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martedì, giugno 10, 2014

Hillary Clinton: in cammino verso la Casa Bianca?

Hillary Clinton ha iniziato un tour de force per presentare il suo ultimo libro: “Hard choices”. Molti pensano si stia scaldando i muscoli per la campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti. 

di Francesca Forcella, New York

No, Hillary Clinton dice di non aver ancora preso una decisione. Eppure, più lei prolunga la suspense più l’etichetta di candidato inevitabile del partito democratico alla presidenza degli Stati Uniti le si cuce addosso. L’uscita del suo ultimo libro: ”Hard choices” ha tutta l’aria di essere una scusa per scaldarsi i muscoli a un anno dall’uscita dalla scena politica (ha lasciato la carica di Segretario di stato nel febbraio del 2013) e a due dalle prossime elezioni presidenziali. Oggi la Clinton è più che mai sotto la lente di ingrandimento con una una serie di articoli, interviste e conferenze in cui ogni sua frase viene vivisezionata e sfruttata dai nemici politici che cercano di coglierla in fallo... (continua)
mercoledì, aprile 23, 2014

Botticelle a Central Park sì o no?

Gli animalisti e il sindaco De Blasio sostengono che nessuna città può essere l’habitat ideale di un cavallo, ma la maggioranza dei Newyorchesi è contro il bando. 

di Francesca Forcella 

New York - Brulicano di attività le stalle di Clinton Park al mattino presto: è un via vai di cavalli, maniscalchi e cocchieri che adesso si chiedono se fra qualche mese avranno ancora un lavoro. Cristina Hansen una delle rare vetturine donne ci dice: “Potete constatarlo con i vostri occhi e invitiamo il sindaco a fare altrettanto: i cavalli qui sono amati, trattati bene e vanno perfino in vacanza”. In effetti, e parlo da ex “stable girl” che ha imparato la lingua frequentando i maneggi inglesi dall’età di 11 anni, questi cavalli non sembrano maltrattati e le regole che i vetturini devono osservare per la cura dei cavalli sono molto rigide... (continua)
martedì, aprile 08, 2014

Dave Letterman: il comico andrà in pensione nel 2015

Iniziò a lavorare in televisione leggendo le previsioni del tempo e dopo trentadue anni al timone del Late Show with David Letterman il comico ha detto di volersi dedicare di più alla famiglia. 

New York - È triste, deludente, addirittura tragico dicono i fans di fronte all’Ed Sullivan theatre dopo l’annuncio del ritiro di Dave Letterman. Una giovane coppia di Dubai ci racconta di aver deciso di partire alla volta di New York appena appresa la notizia. Tenendo stretti i biglietti ottenuti dopo ore di attesa mi hanno detto:”É un’occasione unica, ne valeva la pena”. Senza di lui cambia la faccia della TV, almeno quella serale, ma a sessantasette anni e con il giovane Jimmy Fallon che sulla NBC gli dà filo da torcere Letterman, dopo Jay Leno, ha preferito chiudere in bellezza. Per più di trentanni, ventuno alla CBS... (continua)
mercoledì, aprile 02, 2014

Da Google a Brenè Brown: l’importanza di sbagliare

Cosa hanno in comune il maggiordomo di Batman, i manager di Google e una professoressa americana diventata famosa per i suoi studi sulla vulnerabilità? (nel video un Cartone animato con la voce di Brenè Brown)

di Francesca Forcella

New York - Sono tutti convinti che il successo, o perlomeno una vita in cui ci si sente appagati, sono intrinsecamente legati alla capacità di accettare il fallimento. E a imparare dagli errori. Brenè Brown è diventata famosa nel 2010 con una TedxHouston Talk (una delle più cliccate della serie) presentandosi come esperta di vulnerabilità e vergogna. Temi difficili che ha affrontato nei suoi libri (fra cui “I doni dell’imperfezione” e ”Osare in grande”) insegnando a milioni di Americani che, stando alle sue ricerche condotte in maniera scientifica... (continua)
lunedì, marzo 24, 2014

Dalla parte delle bambine: Beyonce & Co. nella campagna Ban Bossy

Le bambine intelligenti e determinate vengono troppo spesso etichettate come prepotenti. 

di Francesca Forcella, New York

Bossy non è una parolaccia (significa prepotente) ma può diventare un’etichetta pericolosa e tarpare le ali delle bambine determinate e ambiziose. É questa l’idea dietro Ban Bossy, la campagna sociale promossa da Sheryl Sandberg, Direttore operativo di Facebook e autore del best seller Lean in (“Facciamoci avanti”, ed.Mondadori) e Anna Maria Chávez (Presidente delle scouts americane) per insegnare alle bambine che essere ambiziose e determinate non significa essere prepotenti. Nel periodo fra le elementari e il liceo l’autostima delle bambine cala tre volte e mezzo di più rispetto a quella dei coetanei maschi... (continua)
venerdì, novembre 22, 2013

L’America ricorda JFK

A distanza di cinquant’anni il 61% degli Americani é convinto che Lee Harvey Oswald non agì da solo

da New York,  Francesca Forcella

L’America si é fermata oggi per ricordare uno dei giorni più oscuri della sua storia. L’epicentro delle commemorazioni é Dallas, chi era lí quel giorno non riesce a dimenticare. Avevo 11 anni e ricordo tutto perfettamente -dice una signora- quelli della mia generazione che stanno invecchiando hanno il dovere di ricordare. E ricordare é importante per Dallas che vuole scrollarsi l’etichetta di “città dell’odio”. Nel programma discorsi, preghiere, musica eseguita dalla banda della Marina e un minuto di silenzio, mentre il presidente Obama e parte della famiglia Kennedy hanno preferito ricordare questa ricorrenza posando una corona di fiori al cimitero di Arlington, di fronte alla tomba di John Fitzgerald Kennedy... (continua)
martedì, novembre 05, 2013

New York: Bill de Blasio é il superfavorito per la poltrona di sindaco

Bill, Charlene, Chiara e Dante: nel giorno del voto incontriamo la probabile nuova “first family” di New York (guarda l'intervista)

da New York, Francesca Forcella

Simpatici, fotogenici e decisamente degni rappresentanti di una città famosa per le sue mille razze. “È un momento di grande orgoglio” ci dice Bill de Blasio davanti alla sede della Public Library di Park Slope, a Brooklyn dove é andato a votare.“Questa mattina ho ricordato mio nonno Giovanni e mia nonna Anna. Per me questo é un sogno americano. Oggi ho l'opportunità di essere forse il sindaco di New York, é un momento emozionante, sono molto contento specialmente perché sono con la mia famiglia...con mia figlia Chiara e con Dante”... (continua)
domenica, giugno 02, 2013

Meglio fare l’idraulico che andare ad Harvard?

I dati sulla disoccupazione giovanile son preoccupanti anche negli Stati Uniti. E allora il sindaco di New York Michael Bloomberg lancia una provocazione: scegliere di fare lavori manuali può essere una scelta migliore che andare all'Università. 

Francesca Forcella, da New York

Il sindaco di New York è famoso per le sue prese di posizione provocatorie. Dal divieto di fumare nei luoghi pubblici fino alla proposta di vietare la vendita di bevande gassate oversize (che non è passata), le sue idee, spesso criticate, sono state alla fine accettate dall’opinione pubblica. Ma questa volta Bloomberg l’ha fatta grossa, mettendo in dubbio uno dei pilastri del modo di pensare americano secondo cui, costi quel che costi, la laurea è la chiave per l’avanzamento sociale e per trovare un buon lavoro... (continua)
giovedì, maggio 16, 2013

La scelta di Jolie: reazioni diverse in USA e in Italia

Medicina preventiva esasperata o un approccio pragmatico? La decisione di Angelina Jolie di sottoporsi a una doppia mastectomia fa discutere. 

di Francesca Forcella

Non c’è dubbio: quella di Angelina Jolie è una scelta tosta, estrema e l’editoriale del New York Times in cui l’attrice cerca di spiegare le sue ragioni ha aperto un acceso dibattito da una parte all’altra dell’Atlantico. Radicalmente differenti le reazioni in Italia e negli Stati Uniti. Nel nostro paese ha suscitato incomprensione, disagio e perfino sdegno nell’opinione pubblica e una giudizio prevalentemente negativo da parte della comunità medica. Negli Stati Uniti invece, rispetto, messaggi di affetto e di ammirazione (Jamie Lee Curtis: “È un’eroina per molti, inclusa me”. Sheryl Crow:”Che coraggiosa!”) e preoccupazione da parte della comunità medica, ma solo per il rischio di diffondere informazioni parziali e incorrette e il timore (giustificato) che la decisione della Jolie possa scatenare una reazione a catena... (continua)
lunedì, maggio 06, 2013

Negli USA spopolano le App per incontrarsi

Le nuove application, popolarissime anche fra i più giovani, usano la tecnologia dei navigatori per incontrarsi nella stessa area geografica. 

di Francesca Forcella 

Non c’é che l’imbarazzo della scelta: Tinder, Grindr, OkCupid, Match.com, Christian mingle e Jdate. I siti per incontrare via internet l’anima gemella negli Stati Uniti sono popolarissimi e ormai “sdoganati”: perfino la miliardaria Martha Stewart, regina del bon ton e del fai da te, ha annunciato su Match.com di essere disponibile e alla ricerca di un compagno. Le applicazioni dell’ultima generazione, quelle più in voga fra i giovani vanno oltre: si scaricano direttamente sul cellulare e usano la tecnologia dei navigatori GPS per fornire ai loro utenti possibili match in un area geografica che va da un centinaio di metri a qualche chilometro (guarda il servizio)... (continua)
venerdì, aprile 05, 2013

Corea del Nord: sale la temperatura. Usa, Alaska e Hawaii sono fuori della portata dei missili dell’arsenale di Pyongyang

Mass media e opinione pubblica americani minimizzano il rischio di un conflitto su larga scala, ma il Pentagono ha pronto il dispiegamento sull’isola di Guam con un sofisticato sistema anti missilistico. 

di Francesca Forcella, New York

Dopo l’annuncio del via libera ad un attacco nucleare della Corea del Nord contro gli Stati Uniti, la Casa Bianca ha risposto con un messaggio chiaro: ”Basta alle provocazioni, la Corea del Nord deve smetterla e conformarsi agli obblighi internazionali”. E alle parole sono seguite le azioni: il Pentagono nelle prossime settimane invierà alla base americana di Guam, nel Pacifico, un sofisticato sistema di difesa missilistico: il terminal high altitude area defense completo di lancia missili, intercettori e radar. Non solo due navi da guerra americane si stanno spostando nelle acque del Pacifico per monitorare la situazione (video)... (continua)
lunedì, aprile 01, 2013

“House of Cards”: la serie televisiva che ha cambiato il panorama televisivo americano

Kevin Spacey e Robin Wright sono i protagonisti della nuova serie disponibile esclusivamente sulla piattaforma Netflix. Lo sfondo è il mondo politico di Washington.

da New York, Francesca Forcella

Non c’è niente di rassicurante, nessuno con cui identificarsi nella serie televisiva “House of Cards”. I personaggi sono tutti cattivi, sgradevoli, guidati da un’ambizione sfrenata: il fine giustifica i mezzi sembra essere la loro preghiera quotidiana (guarda il trailer). La trama: Frank Underwood (Kevin Spacey) è il leader democratico della maggioranza alla camera. Dopo essersi adoperato per l’elezione del presidente si ritrova scavalcato: gli viene negata la promessa carica di segretario di stato perché l’amministrazione lo vuole al Congresso... (continua)
venerdì, marzo 22, 2013

Armi: a tre mesi dalla strage di bambini di Sandy Hook l’America ha già dimenticato

Stop alla riforma voluta da Obama per il controllo delle armi: cancellato il bando dei fucili d’assalto dal testo che verra proposto al Senato. “Guns are beautiful” è il titolo di un articolo di Esquire che spiega la cultura delle armi in America.

di Francesca Forcella

“Ma come mai nei tuoi servizi non hai mai fatto notare che oltre al ragazzo che ha trucidato i bambini, ad essere un pò suonata fosse anche la madre che teneva tutti quei fucili d’assalto in casa?” Questa obiezione mi è stata posta da parenti e amici che guardando sul Tg5 la copertura televisiva della strage della scuola elementare di Sandy Hook, si chiedevano come fosse possibile che una signora con la passione per le armi, un arsenale in casa e un figlio altrettanto fissato, non avesse mai destato sospetti fra i vicini. E’ un’obiezione mossa da amici italiani, impensabile in America... (continua)
giovedì, marzo 14, 2013

A New York la comunità argentina festeggia Papa Francesco

Telecamere fisse sul comignolo di San Pietro e dopo l’annuncio la comunità argentina di New York festeggia con il resto del mondo.

di Francesca Forcella 

Anche negli Stati Uniti, come nel resto del mondo, tutte le televisioni hanno tenuto le telecamere fisse sul comignolo di San Pietro in attesa della fumata bianca. Quando finalmente è stato annunciato il nuovo papa è stato interessante ascoltare il commento dei giornalisti italiani vicino a quello dei più importanti “anchormen” delle televisioni americane. La sorpresa c’è stata per tutti, ma per una volta gli Italiani sono arrivati per primi scandendo con sicurezza il nome del nuovo Papa mentre i colleghi americani continuavano a verificare... (continua)
venerdì, marzo 08, 2013

New York dopo l’uragano

Il passaggio dell’uragano Sandy ha causato nelle regioni nord orientali degli Stati Uniti più di 60 miliardi di dollari. La maggior parte dei Newyorkesi ha già dimenticato i giorni del black-out, ma c’é un quartiere dove il ritorno alla normalità è ancora un miraggio. 


di Francesca Forcella

Quattro mesi dopo il passaggio dell’uragano Sandy, secondo l’ultimo rapporto della Downtown Alliance (un’organizzazione che promuove lo sviluppo socio economico della zona a sud di Manhattan), il 99 per cento degli spazi commerciali e residenziali nella zona a sud di Manhattan - dai negozi agli alberghi - ha riaperto i battenti. Secondo il rapporto la ripresa è vigorosa, il mercato immobiliare è in crescita e centinaia di milioni di dollari sono stati investiti per mettere la zona al riparo da futuri uragani. E tuttavia c’è un quartiere dove la ripresa ancora non si vede... (continua)
giovedì, marzo 07, 2013

New York, addio Little Italy?

Della piccola Italia di New York non sono rimaste che due strade, e tante botteghe a conduzione familiare sono costrette ogni anno a chiudere i battenti. La ricetta per sopravvivere con successo al processo di “gentrificazione” è diventare una destinazione tanto quanto il tempio del cibo Eataly.

di Francesca Forcella

Sono anni che si dice che Little Italy sta scomparendo, schiacciata da una Chinatown che si allarga oltre i suoi confini. La gente arriva ancora numerosa per il festival di San Gennaro a settembre, ma il resto dell’anno i pochi turisti in cerca di un pezzo d’Italia si aggirano increduli fra le insegne in cinese e chiedono: ”Mi sa indicare dove inizia Little Italy ?”. “Ne siete al centro” rispondono i commercianti rimasti. Che gli Italoamericani non vivessero più qui é cosa risaputa, ma vedere i luoghi emblematici di Little Italy con le vetrine sbarrate, questa sì é una novità... (continua)


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