Il Festival di Giffoni, la più grande ed importante kermesse di Cinema per i bambini e i ragazzi, compie 40 anni: dal 18 al 31 luglio prossimi sarà ancora una volta luogo di incontro, di condivisione, di approfondimento attraverso il Cinema, con i suoi successi e i suoi protagonisti.
Radio Vaticana - Il tema della prossima edizione – presentata giovedì scorso a Roma - sarà l’amore declinato dal Cinema nella sua varietà di temi, stili e contenuti. Il servizio di Luca Pellegrini (ascolta):
Sì, è vero: Giffoni è più che un’idea, è un’esperienza unica a livello mondiale. I quasi 3 mila ragazzi-giurati provenienti da 42 paesi del mondo, cui si sommano decine di migliaia di spettatori che insieme frequentano il Festival ogni anno, dimostrano quanto sia importante un buon uso del mezzo cinematografico e quanto possa servire per crescere e per diventare maturi. Giffoni non è, però, soltanto l’idea, al massimo amplificata, dell’uso del Cinema nella sua dimensione pedagogica e culturale. Giffoni è un paese intero della Campania che mette in movimento economia, industria, turismo. E Giffoni è pure famiglie, perché sono 1.200 quelle che ogni anno sono coinvolte nell’'adozione' dei giovanissimi ed entusiasti giurati. Diventa per questo il luogo dove pensare, scrivere e immaginare il futuro, il luogo nel quale, a partire dai bambini di 3 anni arrivando ai ragazzi di 23, tutti si confrontano con il Cinema, le tematiche che propone, gli interrogativi che suscita, a seconda della sensibilità delle diverse fasce d’età. Claudio Gubitosi è l’anima di Giffoni, il suo inventore, e Giffoni è la sua missione. Sono passati quarant’anni da quando un piccolo paese italiano è diventato famoso nel mondo per un progetto che allora pareva rivoluzionario e che ora vedrà anche l’inizio della costruzione di un’avveniristica Giffoni Multimedia Valley, un complesso di edifici compreso un Museo, una Cineteca appositamente ideata per i giovani, sale cinematografiche, laboratori e aule, che accoglierà il Festival a partire dal 2013. Abbiamo chiesto proprio a Gubitosi in quale modo ritiene cambiato l’atteggiamento dei piccoli e degli adolescenti nei confronti del Cinema, quando messi dinanzi al dovere di commentare, criticare e giudicare un film.
R. - La storia di Giffoni insegna tante cose a me e naturalmente agli altri. Insegna che ai ragazzi bisogna essere sempre molto attenti, bisogna dire loro sempre la verità, la realtà; loro rifiutano quelle che sono le produzioni specifiche pensate per loro. E’ evidente che si è completamente trasformato quello che veniva definito il “Cinema per ragazzi”. Il Cinema per ragazzi non è mai esistito, è esistito sempre un Cinema che è entrato a pieno titolo nella loro vita, che ha portato fuori le loro attese, i loro sogni, i loro desideri ed anche le loro problematiche. I ragazzi sanno scegliere.
D. - Il tema portante della prossima edizione di Giffoni Experience è l’amore, che sarà declinato in tutte le diverse accezioni di cui il Cinema è capace. Che cosa, secondo lei, possono imparare dell’amore i giovani attraverso il Cinema?
R. - E’ un tema complesso anche se può sembrare semplice, perché l’amore attraversa tutta la nostra vita, sin da quando nasciamo: l’amore per i genitori, per i compagni, per la propria compagna o compagno, l’amore per la vita fino a quando poi non avremo più questa vita. E’ quindi un argomento complesso, fatto non soltanto di bellezze ma di turbolenze e soprattutto quando viviamo l’esperienza con i ragazzi, in quell’età tormentata e ribollente, è evidente che l’amore acquista ed acquisisce un sacco di cose. Il Cinema perché li fa sognare e li trasporta? Perché la forza dell’amore ti può far vivere o morire? Quando c’è l’amore, quando c’è la capacità d’intraprendere un qualcosa di serio sull’amore si possono superare montagne. “Amore” è una parola forte, una parola impegnativa per i giovani. Penso che noi gli daremo e sapremo meglio da loro come la intendono vivere oggi ma anche come la intendono vivere nel futuro.
Radio Vaticana - Il tema della prossima edizione – presentata giovedì scorso a Roma - sarà l’amore declinato dal Cinema nella sua varietà di temi, stili e contenuti. Il servizio di Luca Pellegrini (ascolta):Sì, è vero: Giffoni è più che un’idea, è un’esperienza unica a livello mondiale. I quasi 3 mila ragazzi-giurati provenienti da 42 paesi del mondo, cui si sommano decine di migliaia di spettatori che insieme frequentano il Festival ogni anno, dimostrano quanto sia importante un buon uso del mezzo cinematografico e quanto possa servire per crescere e per diventare maturi. Giffoni non è, però, soltanto l’idea, al massimo amplificata, dell’uso del Cinema nella sua dimensione pedagogica e culturale. Giffoni è un paese intero della Campania che mette in movimento economia, industria, turismo. E Giffoni è pure famiglie, perché sono 1.200 quelle che ogni anno sono coinvolte nell’'adozione' dei giovanissimi ed entusiasti giurati. Diventa per questo il luogo dove pensare, scrivere e immaginare il futuro, il luogo nel quale, a partire dai bambini di 3 anni arrivando ai ragazzi di 23, tutti si confrontano con il Cinema, le tematiche che propone, gli interrogativi che suscita, a seconda della sensibilità delle diverse fasce d’età. Claudio Gubitosi è l’anima di Giffoni, il suo inventore, e Giffoni è la sua missione. Sono passati quarant’anni da quando un piccolo paese italiano è diventato famoso nel mondo per un progetto che allora pareva rivoluzionario e che ora vedrà anche l’inizio della costruzione di un’avveniristica Giffoni Multimedia Valley, un complesso di edifici compreso un Museo, una Cineteca appositamente ideata per i giovani, sale cinematografiche, laboratori e aule, che accoglierà il Festival a partire dal 2013. Abbiamo chiesto proprio a Gubitosi in quale modo ritiene cambiato l’atteggiamento dei piccoli e degli adolescenti nei confronti del Cinema, quando messi dinanzi al dovere di commentare, criticare e giudicare un film.
R. - La storia di Giffoni insegna tante cose a me e naturalmente agli altri. Insegna che ai ragazzi bisogna essere sempre molto attenti, bisogna dire loro sempre la verità, la realtà; loro rifiutano quelle che sono le produzioni specifiche pensate per loro. E’ evidente che si è completamente trasformato quello che veniva definito il “Cinema per ragazzi”. Il Cinema per ragazzi non è mai esistito, è esistito sempre un Cinema che è entrato a pieno titolo nella loro vita, che ha portato fuori le loro attese, i loro sogni, i loro desideri ed anche le loro problematiche. I ragazzi sanno scegliere.
D. - Il tema portante della prossima edizione di Giffoni Experience è l’amore, che sarà declinato in tutte le diverse accezioni di cui il Cinema è capace. Che cosa, secondo lei, possono imparare dell’amore i giovani attraverso il Cinema?
R. - E’ un tema complesso anche se può sembrare semplice, perché l’amore attraversa tutta la nostra vita, sin da quando nasciamo: l’amore per i genitori, per i compagni, per la propria compagna o compagno, l’amore per la vita fino a quando poi non avremo più questa vita. E’ quindi un argomento complesso, fatto non soltanto di bellezze ma di turbolenze e soprattutto quando viviamo l’esperienza con i ragazzi, in quell’età tormentata e ribollente, è evidente che l’amore acquista ed acquisisce un sacco di cose. Il Cinema perché li fa sognare e li trasporta? Perché la forza dell’amore ti può far vivere o morire? Quando c’è l’amore, quando c’è la capacità d’intraprendere un qualcosa di serio sull’amore si possono superare montagne. “Amore” è una parola forte, una parola impegnativa per i giovani. Penso che noi gli daremo e sapremo meglio da loro come la intendono vivere oggi ma anche come la intendono vivere nel futuro.
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