giovedì, aprile 21, 2016
Attrice, scrittrice, promotrice di Laura For Afrika, con progetti di studi e sostegno per le popolazioni più povere, Laura Efrikian si racconta per LPL News 24

intervista a cura di Emanuela Biancardi

E’ il sorriso la prima cosa che colpisce di Laura. E poi quei suoi occhi attenti che osservano la vita che scorre tutto attorno, che regala e toglie, che se per esperienza e vissuto ti rende anche un po’ più forte fa sì che tu possa pensare “I have a dream”, fino ad urlarlo quel pensiero perché il sogno si realizzi. Questa è Laura Efrikian. Una donna che ha imparato dalla vita che i sogni buoni si possono realizzare, che se credi fino in fondo a quello che fai puoi raggiungere l’obiettivo, riuscendo a coinvolgere - con entusiasmo contagioso - dieci, cento, mille altri cuori perché battano tutti assieme per la stessa causa.

Laura Efrikian non è più solamente la ex-moglie di Gianni Morandi. Pur non rinnegando quella parte di un passato importante, trascorso al fianco di un grande nome, come è riuscita a reinventarsi la vita?

Credo di non essere mai stata fino in fondo solo “l'ex moglie di Morandi”; ho sempre avuto tanti interessi che mi hanno permesso di staccarmi da quel cliché'. 

Si sente spesso parlare del “mal d’Africa” un paese che ti entra dentro e ti conquista, per una sorta di magia che si compie. Sappiamo che anche per lei è stato così. Tutto è cominciato quando… 

Tutto è cominciato per caso. Un viaggio che doveva durare 15 giorni, dura ancora oggi. Da allora non mi sono piu' allontanata dall'Africa. A Mambrui in Kenia 22 anni fa mi sono comperata una piccola casa e lì oggi mi occupo di tante persone alle quali voglio bene e che voglio aiutare. Torno in Italia perche' ho qui gli affetti più cari: i miei figli e i miei nipoti, ma poi il richiamo dei miei amici kenioti si fa sentire e appena ho raccolto una cifra ragionevole torno nella mia casa di Mambrui e come fra' Galdino ridistribuisco le noci secondo la necessità!

Gli occhi parlano. Ma gli occhi dei bambini hanno una “voce” particolare che non fa richieste sempre uguali. Quando lei, mamma e nonna orgogliosa e attenta, incontra lo sguardo di un bambino africano cosa riceve e cosa pensa possa chiederle…

Quando un bambino mi guarda, sono i miei occhi per primi a fare una domanda: “Che posso fare per te?" 

“Laura for Afrika” nasce da un suo bisogno di garantire la normalità e il necessario nel quotidiano a persone che hanno poco più di niente, ma che mantengono a modo loro una grande dignità…

Laura for Africa nasce proprio pensando alle priorità di tanta gente: prima di tutto l'acqua, che è vita. Così ho realizzato pozzi e poi case… ma tante e tante sono le cose da fare! Eppure penso che se si prende per mano una persona e si cerca di aiutarla nell'immediato si fa cosa buona. Le grandi opere le fanno gli Stati, quando ci sono. Io ai miei ragazzi, che faccio studiare, quando li prendo per mano chiedo: “Che vuoi fare? Dove vuoi andare? Come pensi di aiutare il tuo paese?”. Il mio sogno è che tutti possano realizzarsi! C’è chi studia come Uscindi che vuol fare il medico, c’è chi invece vuole essere un meccanico specializzato. Quello che spero è che tutti alla fine possano sentirsi felici.

Il suo progetto si occupa, come ha detto, di una raccolta fondi per poi raggiungere obiettivi diversi da concretizzare sul posto: pozzi d’acqua, scolarizzazione, mantenimento, cure mediche… Chi collabora con lei nel raggiungimento di questi obiettivi? 

Hanno cominciato i miei amici a darmi una mano. Contrariamente a quanto si pensa io non sono ricca. Sono riuscita però ho conquistare il cuore di tanta gente, anche attraverso FB. Quelle che io chiamo “le mie formichine”. Fanno tantissimo e si ingegnano per trovare fondi. Anch'io non mi risparmio: dalle partite di burraco per beneficenza ai mercatini dove vendo oggetti raccolti in Africa o piatti di legno dipinti da me e poi viaggio attraverso l'Italia per presentare i miei libri. Sono l'armena errante! Ci tengo a ricordare che il ricavato della vendita dei miei libri andrà a favore dei progetti Laura For Afrika e che se qualcuno di buon cuore volesse dare una mano anche con poco (sono le piccole gocce che fanno grande il mare della solidarietà) può mettersi in contatto con me. Ho un profilo facebook che condivido con tanti amici vecchi e nuovi…

Due libri all’attivo. Il primo è “Come l’olmo e l’edera”, la storia di una famiglia di origini armene, la sua famiglia. Il 24 aprile del 2015 si è celebrato il centenario dell’olocausto subìto dagli armeni per mano turca. Papa Francesco ha preteso di incontrare la popolazione armena per una messa a loro dedicata. E’ stato l’abbraccio di un Papa sensibile e solidale che non permette che crimini contro l’umanità vengano dimenticati.

Ho subito amato Papa Francesco. Ma quella messa del 12 aprile nella quale, davanti a noi armeni e a tutto il mondo, ha detto a chiare lettere la fatidica parola che aspettavamo da un secolo GENOCIDIO me lo ha reso fratello. Un riconoscimento che la Turchia ancora nega… ma con poco successo.

“La vita non ha età” è il secondo libro. Il titolo può essere una sorta di “slogan” che la rappresenta e del quale dovremmo appropriarcene tutti…

La vita ci obbliga a strani percorsi, io ho vissuto tante vite ma quella che mi rende piu' giovane e attiva è questa. Ho 75 anni me ne sento la metà. Molti mi chiedono: “Ma come fai a restare così giovane e bella, sembra che per te il tempo non passi mai”. Io rispondo:" Corro tanto che il tempo non fa in tempo a raggiungermi!

Vorremmo concludere con una sua personale riflessione. Il volontariato in Italia ha numeri importanti dei quali andare orgogliosi. Tra gli “Angeli”, che dedicano parte del loro tempo e delle loro forze gratuitamente agli altri, ci sono anche moltissimi giovani. Questa è l’altra “faccia” dell’Italia…

E' vero. E’ incredibile come dietro a un'immagine così brutta che abbiamo ora dell'Italia ci sia un'altra Italia sommersa, fatta di persone per bene di tutte le età che si prodigano per gli altri. Molti mi dicono: “Purtroppo posso dare poco!”. Ebbene quel poco è tantissimo per me perché viene dal profondo di una coscienza che sa che siamo tutti fratelli, che sa che sono inutili steccati o muri… le coscienze riescono a superare questi ostacoli e porgono una mano. Lo dicevo a vent'anni e oggi più che mai lo trovo vero: la qualità piu' affascinante in un uomo è la bontà.

Laura si allontana salutandoci con la mano e regalandoci il suo inconfondibile sorriso. C’è da credere che i suoi pensieri siano già tutti là, in quella terra da “bere a sorsi”, dove il cielo è talmente vicino da poterlo toccare, dove c’è ancora tanto, troppo da fare. Laura sorride e sembra dire: “Fate come me… I have a dream…”.


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