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sabato, novembre 07, 2009

Si apre a Roma il Medfilm Festival, si premiano cultura e pace

“Uno strumento efficace per la costruzione di una cultura di pace e cooperazione, credibile e durevole, in un cammino di dialogo, comprensione e cooperazione”: assegnando con questa motivazione il ‘Premio Koinè’ all’opera dello scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun, si apre domani a Roma - e prosegue fino al 15 Novembre - la XV edizione del Medfilm Festival.

Agenzia Misna - Incontro e confronto attraverso il cinema e le immagini tra le diverse culture che si affacciano sul Mar Mediterraneo, quasi un esorcismo contro il ‘mare-cimitero’ dei respingimenti, il festival presenta 132 tra lungometraggi, corti e documentari, per la maggior parte in anteprima, dedicando particolare attenzione al cinema francese e marocchino, ospiti d’onore di quest’anno. Ad aprire la rassegna, all’Auditorium della Conciliazione - che assieme al Palazzo delle Esposizioni, Villa Medici, il Nuovo Cinema Aquila, il Teatro dei Dioscuri e all’Acquario Romano ospiterà le proiezioni - sarà il film ‘Le Gran voyaje’ del regista franco-marocchino Ismahil Ferroukhi, incentrato sulla storia di un padre e un figlio che attraverso il viaggio e il dialogo imparano a conoscersi e a scoprire i loro punti in comune. “Il Medfilm Festival è un’occasione importante per un incontro tra il cinema arabo, quello mediterraneo e quello del terzo mondo in generale” ha detto all’agenzia di stampa ‘Adnkronos’ la regista tunisina Selma Beccar, menzione speciale nel 2007 per il suo ‘Koshkash -Fleurs d’oubli’, sottolineando che il cinema del terzo mondo “non ha purtroppo molte opportunità di promozione”. Per favorire la distribuzione, il festival organizza anche, in collaborazione con l’Istituto per il commercio estero (Ice) le “Giornate professionali italo-mediterranee” rivolte a produttori e distributori e finalizzate alla promozione e circolazione dei prodotti dell’area mediterranea. A margine di un programma ricco di incontri, dibattiti con gli autori e i protagonisti dei film in concorso, si rinnova anche il premio “Methexis”, la cui giuria, composta da studenti delle scuole di cinema dei paesi membri del progetto e da un gruppo di detenuti di una delle carceri italiane, assegna il riconoscimento a giovani autori di cortometraggi che incoraggiano nelle loro opere i temi della pace e del dialogo. Patrocinato tra gli altri dalla Presidenza della Repubblica e dalla Commissione Europea, il Medfilm di quest’anno include tre nuovi premi (Koiné, Nuovi talenti e Cervantes-Roma) aggiunti al concorso e alle numerose sezioni speciali. Una curiosità: sul manifesto della rassegna, una scimmia dai colori arcobaleno, evocazione di pace e metafora della complessità del genere umano, di cui è autore il napoletano Francesco Cuomo, a cui è destinato il premio ‘Nuovi talenti’.

... (continua)
giovedì, ottobre 15, 2009

Quinta edizione del Saturno International Film Festival

La quinta edizione del Saturno International Film Festival, prima e unica manifestazione nel panorama italiano interamente dedicata al legame tra Cinema e Storia, torna ad Alatri (Fr) dal 23 al 28 novembre 2009. Proiezioni antimeridiane per le scuole anche ad Anagni.

Il Festival – presieduto da Giuliano Montaldo, coordinato da Mariella Li Sacchi, che ne è anche il vicepresidente, con la direzione artistica di Ernesto G. Laura – propone anche quest’anno, nella sezione Concorso internazionale, una selezione di titoli provenienti da tutto il mondo, dove si vedranno, tra gli altri, tre film già molto apprezzati: in anteprima italiana, il polacco General Nil sulla vita dell’eroe della seconda guerra mondiale Emil Fieldorf, condannato a morte nel 1953 dal regime comunista, terza parte di una trilogia che comprende anche L’interrogatorio, premiato a Cannes nel 1990, presentato ad Alatri dal regista Ryszard Bugajski; il bulgaro The World Is Big and Salvation Lurks Around the Corner di Stephan Komandarev, un viaggio attraverso l’Europa alla ricerca della propria memoria, alla presenza del protagonista Miki Manojlovic (carismatico interprete dei film di Emir Kusturica); l’ungherese Made in Hungária di Gergely Fonyó, scatenata commedia rock sullo sfondo del regime comunista degli anni ’60. Le pellicole selezionate concorrono ai premi per miglior film, miglior regia, miglior interprete femminile e maschile.

Tema portante di questa edizione è il complesso e articolato rapporto tra Cinema e Terrorismi, a quarant’anni dalla strage di Piazza Fontana, 12 dicembre 1969, convenzionalmente indicata come l’inizio della strategia della tensione italiana.
Il Saturno IFF approfondisce e indaga questo rapporto, inserito anche nella situazione più generale della violenza politica dal dopoguerra a oggi, con una retrospettiva e due momenti di confronto.

La rassegna cinematografica, per le scuole nel corso della mattina, attraverso una retrospettiva di film quali La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo (Italia - Algeria, 1966), Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci (Italia, 1984), La banda Baader Meinhof di Uli Edel (Germania, 2008), Buongiorno, notte di Marco Bellocchio (Italia, 2003) vuole mostrare le tensioni ideologiche del ‘900 in tutto il mondo.
Ad Alatri al Cinema Politeama, ad Anagni al Convitto Principe di Piemonte.

I due momenti di confronto vogliono invece fornire, soprattutto ai più giovani, chiavi di lettura più generali e oggettive, meno legate al dramma delle persone ma tese a esaminare i meccanismi sociali che provocarono quelle scelte. Perché tutto non si perda in una generica e assolutoria pietà da una parte e in uno svilente disinteresse dall’altra.

Il 23, 24 e 25 novembre in programma un seminario di studi su Cinema, storia e terrorismi in Europa, rivolto a studenti universitari, dottorandi e specialisti del settore, che avrà il suo momento conclusivo in una tavola rotonda alla presenza di critici e storici cinematografici.

Il 27 novembre, il convegno La sfida del terrorismo, con la partecipazione di esponenti del mondo della cultura e della politica, quali Alberto Abbruzzese e Nando Dalla Chiesa, registi come Giacomo Campiotti – che al tema ha dedicato il suo nuovo film-tv, Il sorteggio – storici, giornalisti e familiari delle vittime.

Affrontare un tema come il terrorismo per un festival cinematografico non è impresa usuale.
La natura stessa del Saturno International Film Festival, d’altronde, e la volontà sempre espressa di voler sollecitare riflessioni sui temi della storia, ne hanno fatto una scelta quasi obbligata.
La lezione che il festival ritiene importante trasmettere ai giovani, infatti, è che un fenomeno,
che ha coinvolto per anni la società civile e la classe politica, deve essere ancora studiato e compreso in tutti i suoi aspetti, per evitare rassicuranti illusioni di distanza o pericolose tentazioni di nostalgia.

Tra gli altri appuntamenti, anche la tavola rotonda “Il 1939, inizia l’apocalisse”, che intende fare il punto su un anno che ha profondamente segnato la storia del XX secolo: il 1° settembre, l’invasione della Polonia da parte delle armate naziste dà il via alla seconda guerra mondiale. Ma sono molti i fatti determinanti che hanno luogo negli stessi mesi, dalla conclusione della guerra civile spagnola alla conquista italiana dell'Albania, fino l’inaugurazione in marzo a Montecitorio, al posto della soppressa Camera dei Deputati, della Camera dei Fasci e delle Corporazioni.

Con occhio attento e vigile ai giovani, il Saturno IFF ha i programma Proiezioni speciali per le scuole e il Concorso di cortometraggi “I giovani ripercorrono la Storia”, un’importante occasione per coinvolgere studenti e ragazzi sui temi della memoria e della conoscenza degli eventi legati al territorio.

È un festival internazionale, il SIFF, che non dimentica il legame con le proprie radici – la bella città di Alatri (che secondo la mitologia fu fondata dal dio Saturno; oppure dai ciclopi, gli unici ritenuti in grado di costruire le possenti mura poligonali dell’Acropoli) – come dimostrano il convegno Il cinema e il territorio: l’esperienza della Film Commission, che sabato 28 novembre riunirà i rappresentanti delle maggiori Film Commission italiane e internazionali, e soprattutto la mostra dedicata a uno dei figli più illustri della Ciociaria, Vittorio De Sica.

Tutti i giorni, poi, l’appuntamento con gli Aperitivi Letterari dedicati alla presentazione di volumi legati al tema del Festiva: Alan O'Leary, Tragedia all'Italiana. Cinema e terrorismo tra Moro e memoria. Angelica ed., 2007 (23 novembre); Christian Uva, Il terrore corre sul video. Estetica della violenza dalle BR ad Al Qaeda Rubbettino ed., (24 novembre); Benedetta Tobagi (a cura di), DVD La Banda Baader Meinhof con libretto Lo spettacolo della violenza, Feltrinelli ed., 2009 (25 novembre); Maurizio Ferrara e Franco Foschi, Passione 1820, Sironi ed., 2009 (27 novembre).

Il Saturno International Film Festival è promosso da Regione Lazio, Provincia di Frosinone e Comune di Alatri, patrocinato dal Presidente della Repubblica Italiana, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Cinema.


I LUOGHI DEL FESTIVAL

ALATRI
Cinema Politeama, via Roma, n. 35 (proiezione film in concorso e per le scuole)
Biblioteca Luigi Ceci, via Roma, n. 12 (seminario “Cinema storia e terrorismi in Europa”)
Sala del Palazzo dei Conti Gentili, Piazza S. Maria Maggiore, n. 3 (Aperitivi letterari)
Auditorium del Palazzo dei Conti Gentili, Piazza S. Maria Maggiore, n. 3 (Convegni)
Chiostro di San Francesco ad ALATRI, Piazza Regina Margherita (uffici e sala stampa.)

ANAGNI
Convitto Principe di Piemonte, Viale Giacomo Matteotti, n.2 (film per le scuole)
INGRESSO LIBERO per proiezioni e incontri.

Ufficio Stampa
Giovanna Mazzarella | mazzarella@fastwebnet.it | 348 380 5201
Cristina Scognamillo | cristinascognamillo@hotmail.com | 335 29 4961
Gabriele Barcaro | gabriele.barcaro@gmail.com | 340.5538425


Associazione Culturale AGENZIA DEL TEMPO
Saturno International Film Festival
Ufficio di Roma
Via Dandolo, 24
Tel. 06 5810360
info@saturnofilmfestival.com

www.saturnofilmfestival.com

... (continua)
sabato, settembre 19, 2009

The Age of Stupid

Citato come uno dei film più importanti del nostro tempo, film "manifesto" sui cambiamenti climatici, l'acclamato documentario di Franny Armstrong, The Age of Stupid, è stato selezionato per essere proiettato sugli schermi di tutto il mondo via satellite martedì 22 settembre. WWF e Greenpeace sono impegnati nel promuoverne la diffusione in Italia e nel mondo.

WWF - The Age of Stupid (L'Era degli Stupidi) comprende il periodo che va dall'ascesa dei motori a combustione interna fino al superamento del limite di 2 C° nella corsa al riscaldamento globale (all'incirca 1850 - 2020)". Così è scritto in un libro di storia del futuro... Il protagonista, Pete Postelethwite è un anziano signore nel mondo devastato del 2055, guardando un archivio fotografico del 2008 si chiede "Perchè non abbiamo arrestato il cambiamento climatico quando ne avevamo la possibilità?". Il film, frutto dell'impegno di produttori indipendenti inglesi, sarà in prima mondiale martedì 22 settembre. ECCO I CINEMA che aderiscono in ITALIA, e che metteranno in programmazione per quella data il film. Non perdere l'occasione, vai a vedere Age of Stupid e promuovine la diffusione, con il passaparola, con i social network...Il film infatti non è supportato da una tradizionale struttura di distribuzione. Il film è sostenuto anche da Greenpeace e WWF per il suo messaggio coinvolgente in vista del Summit sul clima di Copenhagen che si svolgerà a dicembre. Il film sarà proiettato in centinaia di cinema in più di 40 paesi dall’Europa all’Asia, dal Medio Oriente all’Africa, in molte sale addirittura simultaneamente. Nei paesi in cui i cinema non potranno partecipare, ci saranno delle “mini anteprime”, presso luoghi di ritrovo e altri locali non tradizionali, organizzate da volontari di tutto il mondo.

WWF e Greenpeace: "Invitiamo tutti ad andare a vedere questo nuovo film, coinvolgente e capace di creare le connessioni tra la nostra vita quotidiana e il problema dei cambiamenti climatici. Invitiamo gli spettatori ad accostarsi all'opera con la forza dell'ottimismo della volontà: il clima che cambia è certamente un tema drammatico, e il nostro modo di vivere spesso è illogico e stupido, ma abbiamo l'occasione di fermarci in tempo, evitare gli effetti più drammatici e incontrollabili del riscaldamento globale e correggere le grandi storture della nostra epoca. Altrimenti la nostra sarà inevitabilmente ricordata come l’Era degli Stupidi, che sapevano e hanno fatto finta di niente".

L’evento centrale sarà a New York, nel programma ufficiale della “Settimana del clima” promossa dall’ONU. L’anteprima sarà presentata da Kofi Annan, Gillian Anderson, l’attore protagonista Pete Postlethwaite, e i registi Franny Armstrong e Lizzie Gillett. Chiunque in tutto il mondo avrà la possibilità di partecipare all’evento The Age Of Stupid acquistando biglietti per una delle centinaia di anteprime mondiali nel proprio paese.

The Age of Stupid è una produzione collettiva, nel senso che il budget del film, di 450.000 dollari, è stato finanziato da 223 individui e gruppi preoccupati per i mutamenti climatici... Si tratta di gruppi di ogni tipo, da una squadra di hockey a un centro benessere femminile, e ciascuno di loro possiede una percentuale del film. L’anteprima di The Age of Stupid nel Regno Unito non ha richiesto la connessione alla rete elettrica principale, essendo alimentata con successo soltanto da pannelli solari e producendo soltanto l’1% delle emissioni di anidride carbonica di una normale anteprima in stile hollywoodiano. Con 62 proiezioni in simultanea del film, l’anteprima nel Regno Unito è entrata nel Guinness dei primati come la più grande anteprima cinematografica in simultanea. Nella prima settimana di apertura, Stupid è risultato il primo film sugli schermi, battendo Duplicity, con Julia Robert, The Millionaire e Lesbian Vampire Killers.

Franny Armstrong, regista del film: "La nostra risposta al mutamento climatico definirà la nostra generazione, allo stesso modo in cui finire l’apartheid, bandire la schiavitù o raggiungere la luna ha definito le generazioni passate. Al momento, stiamo vivendo nell’era della stupidità, The Age of Stupid, ma siamo ancora appena in tempo per cambiare le cose".
... (continua)
domenica, settembre 13, 2009

Assegnati i Premi cattolici al Festival del cinema di Venezia

In attesa di conoscere i vincitori ufficiali della Mostra del Cinema di Venezia che saranno annunciati questa sera nel corso della cerimonia di chiusura al Palazzo del Cinema, sono stati assegnati i premi delle quattro giurie di ispirazione cattolica presenti a Venezia. Ecco i loro verdetti.

Radio Vaticana - Sarebbe una notizia importante e un dato confortevole per la cultura cattolica se i premi ufficiali di questa sera assegnati dalle diverse Giurie presenti alla Mostra veneziana concordassero, almeno in parte, con quelli che le quattro giurie di ispirazione cattolica hanno ieri attribuito ad alcuni film di grande spessore artistico e capaci di interpretare il nostro tempo con maturità, interrogativi alti e afflato etico. Ecco, dunque, che Lourdes della regista austriaca Jessica Hausner ha subito convinto i giurati del 'Premio La Navicella Venezia Cinema 2009' attribuito dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, che ha messo in evidenza come questo sia “un piccolo grande film sul tema del miracolo che con toni cronachistici e privi di enfasi si interroga sul destino e la salvezza”. Anche i giurati del 'Premio Signis', come conferma uno di loro, Gianluca Arnone, hanno fatto convergere la loro attenzione su questo film intenso e bellissimo:

“‘Lourdes’ ci è sembrato fin da subito uno dei film più riusciti di questa mostra. Sia perché analizza quasi con obiettività e freddezza il microcosmo di paraplegici, malati terminali, suore e preti che animano la cittadina di Lourdes, sia perché, nel fare questo, il film in qualche modo suscita le domande fondamentali dell’animo umano. Domande che sono appunto quelle inerenti alla fede, alla salvezza, al miracolo, la ricerca dell’assoluto e la sofferenza umana. ‘Lourdes’ fa questo con uno stile ed un rigore decisamente al di sopra di tutti gli altri film che abbiamo visto in concorso”.

Interessante il verdetto della Giuria del 'Premio Gianni Astrei pro life' istituito dal Movimento per la Vita e dal Family Festival, presieduta da Andrea Piersanti. Il riconoscimento non poteva che essere assegnato al film di Francesca Comencini 'Lo spazio bianco', una pellicola capace di “dimostrare – così recita la motivazione – una incontenibile forza della vita che, anche se imperfetta, riesce a riempire il vuoto di una esistenza”. Infine, la scelta del Premio intitolato al gesuita 'Padre Nazareno Taddei'. Il presidente di Giuria, Paolo Mereghetti, con soddisfazione ha annunciato come la scelta sia caduta sul forte e travolgente film israeliano 'Lebanon' di Samuel Moaz, anche menzione speciale del 'Signis'. Ecco come il noto critico spiega ai nostri microfoni le ragioni di questa scelta:
“Ci è sembrato che rispondesse perfettamente alle motivazioni del premio: raccontare con un linguaggio cinematografico innovativo. Il film lo fa: è girato tutto in un carro armato,con una capacità di rendere la claustrofobia di questa situazione in maniera eccezionale. Questo linguaggio innovativo riesce perfettamente a trasmettere quei valori umani che sono lo scopo del premio. Il film racconta il primo giorno in guerra di quattro soldati israeliani che si vedono confrontati con la durezza e la drammaticità di alcuni avvenimenti cui non erano preparati e che riescono – pur in una situazione di difficoltà, paura ed angoscia – a scoprire quei valori fondanti dell’umanità che permettono poi di chiudere il film con un atto di piccola, grande civiltà rispetto ad un prigioniero siriano che è stato loro affidato”.

... (continua)
venerdì, luglio 24, 2009

Cinema religioso, Trento e Gerusalemme in collaborazione

Compie dieci anni la collaborazione tra il Religion Today Film Festival, la rassegna italiana dedicata al cinema delle religioni, e la Cineteca di Gerusalemme, prestigiosa istituzione cinematografica israeliana.

Terrasanta.net - Una ricorrenza importante per il Festival itinerante nato a Trento nel 1997, che nel rapporto con il mondo ebraico ha un suo punto di forza. «È una relazione significativa che si è andata consolidando nel tempo - spiega a Terrasanta.net la direttrice del Religion Today Katia Malatesta -, nella quale il lavoro con la Cineteca di Gerusalemme ha un ruolo centrale: ogni anno riceviamo da Israele numerose segnalazioni di film a tema ebraico per il concorso, e noi ricambiamo curando una finestra sulle altre religioni durante il Jewish Film Festival, dedicato all'identità ebraica, che si tiene nella settimana della festa di Hannukkah».

Un'iniziativa, ci spiega la direttrice, che ha contribuito a influenzare le linee culturali della Cineteca, «la quale ha ordinariamente un'impostazione molto laica, ma che si è lasciata avvicinare da noi alle tematiche religiose. È stato il Religion Today a far incontrare la Cineteca con la scuola di cinema ebreo-ortodossa Ma'ale Film School di Gerusalemme. La nostra missione è quella di promuovere il cinema come dialogo di fatto, dato che favorisce la conoscenza reciproca. È un valore di cui c'è bisogno: nel 2005, per esempio, portammo a Gerusalemme un film sul sufismo e alla proiezione intervenne Abdul Aziz Bukhari, capo mondiale dei Sufi Naqshabandi. L'iniziativa ebbe molto successo e aprì un grosso dibattito tra ebraismo e islam».

Un bilancio dei dieci anni di collaborazione è stato presentato il 13 luglio scorso a Mordechay Lewy, ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, che ha visitato la sede del Religion Today a Trento accompagnato dall'arcivescovo della città, mons. Luigi Bressan. Un incontro che avrà un seguito. «Abbiamo invitato Lewy al seminario che si terrà il 20 ottobre prossimo alla Pontificia università salesiana a Roma», racconta Malatesta, il cui tema «sarà quello dell'edizione 2009 del Festival: Rinascere dall'alto. Vita nuova nella fede». All'incontro parteciperanno operatori ed esperti del mondo cinematografico di diverse nazioni e fedi, tra le quali Israele e l'ebraismo.

E il cinema ebraico sarà protagonista della prossima edizione del Festival (14-24 ottobre). Il programma e la lista dei film in gara non sono ancora definitivi, ma la direttrice anticipa che «sono arrivati alcuni lavori molto interessanti dal mondo ebraico. Ci sono temi delicati, come le dinamiche familiari o il rapporto tra omosessualità e fede. Sicuramente dedicheremo una serata al cinema israeliano». Non solo: nel corso della rassegna saranno anche presentate le iniziative del Gesher Film Fund, una fondazione israeliana che si adopera per promuovere un cinema e una televisione che rappresentino la diversità delle culture presenti oggi in Israele.

di Simone Esposito

... (continua)


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