La valanga scaturita ha spostato la struttura di dieci metri. Soccorritori sul posto, ma non arrivano risposte dall'interno dell'hotel.
È un uomo la prima vittima estratta dalle macerie dell'hotel Rigopiano, nel comune di Farindola in provincia di Pescara, travolto ieri da una valanga, conseguenza delle nuove scosse di terremoto che hanno colpito il centro Italia. "Ci sono tanti morti", ha detto Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese che da ieri sera si é messo in marcia con gli sci insieme agli altri per raggiungere il resort. I soccorritori sono riusciti a raggiungere l'hotel, alle pendici del Gran Sasso, intorno alle 4.
I soccorritori tra le macerie raccontano: "Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde". Lo scenario viene descritto come "un tragico miscuglio tra un terremoto e una valanga". I mezzi di soccorso, comprese le ambulanze, sono bloccati a circa 9 chilometri dall'albergo. La neve caduta, almeno due metri, impedisce di proseguire. Al momento stanno raggiungendo l'hotel i soccorritori del vigili del fuoco portati con l'elicottero e un mezzo cingolato dei vigili che può caricare fino a 8 persone. I primi ad arrivare stati gli uomini del soccorso alpino della guardia di Finanza che hanno raggiunto l'albergo con gli sci.
A Rigopiano era in corso una bufera di neve, fra gli ospiti dell'albergo ci sarebbero anche due bambini (probabilmente figli di uno dei sopravvissuti che avrebbe dato l'allarme). Sembra che alcuni ospiti siano riusciti ad andar via prima che la slavina si abbattesse sulla struttura ma ancora non è chiaro quanti siano riusciti a mettersi in salvo. Alto il rischio che eventuali sopravvissuti possano essere in uno stato di ipotermia.
Intanto la terra non smette di tremare. Nella notte sono state registrate almeno 80 scosse di magnitudo non inferiore a 2, di cui due di magnitudo 3.5, una rilevata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) alle 2,28 in provincia de L'Aquila, ad una profondità di 10 chilometri. La scossa si è verificata a 3 chilometri da Montereale e 5 da Capitignano. La seconda, sempre della stessa magnitudo si è verificata nella provincia di Rieti alle 2.53, ad una profondità di 8 chilometri, a 4 chilometri da Amatrice.
I soccorritori tra le macerie raccontano: "Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde". Lo scenario viene descritto come "un tragico miscuglio tra un terremoto e una valanga". I mezzi di soccorso, comprese le ambulanze, sono bloccati a circa 9 chilometri dall'albergo. La neve caduta, almeno due metri, impedisce di proseguire. Al momento stanno raggiungendo l'hotel i soccorritori del vigili del fuoco portati con l'elicottero e un mezzo cingolato dei vigili che può caricare fino a 8 persone. I primi ad arrivare stati gli uomini del soccorso alpino della guardia di Finanza che hanno raggiunto l'albergo con gli sci.
A Rigopiano era in corso una bufera di neve, fra gli ospiti dell'albergo ci sarebbero anche due bambini (probabilmente figli di uno dei sopravvissuti che avrebbe dato l'allarme). Sembra che alcuni ospiti siano riusciti ad andar via prima che la slavina si abbattesse sulla struttura ma ancora non è chiaro quanti siano riusciti a mettersi in salvo. Alto il rischio che eventuali sopravvissuti possano essere in uno stato di ipotermia.
Intanto la terra non smette di tremare. Nella notte sono state registrate almeno 80 scosse di magnitudo non inferiore a 2, di cui due di magnitudo 3.5, una rilevata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) alle 2,28 in provincia de L'Aquila, ad una profondità di 10 chilometri. La scossa si è verificata a 3 chilometri da Montereale e 5 da Capitignano. La seconda, sempre della stessa magnitudo si è verificata nella provincia di Rieti alle 2.53, ad una profondità di 8 chilometri, a 4 chilometri da Amatrice.
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