martedì, dicembre 20, 2016
Aggiornato il bilancio, l'autista del camion lanciatosi contro la folla sarebbe afgano o pakistano. Il ministro dell'Interno Maiziere: "Al momento non voglio usare la parola attentato".
Una dinamica simile a Nizza, un bilancio che poteva essere ancor più grave nell'affollato mercatino natalizio di
Breitscheidplatz, ai piedi della
Gedaechtniskirche, la "Chiesa del ricordo". Sono
12 le vittime e 48 i feriti della corsa del camion che, secondo la polizia, si sarebbe "deliberatamente lanciato contro la folla". "Al momento non voglio usare la parola attentato anche se molti indizi lo indicano", ha detto il ministro dell'Interno
Thomas de Maizière alla tv pubblica Ard
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lunedì, dicembre 19, 2016
Si tratterebbe di un attentato, avvenuto in prossimità della Chiesa del Ricordo. Isis rivendica.
Un camion si è schiantato contro un affollato mercato di Natale a
Berlino.
Nove sarebbero i morti e circa 50 feriti. Il camion ha invaso un marciapiede nei pressi della Chiesa del Ricordo. La chiesa è nel mezzo del Mercato natalizio situato in
Breitscheidplatz, pieno centro della parte ovest della città. Secondo informazioni della polizia, si tratterebbe di
attentato, lo scrive l'agenzia Dpa citando un portavoce delle forze dell'ordine
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giovedì, dicembre 08, 2016
L'Unione Europea pur di non perdere l'appoggio economico dei petroldollari dei paesi del Golfo, da prova di vero cinismo. Il giornale britannico The Times informa che la UE è arrivata a progettare di offrire una enorme quantità di denaro ad Assad pur di conservare indipendenti la provincia di Idlib ed altre località minori in mano ad al Qaeda ed agli estremisti radicali islamici.
di Patrizio Ricci
La rete televisiva britannica ITV riferisce che l'Alto Commissario per gli affari esteri Mogherini durante una conferenza a Roma, ha fatto questa dichiarazione:"
Sono convinta che con la caduta di Aleppo non finirà la guerra". Il perchè di questa convinzione è presto spiegata. Non si tratta di un recepimento di come stanno andando le cose ma come si vuole che esse vadano
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giovedì, novembre 24, 2016
L'attuale presidente del Parlamento europeo tornerà a dedicarsi alla politica tedesca. Cosa accadrà in Europa.

Il presidente del Parlamento europeo
Martin Schulz chiuderà la sua esperienza politica a Bruxelles e si dedicherà alla politica tedesca. Lo ha annunciato alla redazione europea di Ard. Confermata l'indiscrezione dello
Sueddeutsche Zeitung. Secondo il quotidiano di Monaco, Schulz non si proporrà per un nuovo mandato alla presidenza del Parlamento per guidare la lista dei
socialdemocratici nel Land del
Nordreno-Vestfalia alle prossime elezioni del 2017
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lunedì, novembre 21, 2016
L'ex presidente perde e saluta. Alta l'affluenza e con i socialisti in ginocchio nel dopo-Hollande, potrebbe uscire da queste primarie l'anti-Le Pen.
"La speranza si è espressa con forza ovunque in Francia":
Francois Fillon, 62 anni, sbanca a sorpresa il primo turno delle primarie aperte del centro e della destra, staccando di oltre dieci punti il secondo classificato, l'ormai ex campione dei sondaggi
Alain Juppé e doppiando
Nicolas Sarkozy, l'ex presidente di cui per cinque anni fu il fedele primo ministro. Per lui, che sognava di prendersi la rivincita su Hollande dopo la sconfitta nelle presidenziali del 2012 il
pensionamento è dietro l'angolo
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domenica, novembre 13, 2016
Concerto celebrativo di Sting. Un anno fa gli attentati scossero la capitale francese.
Giornata di celebrazioni e ricordo a
Parigi. E' cominciata alle 9 allo Stade de France, dove 3 kamikaze si fecero esplodere dando il via alle stragi di un anno fa, la commemorazione solenne delle vittime del 13 novembre, dove il presidente
Francois Hollande, al fianco del primo ministro
Manuel Valls, ha scoperto una lapide in ricordo di quella notte e della morte di
Manuel Dias, davanti alla porta D. Altre lapidi saranno scoperte davanti al
Bataclan e ai
bistrot dove le vittime furono 130
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mercoledì, novembre 09, 2016
Dalla Le Pen a Putin, la politica si schiera, ma si cerca la concordia. Il riconoscimento anche da Matteo Renzi: "Collaboreremo con lui".
La prima è stata
Marine Le Pen,leader del
Front National francese: "Felicitazioni al nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al popolo americano, libero!". Nessuno voleva ancora scoprirsi, ma il risultato era già sotto gli occhi di tutti: Trump ha vinto e, agli occhi del mondo, l'
establishment - rappresentato da Hillary Clinton - ha perso. Un ritiro in buon ordine salutato come l'avvenire di un nuovo percorso politico
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lunedì, ottobre 31, 2016
Trovato l'accordo per il trattato commerciale intercontinentale, dopo il no della Vallonia.
Via libera al Ceta, l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada. Il trattato apre un
nuovo capitolo nel commercio tra le due parti che, insieme costituiscono un mercato di 536 milioni di consumatori. Negoziato nel corso degli ultimi 7 anni, l'accordo eliminerà il 98 per cento delle barriere doganali tra Unione Europea e Canada e permetterà agli esportatori europei di risparmiare fino a 500 milioni di euro l’anno
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lunedì, ottobre 24, 2016
Al via all'alba il trasporto in autobus per migliaia di migranti. Destinazione i campi di accoglienza e orientamento.
In corso dall'alba lo sgombero della
"Giungla" di Calais. Alle 6:15 circa sono giunti i primi autobus nell'insediamento nel nord della Francia dove vivono da 18 mesi fra i 6.400 e gli 8.300 migranti. Tutto si svolge per il momento in modo regolare: la situazione al momento sembra calma, ma alcuni scontri, inizialmente esplosi, sono stati sedati con i
lacrimogeni.
Cinquecento persone si sono avviate verso l'hangar allestito nei pressi del campo e adibito a stazione di pullman
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sabato, ottobre 22, 2016
Fallito ieri il tentativo di mediazione per arrivare a un'intesa. Il trattato doveva essere approvato da tutti gli attori europei e, per la legge belga, la Vallonia lo è.
Niente Ceta, siamo valloni. Con il rifiuto di una regione del Belgio, la
Vallonia, a firmare il
Ceta, l'accordo di commercio euro-canadese, il Vecchio Continente rifila un altro 2 di picche ai trattati intercontinentali. E' passato, infatti, il principio che il trattato debba essere approvato da
tutti gli attori politici europei, ciò che, in base alla costituzione belga, significa il voto di sette diverse entità e regioni. Non è bastato, dunque, l'accordo di tutti i paesi, una regione ha puntato i piedi e tutto è saltato
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martedì, ottobre 18, 2016
Si è dimessa la georgiana Khatia Dekanoidze: era il capo della polizia nazionale ucraina. La notizia apparentemente non significativa, mette però in risalto le grosse problematiche lasciate ancora aperte nel paese, nel periodo post-rivoluzione di Maidan.
di Patrizio Ricci
La georgiana Khatia Dekanoidze aveva assunto l'incarico il
4 novembre 2015: faceva parte di un gruppo di 'riformatori' consigliati dagli Stati Uniti dopo la rivoluzione di Maidan come personalità idonee ad attuare le riforme in Ucraina. La sig.ra Dekanoidze è strettamente legata al 'think thank' americano 'RAND Corporation'
un'azienda senza scopo di lucro che "offre ricerca e l'analisi per le
Forze Armate degli Stati Uniti".
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mercoledì, ottobre 12, 2016
Separata l'origine etnico-linguistica di napoletani e siciliani da quella degli altri italiani. Londra: i moduli incriminati saranno corretti.
Il
Foreign Office britannico si scusa per i moduli scolastici online che distinguono
l'origine etnico-linguistica di napoletani e siciliani da quella degli altri italiani. All'ambasciatore italiano,
Pasquale Terracciano, la telefonata che preannuncia una messaggio formale di scuse scritte dopo la sua nota di protesta di ieri. Londra fa sapere che i moduli "incriminati" saranno corretti
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venerdì, ottobre 07, 2016
L'aspirante leader Steven Woolfe, collassato sotto i colpi di un collega, è stato ricoverato in ospedale, successivamente ha ripreso conoscenza.
Non bastavano le dimissioni, dopo appena 18, giorni della leader dell'
Ukip, il partito populista che ha guidato il fronte anti-Ue nel referendum Brexit. Ecco così che l'Europarlamento di Bruxelles assiste ad una
clamorosa lite fra colleghi.
Steven Woolfe, deputato al parlamento europeo e favorito nella nuova corsa alla leadership del partito, è stato visto collassare durante una riunione a Strasburgo con i suoi colleghi di partito ed è stato ricoverato in ospedale in serie condizioni
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lunedì, settembre 26, 2016
Il Canton Ticino dice sì ai limiti per i lavoratori frontalieri. Passata la linea della destra nazionalista. Restano forti dubbi sulla sua applicazione. L'ira dell'Italia, Gentiloni: "Senza libera circolazione rapporti a rischio", Maroni: "Difenderemo i nostri concittadini".

Gli elettori del
Canton Ticino hanno approvato con una maggioranza del 58% l'iniziativa popolare
"Prima i nostri" per frenare il flusso degli oltre 60mila frontalieri italiani che ogni giorno attraversano il confine per recarsi a lavorare in Ticino. Il testo, promosso dal partito di destra
Udc e sostenuto dalla
Lega dei Ticinesi, intende ancorare nella Costituzione ticinese la "preferenza indigena" al momento dell'assunzione e chiede alle autorità del Cantone di garantire che sul mercato del lavoro ticinese "venga privilegiato a pari qualifiche professionali
chi vive sul suo territorio"
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martedì, settembre 20, 2016
A fuoco l'hotspot di Moria. Al momento, secondo i volontari che lavorano nel campo, non ci sarebbero feriti, ma le tende e i prefabbricati che si trovavano all'interno del campo sono stati notevolmente danneggiati. La protesta contro le condizioni disumane del campo.
Migliaia di migranti sono in fuga dal campo profughi di
Moria, sull'isola di
Lesbo, in
Grecia, a causa di un violento incendio. I media locali riportano le immagini di fiamme altissime, alimentate dal vento, che stanno distruggendo le tende del campo. Secondo i media locali, la polizia avrebbe accertato che l'incendio sarebbe stato appiccato da un gruppo di immigrati in segno di
protesta per le condizioni disumane del campo... (continua)
sabato, settembre 17, 2016
Regole, crescita e migrazioni segnano la frattura del trio Renzi-Hollande-Merkel. Il premier italiano assente alla conferenza congiunta: "La Germania non rispetta le regole". Poi rincara: "Qui si sono dette le solite cose".
di Lorenzo Carchini
Da Ventotene a Bratislava. Se nel post-
Brexit si poteva pensare che l'Italia avrebbe giovato di un ruolo di primo piano sullo scenario europeo, la conferenza stampa
Hollande-Merkel di ieri segna una brusca frenata. Anzi un
ritorno al passato, ai sorrisi affatto nascosti tra la Cancelliera e Sarkozy. Uno
smacco che il premier Renzi ha cercato di ribaltare sin da ieri, al termine del vertice
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venerdì, settembre 16, 2016
L'Europa, mai così divisa, si incontra per il vertice continentale. Tutto è in discussione, mentre la Bank of America denuncia la disgregazione dell'Unione come il rischio più grave ma meno improbabile per la stabilità mondiale. Un motivo in più per non decidere nulla.
Di Lorenzo Carchini
Trattati, Brexit, immigrazione, crescita. Sono tanti i temi sui quali i paesi europei dovrebbero sedersi e discutere. Eppure la sensazione è che anche questa volta il vertice si risolverà in parate, strette di mano e sorrisi in favore di camera. Con l'autunno, sembrano sbocciare
vecchie alleanze in punta di coltello, quella tra Francia e Germania, tornano vecchie massime: "speranza con realismo" secondo Frau
Merkel, "volontà nelle convinzioni" vola
Juncker... (continua)
mercoledì, settembre 07, 2016
Ci sarebbe l'accordo con la Francia per erigere il muro lungo l'autostrada che arriva al porto francese di Calais per fermare i migranti che cercano di salire a bordo dei camion diretti in Inghilterra. A dare la notizia la BBC, sulla base di quanto sostenuto dal sottosegretario per l'immigrazione Robert Goodwill.
Dopo l'
Est Europa, il
Brennero ed il muro di
Trump sul confine messicano, l'idea di recintare i confini arriva anche a chi, nella sua lunga storia, mai ne aveva avuto bisogno. Difesa da quel Canale della Manica che scava il solco che "isolava" il Continente dalla terra d'Albione, ecco che invece la
Gran Bretagna avrebbe raggiunto un accordo con la
Francia per erigere un
muro anti-immigrati a Calais, tutto a spese di Westminster
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martedì, agosto 30, 2016
Sull'accordo di libero scambio abbondano le incertezze. La Commissione ha smentito le parole di Sigmar Gabriel, vice-cancelliere e ministro dell'Economia tedesco, affermando che le trattative proseguono e che l’esecutivo comunitario è pronto a chiudere l’intesa entro la fine dell’anno. Appare, però, evidente come la politica tedesca possa influenzare l'esito dell'intero negoziato.
Di Lorenzo Carchini
Per il
requiem del
Trattato transatlantico è ancora presto. A dirlo è la Commissione europea, nella figura della sua portavoce
Margaritis Schinas, che annuncia entro la fine di settembre un primo canovaccio di accordo. La smentita alle parole di
Gabriel arrivano direttamente da Bruxelles, che si è detta pronta a chiudere entro la fine dell'anno
... (continua)
lunedì, agosto 29, 2016
Fallito il negoziato, ad annunciarlo il vice-cancelliere e ministro dell’Economia tedesco, Sigmar Gabriel. Manca l'intesa su ogni punto: "Non possiamo accettare supinamente le richieste americane".
Sono di fatto falliti definitivamente i negoziati fra
Stati Uniti ed
Unione Europea per il trattato di libero scambio
TTip. Ad annunciarlo, alla rete televisiva tedesca Zdf, il vice-cancelliere e ministro dell'Economia tedesco
Sigmar Gabriel: "Non ci sarà più alcun passo avanti, anche se nessuno lo vuole ammettere veramente". A mancare è stata la volontà delle parti di scendere davvero a patti, tanto che in ben 14 colloqui
non si è trovato accordo neppure su uno dei 27 punti prestabiliti
... (continua)