mercoledì, maggio 25, 2016
Enrico Ruggeri racconta la storia del candidato presidente del Partito Repubblicano.
Del futuro di Trump, e quindi degli Stati Uniti, ne parlerà anche il giornalista del Sole 24 Ore, Mario Platero. Oggi, mercoledì 25 maggio, alle 15.30 a Il Falco e il Gabbiano.

“Come può un uomo grossolano, senza cultura, con amicizie quantomeno discutibili, un affarista senza scrupoli, diventare il principale candidato alla presidenza degli Stati Uniti?”: questa la domanda che si pone Enrico Ruggeri nel video (link) in cui lancia la puntata di oggi, mercoledì 25 maggio, de Il Falco e il Gabbiano in onda alle 15.30 su Radio in cui insieme a Mario Platero ricostruisce la vita del candidato repubblicano Donald Trump
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mercoledì, maggio 25, 2016
Dall’udienza generale del mercoledì, il Santo Padre continua le sue catechesi attualizzando le parabole evangeliche. Oggi affronta il tema del “giudice iniquo e la vedova importuna”.
di Dario Cataldo
Un esempio calzante per enfatizzare un dono che Dio ha concesso agli uomini come ponte tra l’umano e il divino. Mediante suo Figlio, che ha insegnato il valore della preghiera, il Pontefice si sofferma sui benefici di una comunione con il Signore attraverso l’orazione. Il giudice in questione è di notevole fama, potente ma iniquo e senza scrupoli
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mercoledì, maggio 25, 2016
Duro colpo per Cosa Nostra. La Polizia di Stato di Catania ha sequestrato beni per oltre 15 milioni di euro riconducibili a Roberto Vacanti della Famiglia Santapaola.

Maxi operazione ai danni di Roberto Vacanti di 53 anni, esponente di spicco della Mafia catanese e nipote del capomafia storico, Benedetto Santapaola. Sequestrati beni immobili e mobili intestati a prestanome, ma riconducibili alla famiglia Santapaola-Ercolano, nonché un vasto parcheggio nell'area aeroportuale di Fontanarossa e molte aziende che gestiscono parcheggi, impianti sportivi, ristoranti, stabilimenti balneari e società del settore edilizio
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mercoledì, maggio 25, 2016
Automobili sprofondate, scongiurati feriti. Al momento si ipotizza che la voragine, la cui profondità è ancora da stimare, sia stata causata dall'erosione delle acque dell'Arno.
Una voragine lunga circa 200 metri e larga 7 si è aperta stamane
nel pieno centro di Firenze sul Lungarno Torrigiani, tra Ponte Vecchio e Ponte alle Grazie. Il cedimento è avvenuto attorno alle 6.30 ed ha coinvolto una ventina di auto parcheggiate in sosta.
Non ci sono feriti. A provocare il crollo, secondo quanto spiegato dai vigili del fuoco, la rottura di un grosso tubo dell'acqua, che avrebbe anche causato l'allagamento della voragine sommergendo in parte le vetture cadute all'interno
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mercoledì, maggio 25, 2016
La moglie di Giorgio Almirante respinge l'ipotesi di una strada intitolata all'esponente del Msi, a Roma.
"La strada ad Almirante a Roma non ci serve, non la voglio. Ne ha tante in giro per l'Italia, non ne ha bisogno. Era troppo corretto, troppo signore per essere insultato da questi della comunità ebraica che dicono no alla strada".
E' questa la replica di 'Donna Assunta', riferendosi alla proposta avanzata nei giorni scorsi dalla
candidata sindaco di Roma per FdI, Giorgia Meloni, che aveva suscitato il netto rifiuto delle istituzioni ebraiche romane
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mercoledì, maggio 25, 2016
Ogni sabato a ‘Si può fare’ su Radio 24 il racconto dei ragazzi: “Ci chiamavano sfigate, ci dicevano che non eravamo alla loro altezza e che facevamo schifo” “Non riuscivo a capire perché la mia amica avesse le maniche lunghe finché non scoprii i suoi tagli”.
Radio 24 e Radio Immaginaria insieme per dare voce agli adolescenti sul tema del bullismo.

“Un giorno che vidi la mia amica sola la invitai fuori.
Faceva caldo e non riuscivo a capire perché avesse le maniche lunghe finché non scoprii i suoi tagli. Mi disse che stava pensando di andarsene, che non riusciva più a sopportare quella situazione”. Racconta così a
“Cacciabulli” su Radio 24 il suo impatto con gli effetti del bullismo una ragazza che, all’epoca, aveva 14 anni, e che aveva cercato di aiutare un’amica che stava vivendo le pesanti conseguenze psicologiche del rifiuto da parte dei compagni.“Ci chiamavano sfigate, ci dicevano che non eravamo alla loro altezza e che facevamo schifo
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