mercoledì, marzo 05, 2014
Il boss, 83 anni, soffre da anni di problemi cardiaci.
Inizialmente si pensava a un infarto ma gli esami clinici avrebbero stabilito trattarsi di un'indigestione. Il capomafia potrebbe tornare nel carcere di Opera tra stasera e domani.
Invece l’avvocato Giovanni Anania, legale del capomafia, parlando all’Adnkronos: ”Riina è grave”.
Arrestato il 13 gennaio del 1993 a Palermo, il padrino corleonese compirà 84 anni a novembre. Dal giorno della sua cattura è detenuto al 41 bis. E' ritenuto ancora il capo di Cosa Nostra.
Un anno fa al detenuto in regime di 41bis la Cassazione aveva negato il differimento della pena con ricovero in ospedale
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giovedì, febbraio 27, 2014
Sono scattati stamattina i sigilli per 44 terreni e 4 fabbricati, dislocati tra Corleone e Monreale, in possesso del settantacinquenne Bernardo Riina, cugino del capo di cosa nostra Totò, per un valore complessivo di circa quindici milioni di euro.
Liberainformazione - Il provvedimento di confisca è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo. Che la mafia è spesso un affare di famiglia è noto. Il cugino di Totò, infatti, non ha mai smesso di essere di supporto a Cosa Nostra. Alla fine degli anni sessanta è stato tra i testimoni a favore di Provenzano nello storico processo di Catanzaro, in cui vennero assolti quasi tutti gli esponenti mafiosi per insufficienza di prove. Bernardo Riina non si occupò solamente delle attività illecite legate a Cosa Nostra, ma ha avuto anche un ruolo fondamentale nel coprire la latitanza del Boss Bernardo Provenzano
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giovedì, febbraio 06, 2014
La Dia di Napoli ha eseguito i provvedimenti di sequestro di beni riconducibili ad esponenti del clan dei Casalesi, per un valore complessivo di tre milioni di euro.
Liberainformazione - I provvedimenti riguardano Vincenzo Abbate vicino al gruppo Zagaria, imprenditore nel settore della produzione e trasporto del calcestruzzo, già accusato di associazione camorristica nel 2006. Secondo gli inquirenti sarebbe stato in contatto diretto e piena sintonia con i vertici del clan. Il sequestro della Dia riguarda una società immobiliare, una di produzione calcestruzzo e una di autotrasporti
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martedì, gennaio 21, 2014
Boccassini: “Dubbi su Scarantino dal ’94″
Liberainformazione - «Quando arrivai a Caltanissetta da parte di tutti c’erano perplessità rispetto alla caratura del personaggio Vincenzo Scarantino. Ricordo perfettamente che si trattava di dubbi nutriti non solo dai magistrati ma anche dagli investigatori». Lo ha detto il procuratore aggiunto Ilda Boccassini che sta deponendo al quarto processo per la strage di Via D’Amelio, in cui fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino, in corso davanti alla corte d’assise di Caltanissetta, riferendosi all’ex collaboratore di giustizia
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domenica, dicembre 22, 2013
Titolare ancora con la parola “Mosaico” questo dossier 2013 sulle mafie in Emilia-Romagna è stata una scelta voluta e ponderata: perché dalla lettura della penetrazione mafiosa in questa regione e dalla presentazione delle risposte politiche, civili e culturali dell’anno scorso, è emerso un confronto quanto mai composito ed in movimento. Un mosaico, appunto, dove lo scontro tra la mafie e l’antimafia si aggiorna costantemente, quasi come in caleidoscopio,il cui movimento periodico è dato da una crisi economica dalla quale si stenta ad uscire.
Liberainformazione - Il Dossier 2013 è quindi qualcosa di più di un aggiornamento di quello presentato lo scorso anno. Perché in questa Regione, abbiamo registrato l’ingresso in scena di nuovi “reati spia” (quelli cioè che indicano un tentativo di infiltrazione mafiosa, magari in campi sinora non toccati o scandagliati dalle indagini), un consolidamento, purtroppo, di presenze nei settori più tradizionali della criminalità organizzata; ma contemporaneamente
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domenica, dicembre 15, 2013
L’ascesa dei clan calabresi in Italia e nel mondo, la lotta alla corruzione. Le mafie non come “emergenza” ma come elemento costitutivo della nostra società. Di questo e molto altro ha parlato il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, intervistato da Libera Informazione in vista della visita fatta a Reggio Calabria dalla Direzione Nazionale Antimafia. Una relazione tecnica, quella portata in Calabria da Roberti, che ha fornito importanti indicazioni a tutti i parlamentari circa le procedure e le caratteristiche legislative necessarie nel campo dell’antimafia.
Liberainformazione -
Colletti bianchi e corruzione sono il binomio del momento?
La corruzione è un dato acquisito. La risoluzione del Parlamento Europeo del 25 ottobre 2011, ma ancor più la risoluzione del 23 ottobre 2013 mette in evidenza la stretta connessione tra criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio di danaro, considerando che la criminalità organizzata. ha ampliato il proprio raggio d’azione su scala internazionale, oltre che dalla globalizzazione economica e dalle nuove tecnologie... (continua)
sabato, dicembre 14, 2013
Si sono mossi rapidi fulminei stanotte gli agenti della Squadra Mobile di Trapani, dei Ros dei Carabinieri, del Gico della Finanza e della Dia. Tra Trapani, Campobello di Mazara, Mazara, Palermo, in settentrione, e sopratutto nella roccaforte del boss ricercato da 20 anni Matteo Messina Denaro.
Liberainformazione - A Castelvetrano sono stati gli agenti della Mobile e della Dia ad andare a bussare alla porta di casa di Patrizia Messina Denaro, giovanissima sorella di Matteo, moglie di un altro boss mafioso, Vincenzo Panicola, in carcere da qualche anno, figlia di colui il quale fu il patriarca della mafia belicina, don Ciccio Messina Denaro, morto nel 1998. Ordine di cattura per la giovane Patrizia che quando andava in carcere ad incontrare il marito detenuto e doveva riferirgli di ordini
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venerdì, novembre 29, 2013
I colloqui segreti del padrino che vuol infliggere al pm Di Matteo “la fine del tonno” come a Falcone e Borsellino
Liberainformazione - Un mafioso del calibro di Totò Riina (per alcuni sarebbe ancora il capo di Cosa Nostra sebbene stia scontando l’ergastolo nel carcere milanese di Opera, mentre Matteo Messina Denaro ne sarebbe quello ancora latitante) si permette, in un raro accesso d’ira ,vero o finto, di minacciare di morte il pm di Palermo, Nino Di Matteo, che si occupa del processo sulla trattativa Stato-mafia (“Gli faccio fare la fine del tonno come a Falcone”), e il procuratore generale Roberto Scarpinato (“che prima era a Caltanissetta e ora è tornato a Palermo e si dà troppo da fare”)
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venerdì, novembre 29, 2013
Nelle terre confiscate alla camorra in Lombardia sono stati allestiti alveari e un frutteto. Alla cerimonia di inaugurazione presenti l’assessore all’Ambiente di Gaggiano e Giovanni Impastato, fratello di Peppino, il giornalista assassinato nel 1978. Trascinati dall’iniziativa tanti giovani.
Città Nuova - Un bell’appezzamento di terreno di 16 ettari, nella frazione di San Vito a Gaggiano, intorno a Lodi nel milanese, è rimasto incolto da quarant’anni. Di proprietà di una famiglia legata al clan camorristico Ciulla, è stato confiscato nel 2005 dal Tribunale di Milano e successivamente affidato al comune. Quel terreno era destinato a una speculazione edilizia mai avvenuta, grazie al comune che è intervenuto.
Ora vi è cresciuto anche un bosco chiamato “dei cento passi”
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domenica, novembre 17, 2013
E i risultati sembrano arrivare: il governo ha accettato tutte le otto mozioni d’intervento sulla ‘Terra dei fuochi’. Ora bisogna tenere alta l’attenzione perché alle dichiarazioni d’intenti seguano i fatti.
di Patrizio Ricci
Per 22 anni, rifiuti nocivi provenienti dalle industrie del nord Italia e dall’estero hanno raggiunto la Campania. Le ecomafie si sono disfatte di 10 mln di tonnellate di rifiuti sotterrandoli nelle discariche abusive o bruciandoli all’aria aperta. Per questi roghi, la zona compresa tra Caserta e Napoli si è guadagnata il triste appellativo di ‘Terra di Fuochi’. Sebbene Legambiente e altre associazioni abbiano puntualmente segnalato le pratiche illecite
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venerdì, novembre 15, 2013
“Caro Nino Di Matteo, devi sapere che non sei solo, che tutti voi a Palermo, e in ogni angolo d`Italia, non sarete mai più soli. Dalla stagione delle stragi è cresciuta nel nostro paese la consapevolezza che la questione delle mafie non è solo di natura criminale”.
Liberainformazione - Cosi scrive il fondatore e presidente di Libera oggi su Repubblica dopo le notizie pubblicate ieri sull’ennesima minaccia di morte rivolta al magistrato Nino Di Matteo e arrivata proprio dal capo dei capi, Toto’ Riina. “È un problema più profondo, anche culturale e sociale – continua Ciotti. Una questione che non sarebbe ancora cosi grave se a contrastare le mafie ci fossero stati, oltre alla magistratura e alle forze di polizia, la coscienza pulita e l`impegno della maggior parte degli italiani
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giovedì, novembre 14, 2013
Professore di scuola media, preside di una scuola privata, impiegato presso la tabaccheria del figlio, a Paceco.
di Rino Giacalone
Filippo Coppola, classe 1949, è riuscito a passare indenne in mezzo a successioni mafiose, dalla vecchia alla nuova mafia, stringere alleanze con i nuovi capi come Messina Denaro, Vincenzo Virga e Francesco Pace, e a condanne, per gli investigatori della Dia di Trapani è rimasto un pezzo da 90, rispettato da uomini di onore ma anche politici, in cella si occupava di dare aiuto elettorale a candidati come l’attuale deputato Paolo Ruggirello
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martedì, novembre 12, 2013
Per quanto tempo sono stati utilizzati per irrigare quei terreni?
GreenReport - La Campania sta duramente pagando più duramente di altre regioni l’assenza di una corretta gestione del ciclo dei rifiuti del nostro Paese, ed è diventata la sentina avvelenata dell’irresponsabilità politica ed imprenditoriale che hanno trasformato risorse da poter riciclare, recuperare e riutilizzare in veleni, con una operazione di rapina che ha avvelenato due province italiane e che – se mai e quando si avvierà una vera bonifica – costerà una cifra enorme all’intera comunità nazionale
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venerdì, novembre 08, 2013
Sono 20 anni che si parla di ecomafia e, a Napoli, la seconda giornata dei lavori del Forum internazionale dell’informazione per la Salvaguardia del creato di Greenaccord è dedicata a questo tema.
Radio Vaticana - Cosa sono le ecomafie e sopratutto quali sono i disastri enormi che stanno causando, non solo al territorio campano ma a livello internazionale. E una particolare attenzione è stata dedicata alla così detta “terra dei fuochi”, cioè quel territorio tra Napoli e Caserta dove la camorra brucia rifiuti tossici con gravi conseguenze per la popolazione. Marina Tomarro ha intervistato il vescovo di Aversa mons. Angelo Spinillo:
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