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lunedì, marzo 31, 2014

Egitto: altre condanne contro i Fratelli Musulmani

Sono sei gli anni di prigione inflitti oggi a 33 sostenitori dell’ex presidente Mohamed Morsi comparsi sul banco degli imputati per rispondere di episodi di violenza occorsi durante una manifestazione “illegale”.

Misna - In base a leggi approvate alla fine dello scorso anno, un tribunale di Alessandria ha riconosciuto gli imputati colpevoli di partecipazione a scontri, appartenenza a un’organizzazione vietata – i Fratelli Musulmani, di recente dichiarati organizzazione terrorista – e aggressione a membri delle forze di sicurezza. Sempre oggi un tribunale penale del Cairo ha aggiornato per la quarta volta fissandolo al 10 aprile il processo contro nove giornalisti dell’emittente del Qatar Al Jazeera... (continua)
giovedì, marzo 27, 2014

Egitto: al Sisi scioglie la riserva e si candida alle presidenziali

“Tendo la mano a tutti gli egiziani, non abbiamo conflitti con nessuno”. 

Lo ha affermato Abdel Fattah al Sisi in un discorso alla tv, dove ha annunciato la sua candidatura alle presidenziali in Egitto, dimettendosi dalla carica di ministro della Difesa e capo delle Forze armate. Intanto, nel Paese continua il pugno duro contro i Fratelli musulmani. il servizio di Massimiliano Menichetti: ascolta

 “Tutti siamo uguali davanti alla legge e alla giustizia che hanno un ruolo fondamentale nell'avvenire del Paese”. Sono le parole del feldmaresciallo, Abdel Fattah Al Sisi, uomo forte dell’Egitto, che ieri si è dimesso dagli incarichi di ministro della Difesa e capo delle forze armate, dando avvio così alla campagna elettorale che lo vede adesso candidato per le prossime presidenziali... (continua)
giovedì, marzo 27, 2014

Libia. Ex premier Zeidan: “Diventeremo una base di Al Qaeda”

Dall’Europa l’ex primo ministro lancia l’allarme e promette il suo ritorno. Il Paese sull’orlo della guerra civile si prepara alle elezioni di luglio. 

di Chiara Cruciati  

NenaNews – La Libia diventerà un feudo qaedista. Questa la cupa profezia lanciata oggi dall’ex premier libico Ali Zeidan, fuggito in Europa dopo la sfiducia del proprio parlamento all’inizio di marzo. E annuncia il suo ritorno, “molto presto”, nel Paese al fine di fronteggiare le minacce estremiste dei gruppi islamisti. “La Libia potrebbe diventare una base per le operazioni di Al Qaeda in Italia, in Gran Bretagna, in Francia, in Spagna e in Marocco, ovunque – ha detto Zeidan in un’intervista al quotidiano inglese The Times – Le armi sono dappertutto, le munizioni sono dappertutto... (continua)
giovedì, marzo 27, 2014

Siria, ancora persecuzioni contro i cristiani

Nel nord del Paese centinaia di famiglie armene hanno dovuto abbandonare i loro villaggi per un’invasione di fondamentalisti islamici 

di Marco Tosatti  

Vatican Insider - Siria e Cristiani: continua la persecuzione. Nella tragedia siriana la tragedia dei cristiani sembra non avere fine. Nel nord del Paese, sul mare, al confine con la Turchia centinaia di famiglie armene hanno dovuto abbandonare i loro villaggi, nel Kessab, per un’invasione di fondamentalisti islamici provenienti dalla Turchia, in cui hanno le loro basi. E anche in quella zona si sono ripetute in queste ore le scene già viste di chiese dissacrate, case saccheggiate, civili morti e rapiti... (continua)
lunedì, marzo 24, 2014

Egitto: oltre 500 Fratelli musulmani condannati a morte

Un tribunale dell’alto Egitto ha condannato a morte 529 sostenitori dei Fratelli Musulmani accusati di aver ucciso un poliziotto e di aver attaccato un commissariato a Matay, nella regione di Minya. 

Misna - I giudici di Minya hanno emesso la sentenza dopo due udienze in cui gli avvocati degli imputati alla sbarra hanno lamentato di non aver potuto depositare la strategia di difesa. Il tribunale – come previsto dalla legge egiziana in caso di condanna capitale – ha passato la sentenza al gran Mufti Shawqi Alaam perché la sottoscriva o la contesti. Il parere del Gran Mufti, comunque, è solo consultivo e le autorità giudiziarie possono rifiutarlo... (continua)
giovedì, marzo 20, 2014

Libia: il governo dichiara guerra al terrorismo

“In Libia non ci deve più essere spazio per il terrorismo e i libici devono tenersi pronti a quello che impone tale battaglia in termini di prudenza, vigilanza e sacrifici” 

E' quanto affermato nel comunicato diffuso al termine del primo Consiglio dei ministri del nuovo governo, sotto la guida di Abdullah al Thinni, tenuto nell’oasi sud-occidentale di Ghat. Per la prima volta l’esecutivo libico attribuisce attentati, attacchi e violenze a “gruppi terroristici che hanno dichiarato guerra a Bengasi, a Sirte e in altre località” si legge ancora nel testo pubblicato sul sito del governo... (continua)
mercoledì, marzo 12, 2014

Caos libico. Zeidan in fuga e le milizie vendono petrolio

Giornate al cardiopalma in Libia per il caso della petroliera Morning Glory. Il premier sfiduciato e accusato di corruzione è scappato all’estero. Intanto la nave carica di greggio “illegale” è in acque internazionali. Mistero sulla sua destinazione. 

di Sonia Grieco  

NenaNews - Sono ore di confusione quelle che si vivono in Libia alle prese da giorni con il caso della petroliera battente bandiera nordcoreana Morning Glory, il cambio di guardia alla guida del governo e la fuga dell’ex premier Ali Zeidan, sfiduciato ieri dal Congresso generale nazionale (Cng), il Parlamento provvisorio del Paese. Al suo posto è stato nominato il ministro della Difesa, Abdullah al Thani... (continua)
martedì, marzo 11, 2014

Turchia, liberi gli assassini dei missionari: allarme tra i cristiani

Polemiche e preoccupazione dopo la scarcerazione di cinque presunti killer di tre missionari protestanti uccisi nel 2007.  

Vatican Insider - Ha fatto scattare campanelli d'allarme nella comunità cristiana in Turchia la liberazione negli ultimi giorni dei cinque presunti assassini dei tre missionari protestanti torturati e uccisi nel 2007 a Malatya. I cinque uomini, vicini ai movimenti ultranazionalisti, erano stati arrestati subito dopo il massacro nella sede della piccola casa editrice evangelica Zirve, dove un missionario tedesco e due turchi erano stati prima incatenati, poi torturati, perché confessassero le loro attività di `proselitismo´, e quindi sgozzati. Sono usciti venerdì dal carcere di massima sicurezza di Malatya in base a una nuova legge che limita a cinque anni il massimo della carcerazione preventiva. Il loro processo, fra ripetuti rinvii, è ancora in corso... (continua)
martedì, marzo 11, 2014

Siria: suore di Maaloula: al grido di "Allah Akbar", scambiate con la moglie di un membro di Al Qaeda

Le suore hanno ringraziato tutti, anche i rapitori, chiedendo per loro la benedizione di Dio. Il Fronte Al Nusra promette di continuare l'impegno finché non saranno libere tutte le prigioniere nelle carceri siriane. Si parla di un riscatto di 4 milioni di dollari, ma i mediatori negano. 

Beirut (AsiaNews) - Un video rilasciato da un ribelle attivista mostra le fasi della liberazione delle suore di Maaloula, fino alla loro consegna alle autorità libanesi e allo scambio con 143 (alcune fonti dicono 153) donne prigioniere del governo siriano. Fra queste vi era una madre con tre figli, che si è scoperto essere Saja Dlaymé, irakena, moglie di un importante rappresentante di Al Qaeda. Nel momento in cui avviene lo scambio, vicino alla frontiera libano-siriana, il gruppo di ribelli che ha accompagnato le suore e che riporterà le donne liberate in Siria, cominciano a gridare "Allah Akbar!" di continuo, accompagnato da commenti sulla loro vittoria... (continua)
domenica, marzo 09, 2014

Liberate le 13 suore libanesi rapite in Siria: le religiose in viaggio verso Damasco

Dopo una serie di smentite e conferme la notizia sembra ormai ufficiale. Sono state liberate le 13 suore libanesi rapite tre mesi fa in Siria dal convento di Malula. Già la settimana scorsa erano state trasferite nella città di Arsal in Libano e ora sarebbero in viaggio verso Damasco. Il servizio di Marina Calculli: ascolta  

Radio Vaticana - Sono arrivate in Libano le 13 suore libanesi, rapite all’inizio di dicembre nel loro convento di Santa Tecla a Maaloula, assieme a 3 cameriere. Un convoglio di 30 macchine predisposto ad accoglierle è diretto in questo momento da Beirut verso Arsal, la località della valle della Beqaa dove sono state consegnate le suore. Le religiose erano a Yabrud, nelle mani della Jabhat al-Nusra, una delle principali milizie islamiste che in Siria combattono contro il regime di Bashar al-Asad... (continua)
sabato, marzo 08, 2014

Egitto: il "racket" delle spose forzate convertite all'Islam

Rapite: con la forza o con l’inganno. Strappate alle loro famiglie e costrette ad abbandonare la fede cristiana. 

In Egitto i rapimenti di giovani copte non rappresentano affatto una novità: già durante la presidenza Sadat si registrarono diversi episodi. Tuttavia dopo la caduta di Mubarak il numero di casi è aumentato in modo esponenziale. «Prima della rivoluzione sparivano quattro o cinque ragazze al mese, oggi la media è di quindici», dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre Ebram Louis, fondatore dell’Associazione per le vittime di rapimenti e sparizioni forzate (AVAED), organizzazione che garantisce alle vittime e alle loro famiglie assistenza medica, psicologica e legale... (continua)
venerdì, marzo 07, 2014

Siria: persi i contatti con le suore di Maaloula. La Siria affonderà nella guerra per altri 10 anni

I rapitori appartengono ad Al Nusra, legati ad Al Qaeda. Oltre alla liberazione dei prigionieri politici, essi chiedono cibo per i ribelli e lo sgombero dei luoghi cristiani da parte dell'esercito siriano. Nessuna notizia sui vescovi ortodossi rapiti e su p. Dell'Oglio. Bloccato ogni corridoio umanitario. 

Beirut (AsiaNews) - Un gruppo di negoziatori che cercava di liberare le 13 suore di Maaloula, rapite lo scorso anno, hanno perso i contatti con i rapitori che con ogni probabilità hanno trasferito le religiose in un nuovo nascondiglio. Intanto la situazione in Siria diventa ogni giorno più dura per la popolazione, distrutta dalla fame. Alcuni esperti valutano che la guerra fra il regime di Assad e i ribelli durerà ancora almeno 10 anni... (continua)
giovedì, marzo 06, 2014

Turchia, Santa Sofia presto moschea: allarme tra i cristiani

A Istanbul la basilica simbolo della cristianità (oggi museo) potrebbe essere aperta al culto islamico. E’ polemica  

Vatican Insider - Suscita allarme nel mondo cristiano in Turchia l'ipotesi, evocata dalla stampa, che la basilica di Santa Sofia e Istanbul, simbolo della cristianità oggi museo, possa essere riaperta nei prossimi mesi al culti islamico per decisione del premier Recep Tayyip Erdogan. Lo riferisce l’agenzia ANSA. Il patriarca ecumenico Bartolomeo I ha ribadito ferma opposizione a questa ipotesi, di cui ha parlato fra gli altri il quotidiano Radikal. «Noi ci opporremo, e insieme a noi tutti i cristiani, siano essi ortodossi, cattolici o protestanti» ha affermato durante un incontro con un gruppo di studiosi alla vigilia della Sinaxis... (continua)
giovedì, marzo 06, 2014

Libia: Saadi Gheddafi estradato, consegnato alle autorità di Tripoli

Le autorità di Niamey hanno consegnato Saadi Gheddafi, figlio dell’ex guida libica Muammar Gheddafi, rifugiatosi in Niger dal 2011, alle autorità di Tripoli. Lo conferma il governo libico in un comunicato in cui si impegna a trattare il prigioniero “conformemente alle norme internazionali”.

Misna - Il quotidiano Libya Herald ha pubblicato questa mattina le prime immagini di Saadi, un ex calciatore classe 1973, che lo mostrano in una tuta blu, con la testa e la barba rasate. Le autorità libiche lo accusano di aver sottratto beni dello stato, con l’uso della forza e intimidazione, negli anni in cui è stato a capo della Federazione nazionale di calcio. Nei suoi confronti, inoltre, pende un mandato di cattura internazionale spiccato dall’Interpol... (continua)
martedì, marzo 04, 2014

Egitto: Hamas dichiarato fuorilegge, sequestrati beni dei fondamentalisti

Dopo i Fratelli musulmani, ora messa fuori legge anche Hamas.  

Radio Vaticana - Lo ha deciso oggi in Egitto la Corte per le questioni urgenti, che ha così vietato tutte le attività del movimento fondamentalista palestinese che ha sede nella Striscia di Gaza. Il Tribunale ha anche ordinato il sequestro dei beni e della sede di Hamas al Cairo. Sulle conseguenze della decisione in Egitto e in tutto il Medio Oriente, Giancarlo La Vella ha intervistato Luciano Ardesi, analista politico: ascolta... (continua)
lunedì, marzo 03, 2014

Arabia Saudita, no al dominio maschile

Dieci attiviste hanno presentato una petizione al consiglio consultivo del Regno wahhabita per chiedere la fine della tutela dell’uomo sui loro diritti. Si scontrano però con una legislazione che punisce severamente il minimo cenno di dissenso. 

NenaNews - Vogliono guidare. Vogliono ottenere un documento d’identità senza il permesso del tutore legale. Magari anche uscire di casa da sole. Ma soprattutto, chiedono la fine del completo dominio maschile sui loro corpi e sui loro diritti. In occasione della festa della donna il prossimo 8 marzo, un gruppo di 10 attiviste saudite ha presentato una petizione alla Shura (consiglio consultivo, ndr) del regno wahhabita pretendendo “misure che proteggano i diritti delle donne”... (continua)
lunedì, marzo 03, 2014

Libia: assalto alla sede del parlamento, cresce la protesta

La sede del Congresso generale nazionale (Cgn, parlamento), al centro di Tripoli, è stata attaccata ieri sera da un gruppo di manifestanti contrari alla proroga del mandato dei parlamentari. 

Misna - Lo ha riferito il quotidiano locale Libya Herald. La stessa fonte ha precisato che nelle violenze durate alcune ore almeno due deputati sono stati feriti a colpi d’arma da fuoco e un numero imprecisato di esponenti della massima istituzione politica del paese è stato aggredito quando i circa 500 assalitori hanno invaso l’edificio. Il portavoce del Congresso, Omar Hmidane ha affermato che i manifestanti erano armati di coltelli e bastoni. Hanno chiesto con forza le dimissioni del Congresso e denunciato il rapimento di alcuni giovani... (continua)
mercoledì, febbraio 26, 2014

Egitto: il Cairo, più di 20 condanne a morte per terrorismo

Ventisei persone sono state condannate a morte dalla Corte d’Assise del Cairo con l’accusa di aver fondato un’organizzazione terroristica che avrebbe pianificato attentati contro navi in transito nell’area del Canale di Suez.

Misna - I giudici hanno ritenuto gli imputati, giudicati in contumacia, coinvolti nella fabbricazione di missili e altri ordigni esplosivi. La condanna è stata emessa all’indomani della designazione come capo del governo di Ibrahim Mehleb, già ministro per le Politiche abitative nell’esecutivo uscente. Proprio ieri Mehleb aveva dichiarato di voler “schiacciare il terrorismo in ogni angolo del paese”... (continua)
venerdì, febbraio 14, 2014

Libia: Tripoli, smentito l'annunco di un 'colpo di Stato'

Ore di confusione si sono susseguite questa mattina dopo che si è diffusa la notizia di un possibile colpo di Stato in atto a Tripoli 

Misna - Il ministro della Difesa Abdulah al Thani – riporta il quotidiano Libyan Herald – ha
dichiarato che le forze armate hanno sventato un tentativo di golpe messo a segno dall’ex capo di Stato maggiore, Khalifa Haftar. Secondo quanto riportato dall’emittente al Arabiya, le forze di Haftar avrebbero tentato di prendere possesso dei centri di potere della capitale per dare vita ad un comitato presidenziale che potesse governare fino a nuove elezioni. Poche ore dopo, il premier Ali Zeidan ha ordinato il suo arresto precisando che Haftar “non fa più parte dell’esercito”... (continua)
martedì, febbraio 11, 2014

Grandi manifestazioni in Iran per il 35mo anniversario della rivoluzione islamica

Trentacinque anni fa in Iran la rivoluzione islamica sanciva la fine del regime dei Pahlavi e vedeva il ritorno in patria dell'ayatollah Ruhollah Khomeini.  

Radio Vaticana - Un evento di rottura che ha portato lentamente Teheran ad un isolamento internazionale, di cui ancora oggi paga le conseguenze. Celebrazioni sono in corso in tutto il Paese, in sostegno della rivoluzione e contro gli Stati Uniti e Israele, considerati ancora oggi acerrimi nemici del regime. Cosa ha significato per il Paese la rivoluzione islamica? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Roberto Tottoli, docente di Islamistica presso l’Università Orientale di Napoli: ascolta... (continua)


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