mercoledì, maggio 31, 2017
La politica a due facce degli Usa con le milizie sciite filo-iraniane: alleati in Iraq, nemici in Siria. Gli scontri fra ribelli e combattenti sciiti si concentrano nel sud-est del Paese. L’obiettivo è creare una via di rifornimento che collega Siria e Iraq. I problemi per la regione mediorientale e gli ostacoli al processo di riforme intrapreso a Teheran.
Damasco (
AsiaNews) - Gli Stati Uniti hanno inviato un nuovo rifornimento di armi ai gruppi ribelli sunniti in Siria, in lotta contro il presidente Bashar al-Assad e le milizie sciite sostenute dall’Iran. Gli stessi gruppi combattenti che, in Iraq, sono invece un prezioso alleato nella lotta contro lo Stato islamico (SI) e nell’offensiva in atto a Mosul, roccaforte del “Califfato”.
Gli scontri in atto fra ribelli e milizie sciite si concentrano nel sud-est della Siria, teatro nell’ultimo periodo di una campagna promossa dalle forze filo-iraniane.
L’obiettivo dei guerriglieri sciiti è quello di creare una via di rifornimento che va dall’Iraq alla Siria... (continua)
mercoledì, maggio 31, 2017
Il Consiglio Europeo ha rinnovato il 29 maggio le sanzioni contro la Siria per un anno. La motivazione è che il provvedimento "è in linea con la Strategia Ue sulla Siria, secondo la quale la Ue manterrà le misure restrittive contro il regime siriano ed i suoi sostenitori finché continuerà la repressione dei civili".
di Patrizio Ricci
Ovviamente le motivazioni della UE sono farneticanti: le sanzioni hanno causato più morti dei combattimenti stessi, e solo il governo siriano e gli alleati russi-iraniani stanno combattendo seriamente il terrorismo.
In Siria non è in corso nessuna insurrezione ma una 'proxy-war' voluta da potenze esterne con il contributo diretto di mercenari, per la maggior parte, salafiti. E' noto infatti che la coalizione internazionale ed i vari attori
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mercoledì, maggio 10, 2017
Gli eserciti di Stati Uniti e Giordania sembrano essere in procinto di lanciare un’offensiva maggiore in Siria. Così fanno intuire le immagini scattate dall’alto che ritraggono centinaia di mezzi pesanti schierati in fila.
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Le foto non fanno che confermare le indiscrezioni diffuse da Al-Masdar
News che citando una fonte dell’esercito parlava proprio della presenza
militare giordana e americana al confine siriano. La base è situata a
est di Az-Zarqa, 43 chilometri di distanza dalla frontiera con la Siria. |
di Daniele Chicca
WSI - In un rapporto dell’intelligence, che si basa sulle sopra citate foto scattate dai droni di sorveglianza, si nutre il sospetto che
un’invasione della Siria sia imminente.
Il governo a Damasco è in allerta dopo che 400 veicoli militari pesanti americani e giordani sono stati avvistati vicino a una base militare della Giordania nei pressi del confine con il deserto siriano.
Si ipotizza che i carrarmati della foto sotto riportata siano modelli M60 in dotazione all’esercito giordano
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mercoledì, maggio 03, 2017
E' cominciato oggi ad Astana il quarto incontro sulla Siria dall'inizio del 2017. Il summit internazionale si era aperto con una riunione preliminare a porte chiuse tra gli esperti militari dei relativi paesi garanti.
di Patrizio Ricci
Il capo dell'organizzazione "Jaish al-Islam", che avrebbe dovuto guidare la delegazione dell'opposizione armata, ha abbandonato il tavolo di trattativa alle ore 13 circa manifestando così il proprio disappunto per il protrarsi dei bombardamenti russo-siriani sugli obiettivi delle milizie anti-governative in provincia di Hama
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domenica, aprile 16, 2017
I ribelli fanno esplodere un'autobomba in un parcheggio dove erano in sosta i pullman che trasportavano sfollati da villaggi sciiti: una strage di civili innocenti deliberata. Senza ‘forse’. Chiara nella sua esecuzione. Certa nelle sue responsabilità.
di Patrizio Ricci
Attacco terroristico sul convoglio
che portava in salvo i civili in fuga dalle città assediate dai
miliziani di al-Fu’ah vicino Aleppo. I pullman erano in una area di
sosta in attesa di proseguire
quando è esplosa una auto imbottita di esplosivo. Secondo la fonte Associated
Press,
più di 100 persone sono state uccise
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mercoledì, aprile 05, 2017
È “ferma” e incisiva la deplorazione del Papa per quanto avvenuto ieri in Siria.
All'indomani della "inaccettabile strage avvenuta nella provincia di Idlib", Papa Francesco ha rinnovato il suo appello alla comunità internazionale.
Le parole del Papa: “Prego per le vittime e i loro familiari e faccio appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra. Incoraggio, altresì, gli sforzi di chi, pur nell’insicurezza e nel disagio, si sforza di far giungere aiuto agli abitanti di quella regione”... (continua)
mercoledì, aprile 05, 2017
In provincia di Idlib non c'è stata nessun attacco chimico da parte del governo siriano: gli agenti tossici che hanno causato numerose vittime nel villaggio di Khan Shaykhun sono stati rilasciati da un arsenale dei jihadisti colpito da un bombardamento aereo siriano.
di Patrizio Ricci
Il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha detto che l'aviazione siriana il giorno 4 aprile ha attaccato magazzini di munizioni in Khan Shaykhun dove i militanti erano impegnati nella produzione di munizioni con agenti chimici.
Secondo il controllo radar oggettivo dello spazio aereo, ieri nel periodo 11:30-12:30 ora locale, l'aviazione
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mercoledì, aprile 05, 2017
La Francia ha chiesto una riunione "urgente" del consiglio di sicurezza dell'Onu per discutere la condanna per la strage di innocenti.
E' una strage di bambini, l'ennesima, quella che emerge dalle foto dell'attacco chimico a Idlib, in Siria. "Immagini sconvolgenti. L'umanità è morta oggi in Siria", ha detto il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini. "La comunità internazionale dopo sei anni di inferno deve porre fine a questo calvario. Non ci sono figli di Assad e dei ribelli, sono tutti vittime di una guerra che non hanno voluto", ha aggiunto
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