venerdì, maggio 25, 2012
I ragazzi di Brindisi gridano: "Ammazzateci tutti!". E' uno slogan che nel giorno del ventesimo anniversario della strage di Capaci ha unito i giovani di tutto il nostro paese. guarda la puntata

Uno slogan potente ma terribile è riapparso in questo fine di maggio violento: è quello che gli studenti hanno innalzato sugli striscioni per rispondere all'attentato - ancora di matrice misteriosa- di Brindisi. "Ammazzateci tutti" è una frase limite, l'ultimo appello possibile di fronte a un destino che non lascia scampo. E' il grido prima dell'assalto rivoluzionario o il canto della resistenza passiva, pacifica e a oltranza della non violenza gandiana. Ma può una società civile e democratica ridursi a questo grido? Vuol dire che il veleno della mafia, di tutte le mafie che inquinano il nostro vivere quotidiano, è sempre tanto potente e gli strumenti da opporre deboli. Brindisi e la strage delle studentesse, la morte di Melissa che a 16 anni sognava un lavoro e non di fare la velina, la reazione popolare, l'anniversario della strage di Capaci, sono l'unico collante di un paese frantumato: la politica tradizionale è finita, la crisi economica costringe a moderare consumi e aspettative. Falcone fu lasciato solo, e prima ancora fu attaccato e delegittimato, anche da chi gli stava vicino. Magistrati, politici, intellettuali. E' il destino di molti grandi uomini e grandi donne: essere riconosciuti tali solo dopo la morte, soprattutto la morte violenta. Di coloro che attaccarono, anche violentemente, Falcone allora, per lotta di potere, invidia, errore umano, ce ne sono alcuni che tornano in sella proprio in questi giorni, come Leoluca Orlando, con un plebiscito di voti di nuovo sindaco di Palermo. Partecipano alle commemorazioni senza chiedere scusa. Ecco, il problema in Italia è che nessuno riconosce mai i propri errori, e nessuno glieli fa mai riconoscere. Il giochino è questo: io non pretendo da te (le scuse, lo scontrino, la fattura, il rispetto delle regole) e tu non pretendi da me. Fermiamo questa spirale che ci sta portando a fondo. Fermiamola ora, prima che ci debbano ammazzare tutti.

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