lunedì, maggio 23, 2016
Il 23 Maggio è una data particolare, non solo per il capoluogo siciliano ma per tutti coloro i quali credono che sconfiggere la Mafia sia ancora possibile.

di Dario Cataldo

In ricordo della strage di Capaci, a Palermo sono in cinquanta mila, tra ragazzi delle scuole e manifestanti di vecchia data. Diverse le personalità presenti, a cominciare dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale dall'aula bunker dell'Ucciardone di Palermo, incoraggia nella battaglia contro la criminalità organizzata.

Dichiara il Siciliano dal luogo del famigerato maxi processo degli anni’ 80: “Desidero esprimere la mia vicinanza e la mia gratitudine a tutti voi presenti nell’aula bunker, a chi non si è mai scoraggiato nella battaglia contro le mafie, contro l’illegalità e contro la corruzione, a chi lo ha fatto a costo di sacrificio personale e a chi ha compreso il valore della cultura della legalità, che vive anzitutto nell’agire quotidiano”.

Anche Maria Falcone presente nel giorno del ricordo, la quale sottolinea che: “I percorsi di cittadinanza attiva che svolgono gli studenti di tutta Italia sono possibili, grazie al supporto del Miur ma anche grazie all’impegno di tante realtà associative e di volontariato sociale diffuse in tutto il Paese e che quotidianamente lavorano con le scuole per divulgare una cultura civile della consapevolezza di contrasto ai fenomeni mafiosi”.

Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione in carica, ribadisce che : “Con la Buona Scuola abbiamo rafforzato il nostro impegno per la diffusione nelle classi della cultura della legalità e della cittadinanza attiva. Nel 2015, in occasione del 23 maggio, abbiamo siglato a Palermo un accordo con il Consiglio Superiore della Magistratura che ha dato vita ad un anno intenso di lavoro nelle scuole che culminerà con la grande manifestazione di quest’anno”.

Citando le parole di Falcone, “la mafia non è affatto invincibile”. È nel cambio di mentalità collettiva che è possibile trovare la svolta, la chiave di lettura del contrasto. Laddove saremo capaci di rinunciare a certe logiche mafiose a favore della legalità intellettuale, saremo liberi.


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