Le nuove application, popolarissime anche fra i più giovani, usano
la tecnologia dei navigatori per incontrarsi nella stessa area
geografica.
Non c’é che l’imbarazzo della scelta: Tinder, Grindr, OkCupid, Match.com, Christian mingle e Jdate. I siti per incontrare via internet l’anima gemella negli Stati Uniti sono popolarissimi e ormai “sdoganati”: perfino la miliardaria Martha Stewart, regina del bon ton e del fai da te, ha annunciato su Match.com di essere disponibile e alla ricerca di un compagno. Le applicazioni dell’ultima generazione, quelle più in voga fra i giovani vanno oltre: si scaricano direttamente sul cellulare e usano la tecnologia dei navigatori GPS per fornire ai loro utenti possibili match in un area geografica che va da un centinaio di metri a qualche chilometro (guarda il servizio).
Negli USA la prima app collegata ai navigatori è stata Grindr (per gli omosessuali di sesso maschile) e gli esperti che abbiamo interpellato sono convinti che anche in Italia è solo questione di tempo. Max Crohn, Co-founder di OkCupid dice: ”C’é la tendenza a far sì che tutto sia più facile, più veloce e più accessibile. Siamo passati dallo scrivere sui blog interventi di mille parole a tweet di 140 battute. È successa la stessa cosa con l’online dating: prima ci sedevamo al computer per compilare i nostri profili, ma c’é anche chi vuole la gratificazione istantanea: cliccare sul quel tasto che sembra magico e vedere apparire le foto di chi - seppur superficialmente- ci desidera”. Lungi dall’essere appannaggio di persone di mezz'età o divorziate le app per incontrarsi sono popolarissime anche fra gli studenti universitari che si divertono a giocare, ma sono consapevoli della natura effimera di questi incontri. “Cosa ci dice tutto questo sulla nostra società?- si chiede una studentessa delle New York Univesity - Che la nostra é una generazione dipendente dalla tecnologia, decisamente impaziente e portata ai rapporti impersonali”. Difficile non provare un briciolo di disagio all’idea che, anche in campo sentimentale, la gente sceglie di ricorrere a una strumento che premia “instant gratification” e rapporti superficiali. Ma tutte le persone che ho intervistato negli USA, compresi psicologi e sociologi, mi hanno fatto notare che nel 2013, per chi vuole aumentare le probabilità di incontrare qualcuno: ”On line dating is a must” (é d’obbligo fare on line dating).
"On Location", il blog Lpl
di Francesca Forcella, New York.
di Francesca Forcella
Non c’é che l’imbarazzo della scelta: Tinder, Grindr, OkCupid, Match.com, Christian mingle e Jdate. I siti per incontrare via internet l’anima gemella negli Stati Uniti sono popolarissimi e ormai “sdoganati”: perfino la miliardaria Martha Stewart, regina del bon ton e del fai da te, ha annunciato su Match.com di essere disponibile e alla ricerca di un compagno. Le applicazioni dell’ultima generazione, quelle più in voga fra i giovani vanno oltre: si scaricano direttamente sul cellulare e usano la tecnologia dei navigatori GPS per fornire ai loro utenti possibili match in un area geografica che va da un centinaio di metri a qualche chilometro (guarda il servizio).
Negli USA la prima app collegata ai navigatori è stata Grindr (per gli omosessuali di sesso maschile) e gli esperti che abbiamo interpellato sono convinti che anche in Italia è solo questione di tempo. Max Crohn, Co-founder di OkCupid dice: ”C’é la tendenza a far sì che tutto sia più facile, più veloce e più accessibile. Siamo passati dallo scrivere sui blog interventi di mille parole a tweet di 140 battute. È successa la stessa cosa con l’online dating: prima ci sedevamo al computer per compilare i nostri profili, ma c’é anche chi vuole la gratificazione istantanea: cliccare sul quel tasto che sembra magico e vedere apparire le foto di chi - seppur superficialmente- ci desidera”. Lungi dall’essere appannaggio di persone di mezz'età o divorziate le app per incontrarsi sono popolarissime anche fra gli studenti universitari che si divertono a giocare, ma sono consapevoli della natura effimera di questi incontri. “Cosa ci dice tutto questo sulla nostra società?- si chiede una studentessa delle New York Univesity - Che la nostra é una generazione dipendente dalla tecnologia, decisamente impaziente e portata ai rapporti impersonali”. Difficile non provare un briciolo di disagio all’idea che, anche in campo sentimentale, la gente sceglie di ricorrere a una strumento che premia “instant gratification” e rapporti superficiali. Ma tutte le persone che ho intervistato negli USA, compresi psicologi e sociologi, mi hanno fatto notare che nel 2013, per chi vuole aumentare le probabilità di incontrare qualcuno: ”On line dating is a must” (é d’obbligo fare on line dating).
"On Location", il blog Lpl
di Francesca Forcella, New York.
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