venerdì, aprile 29, 2011
Erano fissate per il 17 marzo scorso, giorno della festa dell’Unità d’Italia, le nozze lampo di Karima El Mahroug, meglio nota come Ruby Rubacuori. Lo aveva annunciato proprio Lele Mora che l’avrebbe addirittura accompagnata all’altare. E, invece, la Curia di Genova ha detto “No”.

della nostra Federica Scorpo

Alle porte di un importante processo e dell’inchiesta che la vede protagonista dello scandolo politico di questi tempi, insieme al Premier Silvio Berlusconi, accusato di concussione e sfruttamento minorile della prostituzione insieme ad altri esponenti della politica e dello spettacolo, Ruby annuncia le nozze lampo con il suo futuro marito, Luca Risso, imprenditore della vita notturna genovese. Ma queste nozze non sono mai state celebrate. La Curia genovese ha bloccato la celebrazione del matrimonio perché non conforme alle regole.

Secondo quanto ha scritto il “Secolo XIX”, è giunta una email a molti parroci della zona dove veniva chiesto di non fare sconti a nessuno e di seguire l’iter procedurale comune a tutti i matrimoni: attestato di frequenza ai corsi prematrimoniali, carte in regola per i sacramenti e documenti regolari. Qualcosa di strano c’era in questa vicenda, e fortunatamente almeno la Chiesa chiede insistentemente correttezza e serietà.
Gli uffici del Cardinale Bagnasco si sono mossi subito per evitare che queste nozze potessero essere celebrate in maniera frettolosa tramite corsie preferenziali, come Ruby pare sia abituata. Le pressioni su questo matrimonio deriverebbero in particolare dalla famiglia dello sposo, tuttavia tutto è stato bloccato. C’è stato un vero e proprio ammonimento ai parroci di non farsi convincere ad accelerare i tempi di un sacramento che ha ancora e avrà sempre un valore sacro: il matrimonio, specialmente quello cattolico, non è solo un contratto ma una cerimonia solenna e degna di rispetto e serietà. Così almeno Ruby saprà che in Italia c’è un’istituzione, forse l’unica, che non conosce scorciatoie e per cui la legge (quella di Dio) è uguale per tutti: la Chiesa.

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