompere gli argini e come una mina vagante porre disordine dove regna ordine da altri stabilito. Se a poi a farlo è una donna, madre di figli per i quali si trova la forza di scardinare per ricostruire e ricominciare per poi essere soggetta a pressioni, allora questa scelta causa ancora più dolore. E’ la storia di Maria Concetta Cacciola, una madre di 31 anni, suicidatasi lo scorso 20 agosto ingerendo acido muriatico a Rosarno... (continua)
martedì, gennaio 17, 2012

Omicidio del piccolo Di Matteo,
cinque ergastoli e 12 anni al pentito Spatuzza

La Corte d'Assise di Palermo ha emesso la sentenza per il delitto di Giuseppe Di Matteo

Liberainformazione - Ucciso perchè figlio del collaboratore di giustizia, Santino Di Matteo. Oggi per l'omicidio del piccolo Giuseppe, rapito nel 1993, strangolato nel gennaio del 1996 e poi sciolto nell'acido, dopo 779 giorni di prigionia. sono stati cinque gli ergastoli emessi dalla Corte d'Assise di Palermo e 12 anni al collaboratore di giustizia, Gaspare Spatuzza. La sentenza è stata emessa pochi istanti fa nell'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, dopo 4 ore di camere di consiglio... (continua)
mercoledì, gennaio 11, 2012

Le mani della criminalità sulle imprese

Presentato a Roma il XIII rapporto di Sos Impresa. Mafie grande holding company

Liberainformazione - La crisi, si sa, colpisce tutti. O quasi. L'unica azienda italiana in crescita è Mafia Spa. Una multinazionale con un fatturato stimato in 140 miliardi di euro l'anno, e un utile di 100 miliardi di euro, al netto degli investimenti e degli accantonamenti. La grande holding mafiosa ha a disposizione 65 miliardi di euro di liquidità e si presenta come l'unica azienda al momento capace di fare investimenti... (continua)
lunedì, ottobre 17, 2011

La vita spesa nella lotta alla mafia: Peppino Impastato

Continua il ciclo di articoli di Chiara Bartoli sulle vittime della mafia: oggi è il turno di Peppino Impastato, giovane giornalista ucciso dalla mafia la notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978

Peppino Impastato era un ragazzo profondamente avverso al sistema mafioso che tiranneggiava il suo bel paese, Cinisi, la sua famiglia e non per ultimo il suo cuore. Il profondo rispetto per la giustizia gli impedì di tacere e di sottomettersi ad un sistema che arrecava povertà e distruzione ambientale e che minava la libertà dei suoi compaesani. Una forza travolgente vinse la paura e la vigliaccheria, insite in ogni uomo, e lo spinsero a lottare contro una forza che, purtroppo, era molto più grande di lui e che lo avrebbe condotto alla morte... (continua)
venerdì, settembre 30, 2011

Graziella Campagna: vittima della mafia e simbolo dell’antimafia

Graziella Campagna aveva solo diciassette anni quando fu strappata alla vita e all’amore dei suoi cari, che non l’hanno mai dimenticata e hanno continuato a lottare per far luce su una vicenda dai contorni poco chiari

di Chiara Bartoli

Graziella è una ragazza semplice e ingenua, con le aspirazioni e i sogni che ogni diciassettenne ha. Ha deciso di lasciare gli studi e di contribuire al bilancio della famiglia numerosa lavorando presso una tintoria a Villafranca Tirrena. Non guadagna molto, appena 150mila lire al mese, ma lavora con onestà e serietà, tanto da guadagnarsi presto la simpatia dei titolari della lavanderia e dei clienti. Il 12 dicembre 1985 sembra una giornata come le altre: Graziella esce da casa come sempre per recarsi al lavoro… ma quella sera non tornerà a casa. Invano la madre la attenderà alla fermata della corriera. Due giorni dopo il corpo esanime di Graziella è ritrovato nei pressi di Forte Campone... (continua)


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