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mercoledì, dicembre 03, 2014

Cupola mafiosa di Roma: diffuse le intercettazioni

Ascolta i nastri che hanno portato all'arresto di 37 tra imprenditori e politici accusati di appartenere a organizzazione criminale; 40 mila euro a Fondazione di Alemanno. 

Roma (WSI) - "O mi paghi o ti ammazzo". "Qui comandiamo noi". Sono solo alcune delle frasi pronunciate dagli esponenti della cupola di stampo mafioso che, capitanata da un ex terrorista nero, agiva da anni nella capitale italiana per aggiudicarsi appalti e finanziamenti pubblici dal comune e dalle municipalizzate. I nastri (vedi video sotto) che hanno portato all'arresto di 37 persone tra manager di municipalizzate, imprenditori e politici, sono stati diffusi dai carabinieri. Sono almeno 100 le persone indagate ancora a piede libero... (continua)
mercoledì, novembre 19, 2014

Concluso il processo per la Strage di Capaci, ergastolo per due boss

12 anni a Gaspare Spatuzza: al pentito è stata riconosciuta l'attenuante speciale per i collaboratori di giustizia
 
Si è concluso con due condanne all'ergastolo per i boss Giuseppe Barranca e Cristoforo Cannella, una a 30 anni per Cosimo D'Amato e una a 12 anni per il pentito Gaspare Spatuzza, il processo celebrato in abbreviato dal gup di Caltanissetta per la strage di Capaci, nella quale morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie e la scorta. Il giudice ha rinviato al processo civile la liquidazione del danno per le parti civili, e ha negato la provvisionale immediatamente esecutiva. A Spatuzza è stata riconosciuta l'attenuante speciale per i collaboratori di giustizia... (continua)
mercoledì, novembre 12, 2014

Camorra, boss assolti. Saviano a 24 Mattino: me ne vado dall'Italia

“Un dolore immaginare la soddisfazione dei due boss. Il loro ghigno ce l’ho stampato negli occhi” E aggiunge: “Me ne vado dall’Italia. Non ho più forze né energie per stare in queste condizioni”.




“Confesso che uno dei dolori più grandi è stato immaginare la soddisfazione di questi due boss”. Lo ha detto Roberto Saviano a 24 Mattino di Alessandro Milan su Radio 24. “C’è la soddisfazione - ha detto Saviano a Radio 24 - di aver visto riconosciute le motivazioni delle minacce con l’aggravante mafiosa. Dall’altro lato c’è anche lo stupore di vedere i mandanti Antonio Iovine e Francesco Bidognetti assolti nonostante il documento che il tribunale ha riconosciuto essere una minaccia”... (continua)
mercoledì, ottobre 29, 2014

Stato-mafia, Procuratore Leonardo Agueci a Radio 24: "Deposizione Napolitano contribuisce al quadro d'insieme"

Sugli "indicibili accordi”, "speravamo in più chiarimenti" 

"E' stata una giornata importante per le Istituzioni del Paese" e "un atto processuale di grande risultato", perché "contribuisce al quadro d'insieme che riteniamo di poter dimostrare". Il procuratore reggente di Palermo, Leonardo Agueci, ritorna con Storiacce di Raffaella Calandra su Radio24 sulla deposizione di ieri del capo dello Stato nel processo sulla trattativa Stato-mafia. "Due Istituzioni si sono incontrate e hanno dialogato", commenta. Se sono superate le tensioni tra Procura di Palermo e Colle, per Agueci: ... (continua)
mercoledì, ottobre 29, 2014

Stato-mafia: Napolitano "Mai saputo di accordi"

Capo Stato "molto generico" su "indicibili accordi" evocati da D’Ambrosio. Udienza blindata nella "sala oscura", prerogative assurde per una democrazia.

Roma (WSI) - "L'udienza si è svolta in modo molto sereno, il presidente Napolitano ha risposto a tutto quanto fosse compatibile con le conoscenze. Ha ribadito quanto aveva già espresso nella lettera che aveva inviato alla Corte d'Assise". Lo ha detto l'avvocato Pino Di Peri, legale di Marcello Dell'Utri, contattato telefonicamente da Askanews al termine dell'udienza durante la quale stamani al Quirinale è stato ascoltato in qualità di teste il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell'ambito del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia... (continua)
giovedì, ottobre 23, 2014

Trattativa Stato-Mafia: al processo il Pm chiede documenti al Sismi

Il legale di Totò Riina, Luca Cianferoni, ha chiesto di poter interrogare Il presidente Napolitano dinnanzi alla Corte di Assise Palermo dove si sta celebrando il processo sulla trattativa. 

La procura di Palermo ha chiesto di acquisire al processo sulla trattativa Stato-mafia i documenti del Sismi del 1993 sul rischio attentati a Giorgio Napolitano e Giovanni Spadolini, all'epoca presidenti di Camera e Senato. Alla richiesta si sono opposti alcuni difensori. La Corte deciderà domani. La procura ritiene che, nel caso in cui i documenti fossero acquisiti, potrebbero essere usati per eventuali approfondimenti nel corso dell'esame del capo dello Stato fissato al Colle per il 28 ottobre ... (continua)
lunedì, settembre 29, 2014

La responsabilità civile dei magistrati: il contributo di riflessione del giudice Livatino

Al termine delle sue riflessioni sul ruolo del giudice nella società che cambia, Rosario affronta lo spinoso tema della responsabilità civile dei magistrati. Un tema di rilevante gravità, dai molteplici risvolti e sfaccettature, di cui si discute proprio in questi giorni per la proposta del Governo di rivedere il sistema della responsabilità civile dei magistrati. (articolo precedente)

di Bartolo Salone

Tante cose sono cambiate, a livello legislativo, da quando Rosario consegnava queste sue considerazioni nella conferenza su “Il ruolo del giudice nella società che cambia” (Canicattì, 7 aprile 1984). In quel tempo, infatti, vigeva ancora la norma (precisamente l’art. 55 del codice di procedura civile) che limitava la responsabilità civile degli esercenti le funzioni giudiziarie ai soli danni procurati con dolo o frode o a causa di concussione, ingiustificato ritardo, rifiuto od omissione di atti d’ufficio... (continua)
martedì, settembre 23, 2014

Giancarlo Siani: vittima di camorra e di isolamento

Giancarlo Siani,ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1985, era uno di noi. 

editoriale di Santo Della Volpe 

Liberainformazione - Un giovane cronista che si affacciava al mondo del giornalismo, in quegli anni ’80, con la voglia di fare questo lavoro in profondità, onestà,senza dimenticare che il disvelamento della realtà, con la semplicità del racconto documentato, era la base di questo”mestiere”. Entusiasmo e curiosità, capacità di narrazione e voglia di capire quel che succedeva in quella realtà di Torre Annunziata, ma senza dimenticare che l’impegno del giornalismo passa anche attraverso l’impegno civile... (continua)
martedì, settembre 23, 2014

Mafia, blitz dei carabinieri a Corleone

Arrestato il nuovo capomafia. Era ipendente comunale e fedelissimo di Riina 

Cento carabinieri, unità cinofile e un elicottero per un'operazione antimafia a Corleone e Palazzo Adriano, nel Palermitano. Le indagini, coordinate dalla Dda, sono partite nel 2012 e hanno portato a cinque provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di persone, ritenute affiliate al mandamento di Corleone. L'accusa è di associazione mafiosa Ad eseguirli, i Carabinieri della compagnia di Corleone... (continua)
domenica, settembre 21, 2014

Rosario Livatino e il ruolo del giudice in una società in perenne cambiamento

Nella relazione dal titolo “Il ruolo del giudice nella società che cambia” da lui tenuta il 7 aprile 1984 presso il Rotary Club di Canicattì, Rosario Livatino ci consegna il suo testamento spirituale, delineando brillantemente il suo ideale di magistrato. Un insegnamento valido anche per i magistrati e la magistratura di oggi. (articoli precedenti)

di Bartolo Salone

Diverse e più che mai attuali le questioni qui affrontate, sulle quali dobbiamo procedere necessariamente per cenni. In primo luogo, Rosario comincia con l’esaminare la questione, molto dibattuta negli anni ’80 (ma che a causa della ripresa della crisi occupazionale sta ritornando prepotentemente d’attualità), del rapporto tra il giudice e il mondo dell’economia e del lavoro. Infatti, nell’ambito della corrente di pensiero denominata “uso alternativo del diritto”, diffusasi in Italia sul finire degli anni ’60 soprattutto ad opera dei circoli e degli accademici di sinistra, si propose l’idea di un ruolo più attivo del giudice all’interno delle dinamiche economico-sociali... (continua)
giovedì, settembre 18, 2014

Stato-Mafia, l'inchiesta si allarga a Gelli e alla P2

Eversione nera. Depositati atti relativi ai contatti dell'ex generale Mori con Licio Gelli e con personaggi dell'estrema destra. 

Roma (WSI) - L'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia si allarga alla P2 e all'eversione nera. Al processo a Palermo in cui l'ex generale dei carabinieri Mario Mori è accusato di minaccia a corpo politico dello Stato, sono stati depositati atti relativi a contatti di Mori con Licio Gelli e con personaggi dell'estrema destra. Tra le carte, inviate anche alla Procura di Brescia che indaga sulla strage di Piazza della Loggia... (continua)
lunedì, settembre 15, 2014

“Non mi dimetterò mai, Pd dovrebbe accendermi un cero”, Rosario Crocetta a La Zanzara su Radio 24

Rosario Crocetta (presidente Regione Sicilia) a La Zanzara su Radio 24: “Non mi dimetterò mai, sono un combattente, uno che cade in battaglia". 

Sono stato eletto dal popolo siciliano, la prima volta dal Dopoguerra che il centrosinistra vince in Sicilia. Il Pd dovrebbe accendermi un cero, un lumicino”. Lo dice Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia, a La Zanzara su Radio 24. “Il Pd – dice Crocetta - dovrebbe fare un viaggio votivo a Lourdes per ringraziarmi. Sono stato eletto per liberare la Sicilia dal malaffare e la sto rimettendo sui binari dopo anni di sprechi”. “Il problema – aggiunge Crocetta, che è stato sfiduciato dal segretario regionale del Pd Raciti – non sono i renziani ma l’opposizione, i cuperliani”... (continua)
domenica, settembre 14, 2014

Fede e diritto nella visione del giudice Livatino

In questa seconda puntata della serie dedicata al “piccolo” giudice vogliamo approfondire uno dei temi più cari al nostro magistrato, vale a dire il rapporto tra fede e diritto quali dimensioni distinte, ma al tempo stesso complementari, dell’animo umano e il reciproco intrecciarsi della sfera religiosa e di quella giuridica (di cui troviamo traccia sia nell’Antico Testamento che nei Vangeli) tanto nella comunità statale quanto in quella ecclesiale. (articoli precedenti)

di Bartolo Salone

Rosario Livatino affronta il tema indicato nel discorso “Fede e diritto”, tenuto nel 1986 presso la sala conferenze delle suore vocazioniste di Canicattì. Sostiene il nostro giudice che, al di là delle apparenze, alla prova dei fatti le due realtà (fede e diritto) risultano interdipendenti, in reciproco contatto, sottoposte ad un continuo confronto, “a volte armonioso, a volte lacerante, ma sempre vitale, sempre indispensabile”. L’interdipendenza tra queste due dimensioni dell’animo umano, secondo Rosario, è resa evidente sia dalla innegabile presenza di un momento fideistico nell’ordinamento giuridico sia dalla altrettanto innegabile presenza del momento giuridico nella sfera fideistica e nell’organizzazione ecclesiastica... (continua)
martedì, settembre 09, 2014

Fede e giustizia: la testimonianza del giudice Livatino.

Rosario Angelo Livatino nasce a Canicattì il 3 ottobre 1952 e muore ad Agrigento il 21 settembre 1990 per mano della “Stidda”, organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa Nostra. In occasione della ricorrenza della sua morte la Perfetta Letizia ha il piacere di ricordare la figura del valoroso magistrato con una serie di articoli a lui dedicati. In questo primo articolo vogliamo presentarne nelle linee essenziali l’esperienza umana e di fede, la passione per il lavoro, il sacrificio. 

di Bartolo Salone

Rosario Livatino, il “piccolo giudice” come ebbe a definirlo Leonardo Sciascia sulle pagine di “Porte aperte” nel 1987 (“Il dirlo piccolo mi è parso ne misurasse la grandezza: per le cose tanto più forti di lui che aveva serenamente affrontato”), venne assassinato il 21 settembre 1990 da uomini della Stidda armati di mitra al termine di un turbolento inseguimento automobilistico sul viadotto Gasena, a pochi chilometri da Agrigento... (continua)
mercoledì, settembre 03, 2014

Dalla Chiesa, Riina intercettato in carcere: gli rubarono carte

Il boss corleonese racconta un altro episodio controverso al suo compagno di ora d’aria Alberto Lorusso.

"Questo Dalla Chiesa ci sono andati a trovarlo e gli hanno aperto la cassaforte e gli hanno tolto la chiave. I documenti dalla cassaforte e glieli hanno fottuti". Alla vigilia dell’anniversario dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa torna il mistero della cassaforte del generale prefetto di Palermo assassinato insieme alla moglie Emanuele Setti Carraro il 3 settembre del 1982. Ne parla il boss Riina che, intercettato in carcere, racconta a Lorusso di quando venne svuotato il forziere della casa palermitana del generale... (continua)
lunedì, settembre 01, 2014

Minacce di Riina, la Cei si stringe attorno a don Ciotti. In nome di Francesco

Nota della Chiesa: «Vicinanza e impegno» per l’«azione coraggiosa e intelligente» del fondatore di Libera. Questa è «la Chiesa di Papa Bergoglio: no alle mafie senza timori» 

di Domenico Agasso jr  

Vatican Insider - La Chiesa italiana non si fa intimorire da Totò Riina e dalle sue minacce mafiose, non esitando a fare scudo all’esponente simbolo della lotta alla criminalità organizzata combattuta nel nome del Vangelo: don Luigi Ciotti. Anche la Conferenza episcopale italiana (Cei) infatti esprime solidarietà e vicinanza al fondatore e leader di Libera e Gruppo Abele dopo la notizia delle intimidazioni subite da Salvatore “Totò” Riina. La Chiesa italiana si aggiunge così – tra gli altri - all'Associazione nazionale Funzionari di Polizia... (continua)
mercoledì, agosto 27, 2014

Cosa nostra, Riina nelle intercettazioni conferma incontro con Andreotti

Per trent’anni è stato uno dei segreti meglio conservati della mafia siciliana, adesso è il padrino più autorevole dell’organizzazione a svelarlo per la prima volta. 

Liberainformazione - Racconta Salvatore Riina: “Balduccio Di Maggio dice che mi ha accompagnato lui e mi sono baciato con Andreotti. Pa… pa… pa”. Il capo di Cosa scuote le mani mentre passeggia sorridente nel cortile del carcere milanese di Opera, come a far capire: tutte palle. Non ci fu alcun bacio, sostiene. Poi, cambia tono di voce e sussurra la sua verità: “Però con la scorta mi sono incontrato con lui”. Lui, il sette volte presidente del Consiglio finito sotto processo per associazione mafiosa, ma poi assolto dall’accusa di aver incontrato Riina nel 1987: gli unici due incontri accertati dai giudici fra Giulio Andreotti e un altro capomafia, Stefano Bontate, risalgono al periodo 1979-1980... (continua)
martedì, agosto 26, 2014

Tre giorni di iniziative per ricordare Libero Grassi, imprenditore ucciso dalla mafia

In occasione del ventitreesimo anniversario della morte di Libero Grassi, la famiglia dell’imprenditore assassinato da Cosa nostra e AddioPizzo promuovono tre giorni di eventi in suo ricordo.

Liberainformazione - Numerosi gli appuntamenti che si terranno dal 29 al 31 agosto, presso la spiaggia Sconzajuoco sul lungomare di Isola delle Femmine, nel palermitano. www.addiopizzo.org

Le tre giornate di commemorazione, in programma il 29, 30 e 31 agosto, prevedono numerosi appuntamenti presso la spiaggia Sconzajuoco sul lungomare di Isola delle Femmine, nel palermitano. Il programma di iniziative si apre, il 29 agosto con la commemorazione sul luogo dell’eccidio in via Vittorio Alfieri alle 7.45, l’appuntamento poi è sul lungomare di Isola delle Femmine, con 19 con l’apericena con i prodotti del marchio certificato Addiopizzo... (continua)
lunedì, luglio 07, 2014

Omaggio al boss in calabria, il Vescovo annuncia provvedimenti. Il sindaco nega.

"Prenderemo provvedimenti". Così il vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, mons. Milito, dopo l'omaggio durante la processione della Madonna delle Grazie alla casa di un boss. 

"Abbiamo appreso stamane di quanto è accaduto - ha assicurato - in tempi brevi prenderemo tutte le informazioni in modo da avere un quadro completo, sia sui fatti che sulle persone".  
Il sindaco di Oppido Mamertina afferma: Non c'è stato nessun omaggio al boss
"In riferimento a quanto riportato dagli organi di stampa, relativamente ai fatti occorsi in data 2 luglio 2014 durante la processione di Maria SS. Delle Grazie... (continua)
mercoledì, giugno 18, 2014

Confiscati 20 milioni di euro ai boss del calcestruzzo

Confiscate nel Messinese le aziende dei boss del calcestruzzo e altri beni per un valore di 20 milioni di euro. 

Liberainformazione - Dall’alba la Direzione investigativa antimafia sta eseguendo un provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Messina, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, che dispone la confisca di beni immobili, quote societarie e rapporti finanziari. Il patrimonio è riconducibile a due dei principali esponenti della famiglia mafiosa dei “barcellonesi”, operante sul versante tirrenico della provincia di Messina... (continua)


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