mercoledì, ottobre 25, 2017
La tragedia siriana torna a scuoterci con un’immagine che dovrebe ricordarci il dolore che ancora si consuma in quella terra.

La piccola Sahar Dofdaa, nata solo un mese fa in un villaggio vicino a Ghouta è morta di fame nei pressi di Damasco,  in una zona controllata dagli oppositori.
A scattare la foto della piccola agonizzante con gli occhi sporgenti e gli arti ridotti a moncherini è stato il ventottenne fotografo siriano Amer Almohibany, per l’agenzia di stampa AFP.

La neonata è venuta alla luce in una zona duramente colpita dalla guerra civile e sotto assedio da 2 anni dai soldati di Assad. A causa dei conflitti i civili rimangono rimangono per mesi interi senza cibo e a niente valgono i ripetuti appelli delle ong e della comunità internazionale per portare aiuto alle popolazioni del nord.

“Le riserve di cibo sono molto scarse, se continua così moriranno molti altri bambini”
ha sottlineano una fonte anonima.

Attualmente 3,5 milioni di persone in Siria soffrono di malnutrizione. Medici e attivisti sostengono che le scorte di cibo sono così scarse che ci sono moltissimi casi di malnutrizione in cliniche locali e ospedali.

Le mamme sono a loro volta così malnutrite che non possono nutrire i figli, come accaduto alla mamma di Sahar.

“Ho scattato l’immagine nove ore prima che Sahar morisse, ero in imbarazzo di fronte a quel corpicino straziato” ha raccontato il fotografo Almohibany Il Corriere della Sera.

Secondo Mohamad Katoub, un medico della Syrian American Medical Society ci sono stati 68 casi di severa malnutrizione nella regione del Goutha.

Probabilmente le cifre reali sono ancor più elevate. Altri dati provengono invece da un altro medico,Yahya Abu Yahya, secondo cui su 9700 bambini esaminati:
  • 80 erano gravemente malnutriti
  • 200 avevano una moderata malnutrizione
  • 4 mila avevano carenze alimentari
 L’Unicef denuncia che negli ultimi 3 mesi oltre 1100 bambini nella regione a est di Damasco hanno sofferto di malnutrizione acuta, mentre 1600 sono a rischio.

Le famiglie sono costrette a vendere supplementi di cibo per comprare alimenti di base come pane o zucchero, portando a gravi casi di malnutrizione.
A causa della guerra e dell’assedio i prezzi sono aumentati, ora 1 kg. di zucchero costa 15 dollari, un prezzo impensabile per i cittadini che hanno vissuto per anni in brutali condizioni.

In questo clima prospera il mercato nero i cui prezzi sono proibitivi, per questo molte famiglie hanno iniziato a cuocere piante ed erba, come si legge sul The Guardian.

Nel frattempo le violenze proseguono in altre parti della Siria e a pagare il prezzo più alto sono i bambini, come accaduto durante l’attacco chimico di qualche mese fa.

Articolo ripreso dal sito web Universonmamma

Amer Almohibany/AFP/Getty Images




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