Il 25 aprile, a più riprese, aerei dell'aviazione turca hanno bombardato una base delle Unità di Protezione popolare vicino Dariq, nella zona montuosa del Jabal Qarju situata nella regione Shinqal, in territorio iracheno.
di Patrizio Ricci
L’attacco, oltre la distruzione della base e di un centro radio del Partito dell’Unione Democratica (PYD), ha causato la morte di 20 combattenti curdi delle Unità di Difesa Popolare (YPG) e 5 peshmerga curdi iracheni. Come si vede nel filmato a corredo dell'articolo, in seguito la zona del bombardamento è stata visitata da un comandante americano.
A seguito di questo sopralluogo, gli Usa hanno espresso 'preoccupazione' per l'attacco considerato come 'una interferenza nella lotta contro l'Isis'. La base infatti era impegnata attivamente contro il Califfato come base operativa e di addestramento per le forze curde e yazide.
La Turchia precedentemente aveva affermato che avrebbe colpito solo le postazioni del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), considerato una formazione terroristica anche dagli Usa. Però nel bombardamento del 25 di aprile (a cui hanno partecipato 26 aerei) sono stati colpiti obiettivi del YPG, oltre che a zone residenziali.
L'atteggiamento americano, sempre oscillante tra i due alleati, non aiuta: nonostante le forze americane siano state avvisate un'ora prima dell'attacco, i curdi non sono stati avvertiti. Il Dipartimento di Stato americano (Mark Toner) ha comunque cercato di diminuire la propria responsabilità dicendo che la Turchia ha operato senza l'approvazione Usa. Tuttavia il grave fatto ha avuto una reazione molto flebile: "l'integrità territoriale dell'Iraq deve essere rispettata", ha detto Laura M. Seal ma questo attacco non è stato un episodio isolato. Le ostilità turche contro le forze curde, si erano aperte già nei giorni precedenti contro linee di difesa nei villaggi di al-Shahba, al-Samouqeh, Zouyan, al-Hasiyeh e Um Hawsh in intorno alle città di Ezaz e Afrin a nord di Hama.
Fawza Yousif, un membro di spicco del democratico Federazione Consiglio esecutivo del Nord della Siria, a proposito di questi avvenimenti ha dichiarato che se la coalizione contro Isis (a guida Usa) non fermerà gli attacchi di Ankara, le forze curde interromperanno la propria avanzata verso Raqqa.
di Patrizio RicciL’attacco, oltre la distruzione della base e di un centro radio del Partito dell’Unione Democratica (PYD), ha causato la morte di 20 combattenti curdi delle Unità di Difesa Popolare (YPG) e 5 peshmerga curdi iracheni. Come si vede nel filmato a corredo dell'articolo, in seguito la zona del bombardamento è stata visitata da un comandante americano.
A seguito di questo sopralluogo, gli Usa hanno espresso 'preoccupazione' per l'attacco considerato come 'una interferenza nella lotta contro l'Isis'. La base infatti era impegnata attivamente contro il Califfato come base operativa e di addestramento per le forze curde e yazide.
La Turchia precedentemente aveva affermato che avrebbe colpito solo le postazioni del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), considerato una formazione terroristica anche dagli Usa. Però nel bombardamento del 25 di aprile (a cui hanno partecipato 26 aerei) sono stati colpiti obiettivi del YPG, oltre che a zone residenziali.
L'atteggiamento americano, sempre oscillante tra i due alleati, non aiuta: nonostante le forze americane siano state avvisate un'ora prima dell'attacco, i curdi non sono stati avvertiti. Il Dipartimento di Stato americano (Mark Toner) ha comunque cercato di diminuire la propria responsabilità dicendo che la Turchia ha operato senza l'approvazione Usa. Tuttavia il grave fatto ha avuto una reazione molto flebile: "l'integrità territoriale dell'Iraq deve essere rispettata", ha detto Laura M. Seal ma questo attacco non è stato un episodio isolato. Le ostilità turche contro le forze curde, si erano aperte già nei giorni precedenti contro linee di difesa nei villaggi di al-Shahba, al-Samouqeh, Zouyan, al-Hasiyeh e Um Hawsh in intorno alle città di Ezaz e Afrin a nord di Hama.
Fawza Yousif, un membro di spicco del democratico Federazione Consiglio esecutivo del Nord della Siria, a proposito di questi avvenimenti ha dichiarato che se la coalizione contro Isis (a guida Usa) non fermerà gli attacchi di Ankara, le forze curde interromperanno la propria avanzata verso Raqqa.
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