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martedì, aprile 05, 2016

Davao, il governo minaccia un vescovo: Chi aiuta i contadini sarà punito

Con una lettera firmata dalla governatrice di Cotabato, le autorità intimano al presule metodista Ciriaco Francesco di smetterla di proteggere e assistere i “manifestanti illegali”. La scorsa settimana una protesta organizzata da circa 6mila agricoltori è stata sciolta dalla polizia a colpi di pistola: due morti e decine di feriti. 

Manila(AsiaNews) - Il governo della provincia di Cotabato ha minacciato di portare in tribunale il vescovo metodista di Kidapawan, accusato di nascondere nella sua chiesa alcuni agricoltori sfuggiti agli scontri dello scorso 1 aprile. Una lettera firmata dalla governatrice Emmylou “Lala” J. Talino-Mendoza e recapitata al presule recita: “La sua decisione di dare rifugio a questi ... (continua)
martedì, aprile 05, 2016

Ipotesi di disintegrazione della Siria in corso

Si ricomincia a parlare di suddivisione della Siria secondo i gruppi etnici e religiosi. Il Segretario di Stato
USA Kerry parla di questa ipotesi come si trattasse di tragica fatalità, come i terremoti che originano da cause naturali: come se gli eventi che hanno determinato i fatti correnti, si fossero creati da soli.


di Patrizio Ricci

Spartizione della Siria vuol dire subordinazione, la nascita di staterelli suddivisi per gruppi etnici, vuol dire non riuscire  in maniera equa a poter accedere alle risorse, equivale all'irrelevanza politica ed a conflittualità permanente, alla scomparsa dei cristiani ed alla nascita di un nuovo stato fallito.
... (continua)
sabato, aprile 02, 2016

Arabia Saudita: tetto al petrolio solo se ci sta anche l’Iran

Principe saudita Mohammad Bin Salman ha condizionato lo stop agli incrementi di produzione all'adesione di Teheran. I mercati non l'hanno presa bene. 

WSI - L’Arabia Saudita aderirebbe a un piano condiviso nel congelamento della produzione di petrolio se ci sta anche l’Iran; lo ha detto il principe Saudita, Bin Salman, in un’intervista rilasciata a Bloomberg. Alcuni analisti avevano speculato sulla possibilità che Riyad potesse unilateralmente operare un blocco della produzione sugli attuali 10,2 milioni di barili al giorno, ma il principe Salman ha sonoramente smentito: “Se tutti i Paesi... (continua)
sabato, aprile 02, 2016

Xi Jinping impedisce il ricambio nel Partito: Vuole essere il Mao del ventunesimo secolo

Le riforme istituzionali lanciate da Deng Xiaoping per evitare il ripetersi degli orrori del maoismo sono state buttate a mare dall’attuale leader supremo, che oramai va chiamato “nucleo centrale della leadership”. 

AsiaNews - Nel dicembre del 2015, il presidente cinese Xi Jinping – anche Segretario generale del Partito comunista e presidente della Commissione militare centrale – ha assunto un nuovo titolo, quello di “nucleo centrale della leadership”. Questo è soltanto uno dei recenti segnali che indicano la costruzione di un culto della personalità di tipo maoista intorno al leader 62enne. All’interno dell’apparato Stato-Partito della Cina, il presidente e Segretario ... (continua)
venerdì, aprile 01, 2016

Libia, il premier ribelle Khalifa Ghwell lascia Tripoli

Il leader dei miliziani, tornato nella "sua" Misurata 

Il premier Khalifa Ghwell, ostile al governo di unità nazionale di Al Serraj, "ha lasciato Tripoli". Lo afferma Libya Herald, secondo il quale il responsabile libico "è tornato a Misurata, sua città natale". Anche il presidente del Parlamento, Abusahmin,avrebbe lasciato la capitale libica. Ghwell si era opposto all'ingresso del governo di unità nazionale designato dall'Onu e guidato da Fayez Al Sarraj. E' stato il Consiglio degli anziani di Misurata a fare pressioni su Al Ghwell: "Ormai è finita, devi abbandonare la causa"... (continua)
mercoledì, marzo 30, 2016

Ripensare i modelli sociali e lo stato dopo Bruxelles

Dal Belgio si vedono, profonde, le crepe che solcano il colosso foucaultiano, mentre si accendono le ultime rifrazioni di luce su alcuni grandi paradigmi interpretativi politici e sociali del XX secolo.

 di Lorenzo Carchini

Sinistraineuropa - Lo studio antropologico delle istituzioni e dell’“apparato” securitario che governa i processi di controllo e d’integrazione ha portato alcuni autori ad ipotizzare la necessità di nuove vie interpretative e narrative (etnografiche) della politica. Secondo Bruno Riccio (Università di Bologna), pur considerando rilevante prendere in considerazione queste nuove proposte metodologiche e le revisioni dell’idea di campo nella ricerca etnografica, anche i discorsi e le politiche europee ed internazionali di governo necessitano di essere analizzati considerando le ricadute e le interpretazioni locali... (continua)
lunedì, marzo 28, 2016

La globalizzazione della prossimità per combattere un terrorismo globalizzato

Bruxelles nel cuore dell'Europa, Iskanderiyah in Iraq, Lahore in Pakistan sono gli ultimi obiettivi di attentati che, in meno di una settimana, hanno provocato circa 150 vittime e diverse centinaia di feriti.

di Elisabetta Lo Iacono

La folle girandola del fondamentalismo assassino continua a colpire luoghi della quotidianità: aeroporto, metro, stadio, parco giochi. Sotto gli occhi del mondo, talvolta un po' indignati e impauriti, talvolta un po' distratti. Una minaccia e una guerra globale, seppur "a pezzi" come efficacemente detto da papa Francesco. Una guerra alla quale è difficile dare una data di inizio, uno svolgimento territoriale, una chiara paternità, dovendo sempre ragionevolmente ipotizzare delle connivenze che strisciano sinuose e insidiose sotto il terreno economico e politico di chissà quali bande criminali ed equilibri planetari... (continua)
sabato, marzo 26, 2016

Siria: ai negoziati di Ginevra, bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto

A Ginevra è terminato ieri il primo round dei negoziati di pace per la Siria: sono gli ultimi sforzi internazionali per trovare  una soluzione al conflitto siriano.

di Patrizio Ricci

I  colloqui di Ginevra hanno registrato il dato indiscutibilmente positivo di aver generalmente mantenuto la cessazione momentanea delle ostilità .
Però, il punto cruciale che mette in forse i futuri sviluppi, è che c'è un' ambiguità di fondo sulla natura delle opposizioni che i delegati dei ribelli e dei loro sponsor rappresentano (direttamente o indirettamente tutti fanno capo agli Stati Uniti o agli alleati arabi regionali: il Qatar, laTurchia e l'Arabia Saudita).
... (continua)
sabato, marzo 26, 2016

Ministro Orlando: il terrorismo è qui in casa

Sul terrorismo "c'è l'arma di distrazione di massa. Infatti si continua a dire 'tuteliamo i confini' quando è dimostrato ormai che i terroristi sono nati e cresciuti in Europa".

Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, non usa alibi per spiegare un fenomeno che non è altrove ma nato e cresciuto in seno all'Europa. Di fatto dichiara: "Non voglio fare polemiche, ma i Paesi che più si oppongono a Schengen si sono trovati, pare, il terrorista Salah che varcava il confine tra Austria e Ungheria. Si costruiscono muri, ma il terrorismo è in casa". Orlando plaude anche alla banca del Dna,"passo fondamentale per la sicurezza e per le indagini"... (continua)
sabato, marzo 26, 2016

Obama: non stigmatizziamo i musulmani

Nel discorso settimanale del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, riferendosi alla lotta all'Isis, ha precisato che " in questo sforzo i nostri partner più importanti sono i musulmani americani".

"Va respinto ogni tentativo di stigmatizzare i musulmani americani e il loro enorme contributo al Paese". "Questi tentativi confliggono con i nostri valori e la nostra storia di una nazione costruita intorno all'idea di libertà religiosa". Con caparbietà ha ammonito e ribadito che: "I terroristi voglio proprio questo. Obama respinge inoltre al mittente gli attacchi di chi giudica la sua politica internazionale come opportunista... (continua)
giovedì, marzo 24, 2016

Mons. Hindo: le stragi del Belgio sono avvenute a causa delle scelte sbagliate della UE.

In una intervista a Fides, l'Arcivescovo cattolico siriano Jacques Behnan Hindo ricorda che la versione più estremista dell'Islam non vive e prospera nel mondo arabo ma in Europa ma per anni si è allontanato il problema. 

di Patrizio Ricci

Quello che vediamo oggi ha dell'incredibile: mentre i leader politici europei disquisiscono su come integrare la comunità mussulmana belga, circa 600 predicatori sono stati incaricati dall' Arabia Saudita a diffondere la visione dell'Islam più radicale, quella wahabita: questi uomini sono stati autorizzati dalle autorità belghe a gestire il 95% dei corsi tenuti ad islamici a Bruxelles.
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lunedì, marzo 21, 2016

Bene la risoluzione USA contro ISIS ma i vantaggi per i perseguitati sono pari a zero

La settimana scorsa vi abbiamo mostrato un documento della DIA del 2012 che rivela che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti aveva previsto la creazione di un “Principato Salafita” che occupasse parte della Siria e dell’Iraq (esattamente dove ora si trova l’ISIS), e che ne avrebbe favorito la formazione. Alla luce di evidenze di questo tipo, la risoluzione di condanna contro ISIS del Congresso americano giunge inaspettata.

di Patrizio Ricci

Oltre la condanna americana, anche il Parlamento Europeo alla fine di gennaio ha aprovato una proposta di risoluzione simile; si chiama ' Sterminio sistematico delle minoranze religiose da parte dell'ISIS' (vedi qui e qui ). A questo punto, c'è unanimità tra Onu, USA ed Europa che in Siria ed in Iraq è in corso un genocidio dei cristiani e di altre minoranze. Dovremmo esserne soddisfatti, tuttavia questi documenti stridono con la realtà dei fatti che è contraddittoria.... (continua)
venerdì, marzo 18, 2016

L’Europa e la Turchia ancora alla ricerca di un accordo per la crisi dei migranti

Vertice dell’Unione europea a Bruxelles: Il presidente della Commissione Juncker si è detto "cautamente ottimista" sulla trattativa con Ankara, ma l'ultima bozza di accordo proposta al governo turco sembra essere molto meno in linea con le richieste di Erdogan. 

Bruxelles (AsiaNews) - Trovare un’intesa a ventotto per un accordo da proporre alla Turchia perché agisca seriamente per bloccare il flusso dei migranti verso la Grecia e combattere i trafficanti di uomini, in risposta alle richieste di Ankara che vuole più fondi, l’esenzione dal visto per l'area Schengen per i suoi cittadini e una accelerazione dei negoziati per il suo ingresso nella UE. E’ il difficile obiettivo che si propone il vertice europeo di oggi pomeriggio a Bruxelles... (continua)
venerdì, marzo 18, 2016

Da un anno detenuto in aeroporto: il rifugiato siriano che nessuno vuole

Dal 15 marzo 2015 Fadi Mansour è agli arresti allo scalo turco di Istanbul. Fuori, 2,7 milioni di connazionali che ora guardano a Ginevra. Ma il negoziato è in stallo. 

di Chiara Cruciati – Il Manifesto 

Roma (NenaNews) - Frase scontata, ma a volte è vero che la vita assomiglia a un film. Almeno quella di Fadi Mansour. Detenuto da un anno all’aeroporto Ataturk di Istanbul, come il più famoso Tom Hanks in The Terminal, pare il modello perfetto dalla guerra civile siriana. Scappato nel 2012 da un paese in fiamme per sfuggire all’arruolamento nell’esercito, si è trasformato in un rifugiato. Un rifugiato che non vuole nessuno... (continua)
giovedì, marzo 17, 2016

La Francia invia forze speciali in Burkina Faso, la nuova frontiera della guerra contro Al Qaeda

A tre anni dall’intervento militare francese in Mali il Paese è nel caos.

(GreenReport) - Ieri, a due giorni dagli attentati a Grand-Bassam, in Costa d’Avorio, il ministro degli interni francese, Bernard Cazeneuve, ha annunciato che presto la Francia dispiegherà membri del GIGN, l’unità di élite della gendarmerie française, nella capitale del Burkina Faso Ouagadougou. Cazeneuve e il ministro degli esteri francese Jean-Marc Ayrault, sono andati ad Abidjan per testimoniare la solidarietà della Francia dopo l’attacco jihadista che il 13 marzo ha fatto 18 morti, tra i quali 4 francesi... (continua)
venerdì, marzo 11, 2016

Libia. Roma rimanda la guerra, ma gli USA hanno già il piano sul tavolo

Il ministro Gentiloni al Senato nega l’intenzione di voler lanciare un’operazione senza governo di unità, ma il Pentagono ha già pronta da settimane l’opzione bellica.

di Chiara Cruciati – Il Manifesto

Roma (NenaNews) - Di fronte al Senato il ministro degli Esteri italiano Gentiloni lo ha ribadito: nessun avventura militare in Libia senza una richiesta del governo legittimo e dopo un apposito voto del Parlamento. Parole che seguono a settimane di escalation bellica, che ha avuto il suo tragico apice nell’uccisione di due degli ostaggi italiani rapiti nel luglio 2015 vicino Sabratha... (continua)
martedì, marzo 01, 2016

Mai così tante armi in Medio Oriente dalla Guerra Fredda

Diversi rapporti evidenziano un aumento preoccupante del traffico d’armi nella regione. Usa e Arabia Saudita detengono rispettivamente il primato delle esportazioni e delle importazioni. La corsa agli armamenti rende sempre più chiara la polarizzazione in atto. 

di Giovanni Pagani  

Nena News - Negli ultimi cinque anni, il mercato bellico in Medio Oriente ha registrato un’espansione del 61%; e l’Arabia Saudita, assieme alla coalizione sempre più marcatamente sunnita da lei incoraggiata, ne è stata protagonista indiscussa. Secondo un report pubblicato questo mese dall’International Peace Institute di Stoccolma, Riyadh è infatti la seconda importatrice mondiale di armi dopo l’India e primo acquirente di Washington e Londra, per le quali accoglie rispettivamente il 9.7% e il 46% delle esportazioni nel settore militare... (continua)
lunedì, febbraio 29, 2016

Libia, Usa: l'Italia pronta ad un ruolo-guida

Segretario Difesa Usa, Carter: da noi ampio sostegno 

Gli Stati Uniti hanno deciso di appoggiare l'Italia che si è detta pronta ad assumere un ruolo di guida in Libia. Lo ha annunciato il segretario alla Difesa americano, Carter, nel corso di una conferenza, come riportato da Bloomberg. "L'Italia, essendo così vicina, si è offerta di prendere la guida in Libia. E noi abbiamo promesso che li appoggeremo con forza". Carter ha poi precisato che la coalizione entrerà in campo quando il governo libico si sarà formato ... (continua)
martedì, febbraio 23, 2016

Siria, Usa-Europa: stop alle bombe sui civili

Appello di Obama e leader europei 

Il presidente Usa Obama ha parlato in videoconferenza con il premier britannico Cameron, il presidente francese Hollande e la cancelliera tedesca Merkel per discutere di Siria e dell'ondata migratoria in Europa. Gli Usa e i leader europei hanno sottolineato l'importanza di uno stop immediato al bombardamento indiscriminato di civili. Si è discusso di come alleviare la crisi umanitaria in Siria,dell'importanza della missione Nato e del coordinamento tra Grecia e Turchia nel gestire il flusso di migranti... (continua)
martedì, febbraio 23, 2016

Libano di nuovo vicino al baratro

Il “Fronte 14 marzo” antisiriano accusa il movimento sciita Hezbollah di aver causato la decisione dell’Arabia saudita di cancellare il finanziamento da quattro miliardi di dollari per l’Esercito libanese. Vacilla il governo di Tamman Salam. La nuova crisi politica esplode mentre la guerra civile siriana bussa alle porte del Paese. 

di Michele Giorgio -  Il Manifesto

Nena News - – Se il re saudita Salman e il suo ministro degli esteri Adel al Jubair, bloccando il finanziamento da 4 miliardi dollari promesso all’Esercito e alla polizia del Libano, cercavano di riaccendere pericolosamente lo scontro nel Paese dei Cedri, allora hanno raggiunto il loro scopo. Il Libano, con alle porte da cinque anni la guerra civile siriana, è di nuovo precipitato in una crisi politica devastante, dalle conseguenze imprevedibili... (continua)


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