mercoledì, luglio 02, 2014
Un profeta dimenticato, ma che gli storici stanno riscoprendo come un grande Papa del secolo scorso.
Radio Vaticana - E’ Benedetto XV, di cui ricorre quest’anno il centenario dell’elezione a Pontefice avvenuta il 3 settembre 1914. In queste settimane, in cui si ricorda l’inizio della Prima guerra mondiale, il suo insegnamento e la sua opera tornano di straordinaria attualità. Luca Tentori ha sentito per noi il domenicano padre Massimo Mancini, docente di Storia della Chiesa nella Facoltà Teologica del Triveneto di Venezia. Il servizio:
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mercoledì, maggio 28, 2014
Cerimonie di commemorazione a Brescia a 40 anni da una strage impunita. I rintocchi delle campane, nell’ora dello scoppio della bomba, per ricordare le otto vittime del 28 maggio 1974.
di Emanuela Biancardi
L’orologio segna le 10 e 12 minuti. Il silenzio nella piazza è totale. Commovente. A romperlo, il suono di 8 rintocchi. Sembrano voler scandire gli otto nomi delle vittime della strage. Piazza della Loggia è muta ed ascolta: “Giulietta Banzi Bazoli 34 anni insegnante, Livia Bottardi Milani 32 anni insegnante, Euplo Natali 69 anni pensionato, Luigi Pinto 25 anni insegnante, Bartolomeo Talenti 56 anni operaio, Alberto Trebeschi 37 anni insegnante, Clementina Calzari Trebeschi 31 anni insegnante, Vittorio Zambarda 60 anni operaio”
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mercoledì, marzo 19, 2014
Lunedi 24 marzo saranno 70 anni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine. Una strage nazista, che divenne l’evento simbolo dell’occupazione nazista di Roma. Questa mattina, il ricordo in un convegno al Senato a cui sono intervenuti anche parenti delle vittime. Alessandro Guarasci: ascolta
Radio Vaticana - Ogni romano, almeno una volta nella sua vita, è stato alle Fosse Ardeatine. Era il 24 marzo del ’44 quando, per rappresaglia a un attentato dei partigiani in via Rasella, i nazisti uccisero 335 persone nelle cave di pozzolana sulla via Ardeatina. Gente comune, antifascisti, ebrei. Ed oggi c’è ancora chi vive quei momenti come una ferita aperta. E’ il caso di Rosetta Stame, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, che ricorda l’incontro col padre in prigione prima della morte
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lunedì, febbraio 17, 2014
450 anni fa, il 18 febbraio, moriva a Roma il grande toscano. Nella notte la salma fu trafugata dai fiorentini e il funerale si svolse a Santa Croce
Città Nuova - Era il 17 febbraio 1564 e Michelangelo di Ludovico Simoni de’ Buonarroti stava male. Malissimo. Tommaso de’ Cavalieri, l’amico fidato, e Daniele da Volterra, il pittore-discepolo fedele, gli stavano accanto. Il vecchio, 89 anni, che fino a pochi giorni prima cavalcava sotto l’acqua ghiacciata e con indosso i soliti abiti frusti – la biancheria buona che gli mandavano da Firenze la conservava nell’armadio –, era allo stremo. Si faceva leggere la Passione di Cristo e forse guardava l’ultima scultura, abbozzata, su cui si accaniva da giorni. Non gliel’aveva commissionata nessuno, la lavorava per sé. Era un tronco con una figura incerta appoggiata sopra un corpo nudo
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