mercoledì, marzo 03, 2010
Il Movimento per la Vita ha consegnato ieri a Roma il premio europeo per la vita “Madre Teresa di Calcutta” al film “Bella” e al suo protagonista e coproduttore Eduardo Verastegui.
Radio Vaticana - Campione di incassi negli Stati Uniti e vincitore di diversi premi internazionali, il film pro-life racconta con toni delicati come la vita e l’amore siano più forti della morte. Il servizio di Debora Donnini (ascolta):
La bellezza dell’amicizia, della famiglia, dei sentimenti, ma soprattutto dell’amore: è di questo che si parla nel film “Bella”, dove si intrecciano la storia di una giovane donna che perde il lavoro perché incinta e quella di un ragazzo, promettente calciatore, che in seguito ad un tragico evento è costretto a cambiare vita. Una poesia di speranza, il film prodotto e interpretato da Eduardo Verastegui, 35 anni, messicano che, dopo una vita mondana e grandi traguardi professionali a livello cinematografico, si rende conto che la sua vita è vuota. E’ allora che si riavvicina alla fede e sceglie di vivere in un modo diverso. Sentiamo lo stesso Verastegui:
El gran éxito de “Bella” no ha sido los premios…
"Il successo del film “Bella” non sono i premi che ha ricevuto, ma le chiamate telefoniche, le email che riceviamo da persone che condividono con noi la loro esperienza, e cioè come questo film abbia cambiato la loro vita, soprattutto donne che sono rimaste incinte e, dopo aver visto questo film, hanno deciso di non abortire. Più di 300 bambini sono stati salvati, grazie a Dio! E anche se fosse stato uno solo, sarebbe comunque valsa la pena di fare il grande sforzo che si è fatto con questo film.
Eduardo Verastegui si sta anche impegnando in diversi progetti umanitari in difesa della vita a 360 gradi. Ma soprattutto dopo aver riscoperto la fede, ha fondato la casa di produzione Metanoia, che in greco significa appunto conversione, per produrre pellicole che tocchino il cuore e promuovano ciò che è buono, bello e vero.
... (continua)
martedì, febbraio 16, 2010
Festeggia il decimo compleanno Minimondi, Festival di letteratura e illustrazione per ragazzi da 3 a 19 anni, e torna a Parma e in numerosi Comuni della provincia dal 20 febbraio al 7 marzo 2010 con appuntamenti anche a Catania e Palermo.
Lo festeggia con oltre 70 ospiti, autori, illustratori, artisti, narratori, designer, attori che saranno l’anima della manifestazione, tra i quali David Almond, Timothée de Fombelle, Teresa Buongiorno, Chiara Rapaccini, Roberto Piumini, Francesco Altan, Roberto Innocenti, Fabian Negrin, Roberto Mussapi.
Il Presidente della Repubblica ha voluto destinare alla decima edizione di Minimondi una Targa, quale suo premio di rappresentanza.
Ideato e diretto da Silvia Barbagallo, direttrice della storica Libreria Fiaccadori di Parma, con l’obiettivo di promuovere e stimolare la lettura tra i giovani, Minimondi vuole avvicinare scrittori, illustratori ed editori a bambini e ragazzi, annullando le distanze tra autori e lettori attraverso incontri, presentazioni di libri, mostre, atelier, laboratori di scrittura e illustrazione, letture animate, spettacoli teatrali. In programma anche incontri per adulti, una sezione dedicata agli adolescenti e il progetto “Adotta un Editore”.
L’ edizione 2009 ha coinvolto 20.000 ragazzi, quasi 5.000 adulti e 150 scuole, dalle materne alle superiori, nel corso di 250 appuntamenti che si sono tenuti in 16 Comuni.
Lunedì 1 marzo la trasmissione di Radio 3 Fahrenheit viene trasmessa in diretta dalla Casa della Musica di Parma, insieme agli ospiti del Festival, con la conduzione di Loredana Lipperini.
Due settimane con un ricco programma proposto al mattino nelle scuole e nelle biblioteche di Parma e provincia, e nel corso del pomeriggio in altri luoghi di cultura come la Casa della Musica, la libreria Fiaccadori, il Teatro al Parco, il Bookshop Minimondi, il Teatro Verdi di Busseto, i Musei del Cibo della Provincia di Parma, la Rocca di Fontanellato, la Reggia di Colorno, lo Spazio Espositivo TPalazzo di Parma.
Autori previsti al Festival: David Almond, Mino Milani, Roberto Piumini, Bruno Tognolini, Timothée de Fombelle, Roberto Mussapi, Teresa Buongiorno, Anna Cerasoli, Fabrizio Silei, Angela Nanetti, Sabrina Giarratana, Nadia Nicoletti, Francesca Ruggiu Traversi, Annalisa Strada, Guia Risari, Eros Miari, Tiziana Merani, Pina Varriale, Sergio Comisso, Francesco Costa, Janna Carioli, Anna Lavatelli, Anna Vivarelli, Fulvia Degl'Innocenti.
L’importanza dell’illustrazione viene sottolineata in questa decima edizione da “Briciole di Minimondi”, un’iniziativa curata da Gallucci editore in collaborazione con Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti. La giornata di domenica 28 febbraio è dedicata a laboratori artistici -negli spazi del Teatro al Parco di Parma - in compagnia di alcuni dei più grandi illustratori italiani come Francesco Altan, Mauro Evangelista, Sophie Fatus, Barbara Vagnozzi.
Corallina de Maria spiega invece l’arte del teatro orientale con le ombre, mentre Luisa Morandini presenta il “Dizionario del cinema junior”(Gallucci, 2009).
Tra gli altri illustratori ospiti di Minimondi: Gianni De Conno, Roberto Innocenti, Fabian Negrin, Chiara Rapaccini, Pia Valentinis, Silvia Bonanni, Monica Rabà, Giulia Orecchia, Anne Crousaz.
Le Mostre
A Parma, nel nuovo Spazio Espositivo TPalazzo, sabato 20 febbraio, apre il Festival la mostra “Lovstori (amori sfigati)” di Chiara Rapaccini (RAP). L’artista romana racconta la sua “storia d’amore” attraverso una quarantina di opere su questo tema: grandi e minuscoli acrilici in un interminabile fumetto dedicato agli allegri disastri del cuore. Amori sfortunati, atteggiamenti impacciati, timidezze, sms mai spediti, dialoghi di innamorati contemporanei, quasi tutti perdenti, ma teneri, autentici e autoironici. L’allestimento è curato da Associazione Minimondi, Cristian Grossi e Matteo Martignoni, in collaborazione con Salani editore.
Nel corso dell’inaugurazione, Chiara Rapaccini presenterà al pubblico le carte realizzate da Magazzini Salani. Vere opere d'arte in miniatura, formato 7 x 9 cm, contenute in un cofanetto con la prefazione di ELIO delle Storie Tese.
“Lovstori (amori sfigati)” è infatti adesso anche una scatola con 50 'santini' da regalare ad amici, innamorati. Da spedire agli ex, da tenere come portafortuna, da scambiare come le figurine, da attaccare sul diario, sul frigo per non ricadere nei trabocchetti d'amore o per ricaderci ancora. Sul fronte di ogni carta c'è un'illustrazione accompagnata da una frase breve, concisa e pungente, di quelle che colgono l'essenziale. Sul retro, a completare l'immagine, una ministoria sempre a firma di Chiara Rapaccini. (Magazzini Salani, € 12,00).
All’interno della mostra, domenica 21 e lunedì 22, anche un laboratorio per bambini e adulti con Chiara Rapaccini.
A Parma, inoltre, presso la libreria Fiaccadori, Cristian Grossi e Matteo Matignoni (i creatori del personaggio Carmilla) membri del laboratorio Kreativehouse, presentano “Germinantes”, una mostra che mescola il tratto moderno nato dalla computer graphic con la tradizione letteraria delle fiabe popolari europee. E’ concepita infatti come un libro illustrato pronto a essere letto dai visitatori. Diciotto tavole originali ricostruiscono una specie di erbario magico e contengono personaggi magici in cui il colore è sempre un elemento narrativo che spicca sul fondo nero. Ad ogni personaggio illustrato sono collegati una pianta o un fiore con tanto di descrizione magica e un piccolo racconto o una filastrocca sullo stile classico della fiaba europea.
A Fornovo nella Biblioteca ex Foro Boario 2000, ancora Cristian Grossi presenta “Esploriamo i minimondi”. I minimondi sono illustrazioni originali create da Grossi che nascono dal disegno su carta e si sviluppano al computer componendosi poco per volta e inglobando nuovi elementi. Un semplice personaggio o un elemento grafico diventano così parti organiche di un disegno più grande che è un universo da esplorare nei più piccoli particolari. La mostra, composta di dieci grandi pannelli in bianco e nero, vuole sviluppare la sensibilità artistica con l’osservazione e stimolare la naturale curiosità visiva e spaziale dei bambini.
L’albero
Il progetto “L’albero” inizia a L’Aquila nell’ottobre 2009, in occasione della prima edizione abruzzese di Minimondi nei territori colpiti dal sisma, con la creazione di un grande Albero (10m. X 10m.) in PVC, sagomato e dipinto, montato su rete e ora fissato su un muro della città, realizzato da 250 bambini e 20 insegnanti, durante un ciclo di laboratori guidati dall’illustratrice Antonella Abbatiello.
L’esperienza viene ripetuta a Parma, in questa decima edizione di Minimondi e sarà poi riproposta a Palermo per Minimondi in Sicilia. L’albero di Parma illustrerà le caratteristiche dell’Albero della Vita, simbolo di rinascita di tutti i popoli e sarà il risultato del lavoro collettivo, sempre coordinato dalla Abbatiello, di insegnanti e alunni di Parma insieme a quaranta bambini provenienti da L’Aquila che hanno già realizzato l’albero e che andranno anche a Palermo. Il progetto è sostenuto da Parmalat.
Proseguendo nella costruzione del ponte ideale che lega Parma a L’Aquila, il 1° marzo al Cinema D'Azeglio d'essai di Parma viene presentato il cortometraggio “Riprendiamoci” prodotto dall’Associazione “Genitori si diventa” e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Realizzato da ragazzi e ragazze dell’Aquila dopo il sisma del 6 aprile scorso, con la regia di Francesco Paolucci, il film raccoglie testimonianze, racconti, ma anche proposte per il futuro, desideri, paure. Dalla notte del terremoto è iniziato per questo gruppo di giovani un viaggio: dalle macerie della loro città ai campi d’accoglienza, fino a Venezia, città accogliente e magica, dove ritrovare insieme il significato della bellezza, fino al ritorno per ricostruire.
Laboratori, atelier, narrazioni
Tra gli altri laboratori: “Acqua di Bumba” a cura di Roberto Piumini e Monica Rabà tratto dall’omonimo racconto di Piumini sull’Africa e sull’importanza dell’acqua; “Lovstori – Amori sfigati” con Chiara Rapaccini; “A scuola di vampiri” e “Disegnare Minimondi” a cura dello studio creativo Kreativehouse; atelier a cura di Mon Petit Art con i designer argentini Gonzalo Arbuitti e Marcelo Federico; laboratori scientifici a cura dell’Associazione GOOGOL in collaborazione con i Musei del Cibo della provincia di Parma; laboratori botanici di Nadia Nicoletti. E ancora il laboratorio di fotografia “raccontare con le immagini” del fotografo Federico Tamburini, i consueti laboratori di cucina di Tatabice e il laboratorio “Libri da gustare” a cura di Emanuela Biancuzzi e Suomi Vinzi che realizzeranno insieme ai bambini tanti libri riutilizzando lattine, scatole di cartone, buste, vasetti, sacchetti di plastica del supermercato. Infine, narrazioni a cura di Consuelo Ghiretti.
Adotta un editore
Per avvicinare gli studenti al lavoro editoriale attraverso le parole dei protagonisti – editori, illustratori, autori – alcuni tra i più importanti editori per l’infanzia del panorama italiano incontrano i ragazzi all’interno delle scuole. Aderiscono: Lapis, Arka, Artebambini, Bianco e Nero, Carthusia, Nuages, Kalandraka, San Paolo Edizioni, Città Aperta, Food Editore/Leonardo Publishing, Franco Panini Editore, Sinnos, B Edizioni Design, Nuove Edizioni Romane, Franco Angeli, Gallucci, Babalibri.
Appuntamenti a teatro
Roberto Piumini è autore e interprete di due spettacoli: “Storie dell’orizzonte” in cui storie di animali, sentimenti ed emozioni sono i protagonisti di una decina di canzoni, venti poesie e due racconti narrativi che saranno letti e recitati dallo stesso Piumini e Patrizia Ercole, con musiche originali di Andrea Basevi; “Patrisciuz e il diavolo”spettacolo di narrazione, canzoni, mimo e animazione.
“Andemm” e “Le sommelier”, due spettacoli dei Freak Clown, Stefano Locati e Alessandro Vallin, artisti che mescolano le arti circensi della giocoleria, l’equilibrismo e l’acrobatica con un’impronta comica.
La Compagnia Rodisio presenta una lettura scenica di “Cuore di polpa” di Beatrice Baruffini, attrice della compagnia.
Sezione adolescenti
“Le migrazioni” è il tema proposto in questa edizione a un gruppo di studenti degli istituti superiori di Parma, coordinati dal giornalista e scrittore Stefano Liberti. Il tema viene poi approfondito nel corso di una serata condotta da Liberti, il 27 febbraio, alle ore 9,30, Cinema D'Azeglio d'essai di Parma, alla presenza del regista Dagmawi Yimer e del giornalista Emiliano Bos. Una discussione sull'immigrazione in Italia oggi che inizia dai luoghi di partenza, con chi il viaggio lo ha affrontato davvero, fino alle mille province del nostro paese che sarà’ accompagnata dalla proiezione del film "Come un uomo sulla terra" (Italia, 2008), di Andrea Segre e Dagmawi Yimer in collaborazione con Riccardo Biadene, che racconta il transito in Libia di migliaia di ragazzi che sognano l'Italia.
Minimondi è promosso dall’omonima associazione in collaborazione con la Libreria Fiaccadori, il sostegno di Provincia di Parma, Comune di Parma, Regione Emilia Romagna Centro per il Libro del MiBAC. Il Festival è sostenuto anche da: Chiesi Farmaceutici S.p.A., Greci alimentare S.p.A., Parmalat, Coop Consumatori Nordest, Enìa, Unione Parmense degli Industriali, Gazzetta di Parma, Barilla Center, Camera di Commercio di Parma, Ascom, Focus Pico, I Musei del Cibo della Provincia di Parma, Associazione Googol, Tpalazzo, Solares Fondazione delle Arti, Circolo Cinematografico D'Azeglio, Gruppo Cabiria, Istituzioni Biblioteche del Comune di Parma, Engioi.
L’ingresso è libero per incontri, laboratori e spettacoli. Prenotazioni al numero 0521 282445 oppure tramite la e-mail info@minimondi.com.
Sul sito www.minimondi.com il programma dettagliato.
Ufficio stampa Giovanna Mazzarella
E- mail: mazzarella@fastwebnet.it | Tel: 06.5818246|348.3805201
Informazioni: Festival Minimondi c/o Libreria Fiaccadori, Strada al Duomo 8/a, 43100 Parma
Tel. 0521/282424 | E-mail: info@minimondi.com | sito web: www.minimondi.com
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lunedì, febbraio 01, 2010
Prenderà il via domani in Spagna, a Valencia, e si chiuderà venerdì 5 febbraio
Radio Vaticana - Come riportato dall’agenzia Sir, un migliaio di studenti parteciperà a questa prima edizione, assistendo alla proiezione di diverse pellicole del cinema spirituale, approfondirà la critica al sistema cinematografico attuale e si confronterà con i valori veicolati dai film, riflettendo sul senso ultimo della vita. Secondo gli organizzatori dell’iniziativa, cui ha collaborato l’associazione Signis, il cinema spirituale “analizza l’espressione del pensiero religioso, filosofico, estetico e sociale da una prospettiva umanista che permette di riconoscere in forma implicita o esplicita il mistero di Dio nel mistero dell’essere umano”. Perciò spesso il cinema religioso è “cinema spirituale, ma il cinema spirituale abbraccia uno spazio molto più ampio dei film, che va dalle fiction ai documentari, fino alle proposte sperimentali”. Le scuole cattoliche della comunità di Valencia contano in tutto 150mila studenti e 11.500 professori in 290 centri.
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mercoledì, dicembre 16, 2009
Si svolgerà a Siracusa dal 17 al 19 dicembre presso il Museo del Cinema, la II edizione del Mediterranrean Film Fest delle Religioni - Il Cinema dell'Anima, che quest'anno avrà come tema «l'estasi e il martirio» e sarà in buona parte dedicato al «cinema francescano» in occasione dell'VIII Centenario della Regola «non bollata » di san Francesco d'Assisi.
Avvenire.it - Le proiezioni, aperte giovedì con lo «storico saluto di Paolo VI agli artisti», avverranno alla sala Elio Vittorini e avranno una sezione mattutina, una pomeridiana e una serale. Inaugurerà l'evento monsignore Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Siracusa, che offrirà una sua riflessione sul Crocefisso dopo la sentenza di Strasburgo. Atteso anche l'intervento del prof. Gaetano Zito, Preside dello Studio Teologico S. Paolo, che parlerà dei martiri cristiani di ieri e di oggi e della missionarietà della Chiesa militante. Padre Giovanni Salonia, Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa, interverrà invece sullì- VIII Centenario della Regola di San Francesco.
Il 18 dicembre, in apertura di giornata verrà dato in visione il documentario UCSI: 1959-2009 curato da Andrea Melodia, Presidente Nazionale dell'Unione Cattolica Stampa Italiana. Il 19 dicembre, a chiusura del Festival, verrà conferito il Premio san Francesco d'Oro al Prof. Remo Romeo, storico del cinema e autore di documentari e drammi teatrali a sfondo religioso.
Il Festival è organizzato dall'Istituto Culturale di Sicilia per la Cinematografia, con il patrocinio dell'Arcidiocesi di Siracusa, della Facoltà Teologica di Sicilia-Studio Teologico S. Paolo di Catania, dell'Unione Cattolica Stampa Italiana, della rivista diocesana di Piazza Armerina Settegiorni, del Movimento Europa Cristiana Giovanni Paolo II e della Casa Francescana S. Antonio di Padova - Onlus.
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mercoledì, dicembre 02, 2009
Analizzare il cambiamento della figura di Gesù nel cinema contemporaneo. È stato questo l’intento della conferenza “La presenza di Gesù nel cinema contemporaneo” svoltasi in questi giorni a Roma presso la sede della rivista dei Gesuiti La Civiltà Cattolica.
Radio Vaticana - L’obiettivo di questo incontro è stato quello di fornire al pubblico i giusti mezzi per compiere un’analisi adeguata delle opere cinematografiche contemporanee. Ma com’è cambiato il modo di manifestare la trascendenza nel cinema d’oggi? Chiara Pileri lo ha chiesto al padre gesuita Virgilio Fantuzzi, scrittore e critico cinematografico de La Civiltà Cattolica:
R. – Oggi come oggi si vede una grande prevalenza data ai film-oggetto, mentre se torniamo indietro di 40-50 anni, avevamo il cinema d’autore, di grande valore estetico, di grande intensità spirituale, proprio con la figura di Cristo vista in trasparenza, e queste opere venivano recepite nelle sale proprio con l’attenzione che si dedica a un rito religioso!
D. – C’è bisogno di una particolare sensibilità per cogliere la presenza di Gesù nelle opere cinematografiche...
R. – Non potrò mai dimenticare un insegnamento che ho ricevuto da uno dei miei maestri, che diceva – a me e agli altri: "in qualsiasi parte del mondo voi andiate, sappiate che Gesù è arrivato lì prima di voi". Se il cinema è un’attività espressiva – e direi che non lo è sempre – ma se un film arriva ad essere o del tutto, o in parte, più riuscito o meno riuscito, è un’opera d’arte o qualcosa che assomigli ad un’opera d’arte, o comunque un’opera espressiva, allora lì dentro sento vibrare un’anima. Dio, creando l’uomo, ha detto: "facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza". Quindi se tu vuoi trovare Dio, dov’è che lo puoi trovare se non nell’interiorità dell’uomo? Ed è miracolosa, questa capacità degli artisti – lo dice anche il Papa – questa capacità di manifestare la propria interiorità rendendo visibile l’invisibile.
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martedì, dicembre 01, 2009
Intervista di Fabio Gioffrè
Dobbiamo dare torto a chi dice che il cinema italiano di oggi è a corto di talenti. Dopo aver visto i cortometraggi realizzati da Emanuele Pisano, giovane autore esordiente la cui stella brilla già di luce propria tra le leve del cinema made in Italy, intravediamo il profilo di un futuro grande regista figlio della Sicilia, terra natale di Pisano. Aspetti della vita che con la fantasia hanno poco a che vedere quelli raccontati, con l’arte della poesia e del vero cinema d’autore, nei cortometraggi girati e scritti dal giovane regista siciliano.
Vincitore nel 2008 del Premio “Cinesicilia” con il cortometraggio intitolato “Pensieri Nascosti”, in cui il regista racconta due crude storie di sfruttamento di immigrati giunti nel nostro paese. Una delle protagoniste del corto finisce col non farcela a sopportare una vita fatta di prostituzione e percosse. La giovane immigrata vedendo infrangere i propri sogni e le speranze decide di mettere fine ad una vita per lei ormai senza luce, trovando nel suicidio l’unica via d’uscita da un mondo vuoto e cattivo. Durante il video una voce narrante sottolinea l’asprezza di questa storia e ne accentua la drammaticità.
“PENA. Esclusione di vita”, un titolo che la dice lunga sul secondo corto girato da Emanuele Pisano, vincitore con questa pellicola del Premio Alice nell’edizione 2008 dei David di Donatello. Un cortometraggio ma anche un vero e proprio spot, efficace nelle immagini e nelle parole, contro la pena di morte.
Ultimo lavoro del regista, visibile in questi giorni su Youtube nella sua forma definitiva, è il corto “Il mio nome non è importante”. In questa pellicola Emanuele Pisano affronta il problema della disabilità e dell’emarginazione sociale. Nel corto due vite che se pur distanti e diverse sono accomunate dalla realtà di due contesti cupi e tristi, quello dell’uomo – disabile in carrozzina – ‘intrappolato’ in casa e incompreso dalla famiglia, e quello una bambina nomade che si procura da vivere vendendo rose rubate furtivamente al cimitero. Entrambi aspirano ad uno scopo: l’uomo sogna di potersi affacciare dalla finestra per vedere il mondo esterno a lui precluso e la bambina trova la direzione di una scuola che forse porrà fine al suo solitario vagare. Il corto che possiamo già definire ‘plurimemiato’ è stato selezionato in 60 Festival Nazionali e ben dieci premi ne hanno riconosciuto il valore artistico.
Per conoscere meglio l’arte e le aspirazioni di questo autore che ha già pronto un nuovo lavoro in uscita da gennaio 2010, gli abbiamo rivolto alcune domande:
D. – Emanuele Pisano, il suo è un nome che con ogni probabilità tra non molto tempo leggeremo spesso su giornali e riviste a proposito di cinema. La scelta di affrontare nei suoi cortometraggi temi così importanti come lo sfruttamento dell’immigrazione, la pena di morte e la disabilità, le fa onore. Sorprende molto che un giovane regista di soli 21 anni abbia già la maturità per occuparsi di tali problematiche. Le sue scelte derivano da esperienze personali che l’hanno portata a conoscere queste realtà?
R. – Le sono grato, e con molta modestia accetto i suoi complimenti. Ultimamente sono proprio quei complimenti che ti spingono a fare e continuare a fare. Tornando alla sua domanda, le posso dire che per mia fortuna non ho toccato né sfiorato mai tali vicende nella mia vita personale. Ho semplicemente “osservato” tutto quello con cui ci scontriamo ogni giorno, uscendo dall'uscio di casa. Il mio particolare desiderio fin da quando ho iniziato con una minitelacamerina è stato ed è quello di rispondere a dei perché, a dei problemi e a delle circostanze. Queste risposte, che in prima persona mi creo, con molta speranza li propongo allo spettatore alla ricerca di un riscontro.
Ormai viviamo in un epoca in cui vi è un eccessivo bombardamento di immagini e di informazioni video, dove la Tv ed Internet sono i maggiori fruitori. Quindi scrivere e poi dirigere immagini in movimento oggi più che mai risulta un’impresa ardua. E' definitivamente finito il tempo di quel Neorealismo nel quale bastava andare in strada e riprendere la realtà circostante. Secondo me, qualora si volesse raccontare quella realtà, bisognerebbe andare oltre, bisognerebbe davvero essere chiari e specifici cercando di captare quasi scientificamente la vita da narrare.
D. – Si parla molto di ‘crisi del cinema italiano’: secondo lei è una crisi dovuta ad una reale mancanza di talenti oppure i giovani faticano ad emergere a causa della scarsità di produttori lungimiranti che sanno “pescare” le giovani promesse?
R. - Io credo, per quello che ho vissuto fino adesso, che entrambe le tesi siano esatte. All'età di 18 anni, finita la scuola dell'obbligo, si parte in tanti per andare a fare cinema o spettacolo in generale.
Ma strada facendo vi è una selezione naturale delle persone che continuano. Per quelli che credono solo ed esclusivamente al successo, la strada finisce subito, alle prime difficoltà ed ai primi incarichi qualcuno abbandona. Questo fa sì che, come dei gironi che pian piano si stringono, le persone che hanno voglia, che vogliono fare, che vogliono dire, diventano sempre di meno, ma sempre più selezionati e preparati. Il Viaggio continua, quelli più tenaci rimangono e magari vengono notati, nonostante vi è il pericolo determinato sempre da quella minuscola percentuale di sbaglio e di confusione che non premia il più meritevole.
Ma non c'è ombra di dubbio che se sei bravo, si continua senza problemi.
Talento insieme ad Arte sono parole troppo abusate in questo periodo, bisognerebbe andarci cauti e senza nessuna pretesa bisognerebbe osservare tutto in buona fede.
Insomma, dopo aver selezionato i pochi bravi/meritevoli, credo che il compito di agevolare i sacrifici spetti al famoso simbolo Istituzionale chiamato Stato.
E' davvero difficile produrre un’opera che sia artistica o scientifica. Nelle mani dello Stato vi è tutto il monopolio artistico, che parte dalla censura e finisce alla distribuzione. Basti pensare che con gli ultimi tagli che il governo minaccia di fare, film italiani premiati nel mondo come GOMORRA e IL DIVO quest’anno non si potrebbero neanche realizzare, per la carenza di fondi.
Visti i tempi, oggi più che mai bisogna rimboccarsi le maniche, smetterla di piangersi addosso e cercare di fare, anche se in piccolo, qualcosa da sé, con la speranza che qualcuno osservi, e secondo le leggi più vigenti della meritocrazia possa premiare i giusti sacrifici lavorativi. Il Futuro non è molto roseo, ma io ci credo.
D. – Quali sono i registi del nostro cinema che lei predilige?
R. – Senza nessuna vergogna i miei idoli non sono Stanley Kubrick , Martin Scorsese , Orson Welles, ecc.
Rispetto quei nomi ed i loro lavori come forma d'arte, sono dei simboli di inestimabile valore.
Ma il mio essere, il mio modo di pensare mi porta a dire che prediligo in pieno Gabriele Muccino.
I suoi movimenti mai pensati, quasi enfatici, mi colpirono subito fin dall'inizio. Inoltre il suo modo di fare e di usare il movimento della macchina da presa, come un ulteriore mezzo che crei emozioni, cerco di plasmarlo in quello che faccio. Amo e mi piace molto il Cinema Italiano. Il Neorealismo e la sua epoca mi hanno sempre affascinato, ma sono fiducioso e traggo soprattutto ispirazione dal cinema italiano dei nostri giorni, nonostante ancora si dica che sia in decadimento.
Oltre che Gabriele Muccino, mi piace ed ammiro Paolo Sorrentino che con molta caparbietà secondo me sta creando un proprio genere. Andando oltre oceano posso dire che osservo e studio due sceneggiatori/registi: Paul Haggis e Guillermo Arriaga. Spesso nelle sceneggiature usano gli intrecci tra più storie creando una sorta di causa-effetto tra le diverse vicende.
E con molta passione ormai sono diventato un fanatico delle storie corali, le studio e poi le sperimento nei miei cortometraggi.
D. – Nel cortometraggio “Il mio nome non è importante” lei apre delle finestre su due vite, entrambe frustrate ed insoddisfatte, ma entrambi i personaggi trovano un scopo, un fine da raggiungere. Quale è lo scopo o l’aspirazione di Emanuele Pisano?
R. – Una famosa frase, che cito come se fosse mia, potrebbe rispondere da sé alla domanda. Mi ripeto sempre che: ”Non è tanto chi sei, ma quello che fai che ti qualifica”.
Spero solo di essere riconosciuto un giorno per quello che ho fatto e non per altro.
Mi basta semplicemente quello. E' dura, non vorrei essere drastico dicendo durissima, ma non ho paura di andare a prendere quello che desidero... vedremo come andrà a finire.
D. - La sua terra, la Sicilia, ha dato all’Italia e al mondo un grande regista come Giuseppe Tornatore. Nell’ultimo suo ultimo film, Baaria, il regista racconta la storia della Sicilia del ‘900 facendola passare attraverso le vicende familiari di tre generazioni. I film di Tornatore, legatissimo alla sua terra, sono spesso “intrisi” di sicilianità. Quanto lei vorrà dedicare del suo futuro ‘cinema’ alla sua terra?
R. – Quello che sono adesso lo devo pure ai miei sbagli ed alle mie gioie, e naturalmente alle persone che come i miei genitori ed i miei fratelli quasi inconsciamente mi hanno coniato. La mia terra, la Sicilia, forse nei 18 anni trascorsi lì, non mi ha emozionato come ha fatto con Tornatore. Per adesso credo che non ci sia molto da raccontare, si è detto molto in un unica monotematica chiamata mafia. E' un tema che ha fatto conoscere la Sicilia nel mondo. Il mio scopo è quello di trovare un tema siciliano che non sia la mafia ma che colpisca come essa in tutto il mondo. Rivoltare un po’ quell'appellativo che personalmente mi sta un po’ pesante.
C'è tempo... appena troverò il bisogno e l'opportunità spero di poter narrare il mio scopo... intanto cerco e penso.
D. – Sappiamo che dopo “Il mio nome non è importante” lei ha girato un nuovo cortometraggio che si colloca, per le tematiche affrontate, assieme a quelli precedenti che possiamo definire di “cinema sociale” a difesa dei diritti umani. Ci parli del suo nuovo lavoro.
Il nuovo cortometraggio ha come tematica la voglia che ci spinge alla comunicazione con l'altro e di conseguenza le azioni che ci porta a fare. Sarà un cortometraggio corale, seguirò quindi quel che adesso mi affascina, l'incrocio di più storie che hanno lo stesso comune denominatore. Un detenuta, con il permesso di semilibertà, ogni giorno va a lavorare in una lavanderia. Un padre cura il figlio che si trova in stato vegetativo. Un giardiniere che vive solo, spia le persone che passano accanto al suo giardino. Queste vicende si incroceranno causando un effetto a ritroso a vicenda.
Dopo aver visto “Il mio nome non è importante”, alcuni attori noti, ma io ribadisco assolutamente bravi, hanno deciso di partecipare, ed è con mia grande felicità che ho potuto dirigere Pietro De Silvia (La Vita è Bella, L'ora di Religione), Roberta Garzia (una delle protagoniste della sit-com Camera Cafè) e Michela Andreozzi, inoltre con immenso onore all'interno del cast vi sono pure Fabrizio Romagnoli, Claudio Caminito e Fausto Romano. Visto che ho da poco concluso le riprese, colgo l'occasione per ringraziare tutta la troupe, in particolare il direttore della fotografia, Francesco di Pierro, che ha illuminato ad arte quel che si è girato, e mi auto-auguro un bel buona fortuna per quanto riguarda la post-produzione che presto inizierò.
Ringraziamo Emanuele Pisano per le sue risposte. La nostra rivista presenterà i suoi cortometraggi tra i “video del giorno”.
... (continua)
venerdì, novembre 20, 2009
Il 21 novembre 2009 Benedetto XVI incontra gli artisti alla Cappella Sistina. L’incontro vuole ricordare il decimo anniversario della Lettera di Giovanni Paolo II agli Artisti.
La lettera così cominiciava «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona» (Gn 1, 31). E la spiegazione e il senso della citazione della Genesi, in testa al documento che Giovanni Paolo II volle dedicare agli artisti, è nelle stesse parole scritte dal Santo Padre nel 1999: "…mi è sembrato non ci fossero parole più appropriate di quelle della Genesi per iniziare questa mia Lettera a voi, ai quali mi sento legato da esperienze che risalgono molto indietro nel tempo ed hanno segnato indelebilmente la mia vita. Con questo scritto intendo mettermi sulla strada di quel fecondo colloquio della Chiesa con gli artisti che in duemila anni di storia non si è mai interrotto, e si prospetta ancora ricco di futuro alle soglie del terzo millennio". Tra gli artisti invitati allo straordinario evento, anche Claudia Koll che proprio alla lettera di Giovanni Paolo II ha ispirato la nascita di Star Rose Academy, fondata nel 2008 dalla Congregazione delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia, e da lei presieduta.
"Quando mi fu regalata la lettera agli Artisti, 7 anni fa, iniziava la mia conversione - sottolinea Claudia Koll - .La lessi tutto d'un fiato: l'arte che sognavo, ma che non trovavo nel panorama della cultura e dello spettacolo in Italia. Mi conforta oggi vedere tante conversioni nel mondo dello spettacolo. Tanti artisti conosciuti che pregano Dio con amore ed entusiasmo. Spero che il sogno di Giovanni Paolo II diventi realtà. Artisti infiammati dallo Spirito Santo: l'Artista dell'universo.
Attraverso un percorso triennale l'accademia cerca di formare,i ragazzi e di accompagnarli nel mondo dello spettacolo promuovendo eventi dove possono esibirsi e fare esperienza. Quel conta è camminare insieme ai ragazzi, sostenerli giorno dopo giorno - continua l'attrice - e aiutarli in un momento particolare della loro vita.
Normalmente gli allievi che frequentano l'accademia sostengono un esame attitudinale, che prevede tutte le discipline, canto, danza e recitazione, l'importante non è solo prepararli ad un mestiere, ma aiutarli anche a crescere: a differenza di altre scuole, non andiamo in cerca di palcoscenici solo per il gusto dell'esibizione fine a se stessa, ma concentriamo le attenzioni sul ragazzo evitando di mandarlo allo sbaraglio.
Parlo con loro dello Spirito Santo perché è un cammino legato alla mia crescita, alla mia persona, non c'è niente di fanatico e non è una cosa che riguarda necessariamente anche gli altri insegnanti".
L’Accademia – che ha sede a Roma ma è rivolta ai giovani di tutto il mondo, dai 18 ai 24 anni – si avvale della collaborazione di docenti-artisti di chiara fama che ne condividono i valori fondanti - dignità della persona, formazione integrale, dialogo, pace, ricerca del bello e del bene - e nel contempo ne garantiscono la qualità tecnico professionale.
L’obiettivo è di formare il giovane artista, in un’ottica unitaria ed interdisciplinare, attraverso l’insegnamento delle principali discipline della scena quali: *Recitazione con Claudia Koll, Dizione e fonetica con Rita di Lernia, Canto con Franco Simone e Tiziana Rivale,*Danza Classica con Alexandre Stepkine, Danza moderna Jazz Funky con Mauro Mosconi, Danza contemporanea con Theodor Rawyler, Tecnica vocale e Musical con Pina Magri, Storia del Teatro e dello spettacolo con Ugo Bentivegna, Musica con Rosario Fugà, Antropologia con mons. Carmine Brienza, Trucco con Antonella De Angelis, Lingua Inglese con Marina Donghia.
Sono aperte le inscrizioni e il 26 Gennaio 2010 ci saranno i primi test attitudinali per accedere al nuovo anno accademico 2010 -2011.
Star Rose Academy
Roma, Via Monte Senario n.83
Informazioni ed iscrizioni
06 . 87 17 94 89
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Cristina Scognamillo | cristinascognamillo@hotmail.com | 335 294961
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giovedì, novembre 19, 2009
‘Forme di resistenza’. Questo il titolo della XIII edizione del Tertio Millennio Film Festival, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo.
Radio Vaticana - Si svolgerà a Roma con un apposito Convegno internazionale il 24 e 25 novembre e la rassegna cinematografica, dal primo al 6 dicembre. Già il 30 novembre si terrà un evento che anticiperà la kermesse, dedicato alla proiezione del film Popieluszko di Rafal Wieczynski. Ieri, nella sede del Pontificio Consiglio della Cultura, la conferenza stampa di presentazione. C’era per noi Giada Aquilino (ascolta):
Il cinema come momento di riflessione su problemi e avvenimenti del mondo contemporaneo. Questa la proposta della XIII edizione del Tertio Millennio Film Festival, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, col patrocinio dei Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali. ‘Forme di resistenza’ è il tema dell’appuntamento di quest’anno, diviso tra il Convegno internazionale dedicato a “La Storia dopo il cinema” e la Rassegna dei film, entrambi in programma alla Sala Trevi di Roma. A vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, l’evento si pone come un’occasione di studio e meditazione su passato e presente, con la visione di una quarantina tra documentari e film in anteprima. Ce ne parla mons. Dario Viganò, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo e del Tertio Millennio Film Festival:
R. – Lavoriamo sul cinema, rispetto alle modalità delle forme visibili, ma anche rispetto al fatto che esso è una forma di incidenza nel mondo storico-politico.
D. – Perché avete scelto di porre un’attenzione particolare all’Iran e ai Paesi dell’ex Unione Sovietica?
R. – Quest’attenzione dice appunto quanto il cinema possa avere incidenza e peso sociale, per cui indagheremo il passaggio dall’ex Unione Sovietica alla multiforme presenza di Repubbliche democratiche. In tal senso, rifletteremo sul passato. Per quanto riguarda l’Iran, vedremo come - rispetto al presente inquieto - il cinema stia innervando il dibattito, soprattutto tra gli studenti, tra le persone capaci di pensiero libero.
D. – Ci sono diversi appuntamenti speciali, tra cui quello dedicato ai film “Lourdes” e “Popieluszko” …
R. – Sono due eventi entrambi molto interessanti e anche questi sono sempre sotto la categoria della ‘resistenza’. In “Popieluszko” c’è l’idea di resistere rispetto alle forme del male e quindi una resistenza che poi si trasformerà in voglia di libertà, di democrazia, di rispetto dei valori della persona; in “Lourdes” c’è il resistere della coscienza all’intervento della grazia, un resistere che poi dovrà probabilmente abbandonarsi perché la donna protagonista un po’ resiste - nel suo essere scettica – ma poi gode quando la grazia può iniziare a consolare il cuore degli affetti.
Sul Tertio Millennio Film Festival ascoltiamo l’arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che in conferenza stampa ha anche ricordato l’appuntamento di sabato prossimo, in Cappella Sistina, quando Benedetto XVI incontrerà gli artisti di tutto il mondo:
R. – Con il Festival si vuole, attraverso la cinematografia, raccogliere ancora una volta la descrizione, l’approfondimento e lo sviluppo di alcuni temi capitali della spiritualità: dei film che esprimano la ricchezza dell’umanità nelle sue capacità di trascendere la quotidianità, la miseria, la storia.
D. – Anche il mondo del cinema sarà presente all’appuntamento del Papa con gli artisti: quale lettura dare a tale partecipazione?
R. – Tutti gli artisti che abbiamo invitato, dal punto di vista – in questo caso – del cinema, hanno accettato con molto entusiasmo. E sono in un certo senso la rappresentazione di tutto l’arcobaleno diverso degli orientamenti, delle esperienze e anche delle sensibilità spirituali, religiose o laiche.
E proprio mons. Ravasi, durante la conferenza stampa, ha consegnato all’attrice Margareth Madè, protagonista dell’ultimo film di Giuseppe Tornatore, Baarìa, il premio “Rivelazione dell’anno”, uno dei principali riconoscimenti del Tertio Millennio Film Festival.
... (continua)
mercoledì, novembre 18, 2009
Dal 23 al 28 novembre si svolge ad Alatri nella sua quinta edizione il "Saturno International Film Festival". Il titolo dell'edizione di quest'anno è "cinema e terrorismi, film, idee ed incontri".
La quinta edizione del Saturno International Film Festival, prima e unica manifestazione nel panorama italiano interamente dedicata al legame tra Cinema e Storia, torna ad Alatri (Frosinone) dal 23 al 28 novembre 2009. Proiezioni antimeridiane per le scuole anche ad Anagni. “Saturno International Film Festival è mirato a un ambito preciso: punta infatti a identificarsi con quell’invito alla memoria che suscita oggi tanti appassionati dibattiti. Senza coscienza del passato, senza messa a fuoco della vicenda storica di cui è tramata la vita sociale del mondo, si finisce nel nulla di un’esistenza senza ancoraggi né radici. Per questo pensiamo al cinema come primo ed essenziale asse di riferimento intorno al quale possa svilupparsi un vero e proprio Festival del Tempo dove trovino spazio la storia, il mito e la leggenda ma anche la letteratura e le arti”, afferma Ernesto G. Laura, direttore artistico del festival, che è presieduto da Giuliano Montaldo e coordinato da Mariella Li Sacchi, anche vicepresidente.
Anche quest’anno, nella sezione Concorso internazionale (a cura di Silvana Silvestri e Luca Peretti), una selezione di titoli provenienti da tutta l’Europa: l’italiano Sopra le nuvole di Sabrina Guigli e Riccardo Stefani, che ricostruisce gli eccidi nazisti nell’Emilia Romagna del 1944, interpreto dai discendenti dei superstiti, per non dimenticare; il tedesco North Face di Philipp Stoelzl, tratto dalla storia vera degli alpinisti Toni Kurz e Andi Hinterstoisser che nel 1936 vollero misurarsi con il versante nord dell’Eiger, nelle Alpi bernesi, la vetta più assassina della storia (dopo Locarno 2008, il film viene presentato in anteprima ad Alatri prima di essere distribuito in Italia da Archibald Film); in anteprima italiana, il polacco General Nil (sulla vita di Emil Fieldorf, misconosciuto protagonista della resistenza polacca contro i nazisti e poi contro i sovietici, condannato a morte nel 1953 dal regime comunista, (terza parte di una trilogia che comprende anche L’interrogatorio, premiato a Cannes nel 1990), viene presentato ad Alatri da Ryszard Bugajski, grande regista polacco che ha subìto molte censure nel suo Paese; il bulgaro The World Is Big and Salvation Lurks Around the Corner di Stephan Komandarev, un viaggio attraverso l’Europa alla ricerca della propria memoria, che ha come protagonista Miki Manojlovic (carismatico interprete dei film di Emir Kusturica); l’ungherese Made in Hungária di Gergely Fonyó, scatenata commedia rock sullo sfondo del regime comunista degli anni Sessanta; Child of the Dead End di Desmond Bell (presente al festival), sulla vita e l’opera del poeta, drammaturgo e scrittore irlandese Patrick Mac Gill (1891 – 1963), morto dimenticato in Florida, interpretato da Stephen Rea (nomination all’Oscar per La moglie del soldato).
Da segnalare, inoltre, l’anteprima nazionale – a meno di due mesi dall’uscita in patria – del francese Ultimatum di Alain Tasma, regista già vincitore di un Emmy Award: il film, ambientato a Gerusalemme alla vigilia della guerra del Golfo (nei giorni drammatici in cui Saddam Hussein minacciava attacchi chimici e batteriologici contro Israele), segna l’esordio nel cinema internazionale di Jasmine Trinca. Nel cast anche Anna Galiena. Protagonista e regista saranno presenti ad Alatri.
Premi in concorso: miglior film, miglior regia, miglior interprete femminile e maschile.
La giuria: John Francis Lane (presidente), Franco Giraldi, Gregorio Napoli, Marco Pontecorvo, Renzo Rossellini.
Il Saturno d’oro alla carriera premia quest’anno Michele Placido, che prima come attore (da L’Agnese va a morire di Giuliano Montaldo, 1976, a Le rose del deserto di Mario Monicelli, 2006) e poi come regista (l’ultimo film, Il grande sogno, ripercorre il ’68 con chiari spunti autobiografici) ha portato spesso la Storia al cinema, nel corso di una carriera ricca di successi.
Tema portante di questa edizione è il complesso e articolato rapporto tra Cinema e Terrorismi, a quarant’anni dalla strage di Piazza Fontana, 12 dicembre 1969, convenzionalmente indicata come l’inizio della strategia della tensione italiana.
Il Saturno IFF approfondisce e indaga questo rapporto, inserito anche nella situazione più generale della violenza politica dal dopoguerra a oggi, con una retrospettiva e due momenti di confronto.
La rassegna cinematografica, per le scuole nel corso della mattina, attraverso una retrospettiva di film quali Anni di piombo di Margarethe von Trotta (Rft, 1981), Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci (Italia, 1984), La banda Baader Meinhof di Uli Edel (Germania, 2008), Buongiorno, notte di Marco Bellocchio (Italia, 2003) vuole mostrare le tensioni ideologiche del ‘900 in tutto il mondo.
Ad Alatri al Cinema Politeama, ad Anagni al Convitto Principe di Piemonte.
I due momenti di confronto vogliono invece fornire, soprattutto ai più giovani, chiavi di lettura più generali e oggettive, meno legate al dramma delle persone ma tese a esaminare i meccanismi sociali che provocarono quelle scelte. Perché tutto non si perda in una generica e assolutoria pietà da una parte e in uno svilente disinteresse dall’altra.
Il 23, il 24 e il 25 novembre in programma un seminario di studi su Cinema, storia e terrorismi in Europa, rivolto a studenti universitari, dottorandi e specialisti del settore, che avrà il suo momento conclusivo in una tavola rotonda alla presenza di critici e storici cinematografici.
Giovedì 26, dalle ore 15, “1939, inizia l’apocalisse”, un momento di riflessione – a settant’anni di distanza – su un anno che ha profondamente segnato la storia del XX secolo.
Il 1° settembre 1939, l’invasione della Polonia da parte delle armate naziste dà il via alla seconda guerra mondiale, ma molti sono i fatti determinanti che hanno luogo negli stessi mesi, dalla conclusione della guerra civile spagnola alla conquista italiana dell'Albania, fino all’inaugurazione in marzo a Montecitorio della Camera dei Fasci e delle Corporazioni che prende il posto della soppressa Camera dei Deputati.
Il festival in collaborazione con la Cineteca Nazionale presenta il film Il cavaliere di Kruja di Carlo Campogalliani (Italia, 1941, 78’), ispirato alla conquista italiana dell'Albania, esempio dimenticato della propaganda di regime.
Subito dopo, una tavola rotonda con interventi di Andrea Carteny (Università La Sapienza di Roma), Sandra Cavallucci (Istituto Lorenzo de’ Medici di Firenze) ed Ernesto G. Laura.
Il 27 novembre, il convegno La sfida del terrorismo, con la partecipazione di esponenti del mondo della cultura e della politica, quali Alberto Abruzzese e Nando Dalla Chiesa, storici, giornalisti e familiari delle vittime. Si vedranno, poi, in anteprima, 15 minuti del film-tv, Il sorteggio di Giacomo Campiotti, che al tema ha dedicato il suo ultimo lavoro. Ambientato nella Torino del 1977 è interpretato da Beppe Fiorello nel ruolo di Tonino Barone, un operaio della Fiat Mirafiori che, sorteggiato nella giuria popolare al primo processo alle Brigate Rosse, deve compiere una scelta destinata in ogni caso a cambiarlo profondamente.
Affrontare un tema come il terrorismo per un festival cinematografico non è impresa usuale. La natura stessa del Saturno International Film Festival, d’altronde, e la volontà sempre espressa di voler sollecitare riflessioni sui temi della storia, ne hanno fatto una scelta quasi obbligata. La lezione che il festival ritiene importante trasmettere ai giovani, infatti, è che un fenomeno, che ha coinvolto per anni la società civile e la classe politica, deve essere ancora studiato e compreso in tutti i suoi aspetti, per evitare rassicuranti illusioni di distanza o pericolose tentazioni di nostalgia.
Con occhio attento ai giovani, il Saturno IFF ha in programma Proiezioni speciali per le scuole e il Concorso di cortometraggi “I giovani ripercorrono la Storia”, un’importante occasione per coinvolgere studenti e ragazzi sui temi della memoria e della conoscenza degli eventi legati al territorio.
Evento speciale per Saturno scuola è la proiezione, il 28 novembre presso il Convitto Principe di Piemonte di Anagni, del documentario Gianburrasca & co. (Italia, 2009) con cui Italo Moscati racconta – attraverso filmati originali, materiali di repertorio e sequenze di film e sceneggiati – la più comune di tutte le avventure: i nostri giorni di scuola.
Sempre sabato 28, il cinema Politeama di Alatri ospita la “Mattinata History Channel”, durante la quale sarà illustrato il palinsesto dell’unico canale televisivo che racconta il passato dalla preistoria ai giorni nostri e sarà proiettato il documentario Attacchi gemelli di Giacomo Durzi, prodotto da GA&A per Fox Channels Itay e Rai Educational, che ripercorre il duplice e simultaneo attentato terroristico palestinese compiuto il 27 dicembre 1985 negli aeroporti Leonardo da Vinci di Roma e Schwechat di Vienna.
È un festival internazionale, il SIFF, che non dimentica il legame con le proprie radici – la bella città di Alatri (che secondo la mitologia fu fondata dal dio Saturno; oppure dai ciclopi, gli unici ritenuti in grado di costruire le possenti mura poligonali dell’Acropoli) – come dimostrano il convegno Il cinema e il territorio: l’esperienza della Film Commission, che sabato 28 novembre riunirà i rappresentanti delle maggiori Film Commission italiane e internazionali, e soprattutto la mostra/esposizione dedicata a uno dei figli più illustri della Ciociaria, Vittorio De Sica, che sarà inaugurata dal documentario Vittorio D., realizzato da Mario Canale e Annarosa Morri e visto all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.
Tra gli eventi speciali
- "Spazio giovani dedicato alla creatività" con proiezioni di lavori realizzati dai giovani del territorio su vari temi e in diversi formati.
- Un incontro, sabato 28, tra il regista Stefano Reali e giovani compositori di musica per film.
Tutti i giorni, poi, l’appuntamento con gli Aperitivi Letterari dedicati alla presentazione di volumi legati al tema del Festiva: Silvia Martufi, Terrapadre, Manni ed., 2009 (23 novembre); Alan O'Leary, Tragedia all'Italiana. Cinema e terrorismo tra Moro e memoria. Angelica ed., 2007 (23 novembre); Christian Uva, Il terrore corre sul video. Estetica della violenza dalle BR ad Al Qaeda Rubbettino ed., 2008 (24 novembre); Benedetta Tobagi (a cura di), DVD La Banda Baader Meinhof con libretto Lo spettacolo della violenza, Feltrinelli ed., 2009 (25 novembre); Maurizio Ferrara e Franco Foschi, Passione 1820, Sironi ed., 2009 (27 novembre).
Nel corso della rassegna RB Casting organizzerà delle selezioni (dal 25 al 28 novembre) finalizzate a dare visibilità agli artisti, all'interno di un circuito cinematografico e televisivo, attraverso la Newsletter che raggiunge molti addetti del settore (registi, produttori, casting directors) e altri canali web (YouTube, Facebook). Gli artisti dovranno preparare un pezzo recitato di 2/3 minuti, scegliendo tra monologo, improvvisazione o scena di un film. La performance sarà valutata dal Casting Director Roberto Bigherati.
Per partecipare alle selezioni i candidati devono registrarsi gratuitamente al sito www.rbcasting.com.
Il Saturno International Film Festival, che ha ricevuto l’adesione del Presidente della Repubblica Italiana, è promosso da Regione Lazio, Provincia di Frosinone e Comune di Alatri, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Cinema.
Uno speciale ringraziamento va a RomaLazioFilmCommission.
I LUOGHI DEL FESTIVAL
ALATRI
Cinema Politeama, Via Roma, n. 35 (proiezione film in concorso e per le scuole)
Biblioteca Luigi Ceci, Via Roma, n. 12 (seminario “Cinema storia e terrorismi in Europa”)
Sala del Palazzo dei Conti Gentili, Piazza S. Maria Maggiore, n. 3 (Aperitivi letterari)
Auditorium del Palazzo dei Conti Gentili, Piazza S. Maria Maggiore, n. 3 (Convegni)
Chiostro di San Francesco ad ALATRI, Piazza Regina Margherita (uffici e sala stampa)
ANAGNI
Convitto Principe di Piemonte, Viale Giacomo Matteotti, n. 2 (film per le scuole)
INGRESSO LIBERO per proiezioni e incontri.
Ufficio Stampa
Giovanna Mazzarella | mazzarella@fastwebnet.it | 348 3805201
Cristina Scognamillo | cristinascognamillo@hotmail.com | 335 294961
Gabriele Barcaro | gabriele.barcaro@gmail.com | 340 5538425
Associazione Culturale AGENZIA DEL TEMPO
Saturno International Film Festival
Ufficio di Roma, Via Dandolo n. 24 | tel. 06 5810360 | Email: info@saturnofilmfestival.com
... (continua)
domenica, novembre 08, 2009
Il novembre il famoso regista polacco Krzysztof Zanussi terrà una lezione di cinema. L'evento avrà luogo presso gli studi di Cinecittà oggi, lunedì 9 novembre alla ore 12.00. Nel pomeriggio ci sarà la proiezione del film "Persona non grata".
Nato a Varsavia nel luglio del 1939, Krzysztof Zanussi è da quarant'anni (l'esordio, La spirale, nel 1969) uno dei registi più autorevoli del cinema polacco: autore attento ai temi etici e morali, alla dialettica tra Fede e scienza (prima di diplomarsi alla scuola di cinema di Lodz si laurea in Fisica all'Università di Cracovia), ma anche produttore (dal 1979 dirige lo studio cinematografico Tor) e in un paio di occasioni interprete (nel suo Cwal e, nel ruolo di se stesso, nel Cineamatore, opera seconda di Krzysztof Kieslowski), il "regista del Papa" – come fu definito per la sua vicinanza a Giovanni Paolo II, cui dedicò il biografico Da un Paese lontano – è da sempre profondamente legato (anche al di là del cognome che tradisce le origini della famiglia) all'Italia. Qui ha vinto il suo premio cinematografico più importante (il Leone d'Oro per L'anno del sole quieto, 1984), è stato attivo in teatro (ricordiamo le regie de Il mattatoio di Slawomir Mrozek e de La regina e gli insorti di Ugo Betti) e ha diretto Il sole nero, uno dei suoi ultimi film, interpretato da Valeria Golino.
In occasione di un triplice anniversario (settant'anni dalla nascita, quaranta dall'esordio nel lungometraggio, trenta di direzione di Studio Filmowe Tor), la NUCT - Scuola Internazionale di Cinema e Televisione è orgogliosa di ospitare a Cinecittà, lunedì 9 novembre alle ore 12.00, una Lezione di Cinema del maestro Zanussi, offrendo la possibilità non solo ai propri allievi, ma anche a tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori, di confrontarsi con l'esperienza di una grande personalità del cinema contemporaneo.
L'incontro sarà seguito dalla proiezione di uno dei successi più recenti del regista, Persona non grata, presentato in concorso nel 2005 alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, e interpretato tra gli altri da Nikita Mikhalkov, Jerzy Stuhr e Remo Girone: tra spy story, commedia e apologo sullo smarrimento dei principi morali dopo l'esperienza di Solidarnosc, il film ha per protagonista Wiktor, ambasciatore di Polonia in Uruguay, che alla morte della moglie non riesce più a conformarsi ai rigidi protocolli della vita diplomatica
La NUCT – Scuola Internazionale del Cinema e della Televisione è tra le più importanti realtà formative di alta specializzazione nel settore cinematografico operanti in Italia. La scuola, la cui offerta si rinnova di anno in anno con un occhio sempre rivolto alle esigenze del mercato, oltre alla professionalità dei suoi docenti e alla validità dei percorsi formativi, può contare su un vasto assortimento tecnologico per ciascun corso (Regia, Produzione, Sceneggiatura, Direzione della fotografia, Montaggio, Recitazione, Animazione 3D e Tecnica del suono), dalla storica pellicola fino alla moderna e più sofisticata tecnologia ad Alta Definizione delle Red Cameras. Negli anni, la NUCT ha intensificato il proprio rapporto, a livello sia tecnico che artistico, con partner come Panasonic, Red Cameras, Ciak Italia, CS Cinematografica Stiffi, Kodak, Fonoroma , Fotocinema, Augustus Color. Tra i rapporti lavorativi della struttura si distinguono nuove collaborazioni culturali di alto livello quali quelle con DAP De Angelis Group, Rainbow CGI, Scuola Romana del Fumetto, Teatro Eliseo.
NUCT – Scuola Internazionale del Cinema e della Televisione
www.nuct.com
06.7219303
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Via Tuscolana, 1055 – Roma
Cinecittà Studios – Teatro 4
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