sabato, luglio 09, 2016
Il sito della Croce rossa Internazionale, citando fonti governative siriane, riferisce che ad Aleppo nella giornata di venerdì, 17 persone sono state uccise e 140 persone sono rimaste ferite sotto i colpi dei mortai esplosi dai ribelli sulla zona residenziale della città, tenuta dalle forze governative.

di Patrizio Ricci

Data la tempestività di questo attacco, è chiaro che che si tratta di un attacco lanciato come rappresaglia per l'interruzione della strada il Castello da parte dell'esercito arabo siriano. Questo genere di comportamento è abitudinario: le forze ribelli lanciano attacchi 'asimmetrici' sulla popolazione civile ogni qualvolta sono particolarmente minacciate.

Negli ultimi mesi, salvo le brevi interruzioni coincise con gli attacchi più intensi delle forze siriane e russe, gli attacchi sulle zone  residenziali civili, sono stati ininterrotti e privi di un benchè minimo interesse strategico militare.
E' infatti emblematico che una delle zone colpite ieri sia stato il quartiere al-Sukan e al-Furqan, quest'ultimo è la zona dove risiede l'Università di Aleppo tutt'ora attiva, nella quale gli studenti proseguono con gli studi a costo di sacrifici inimaginabili.
Da ricordare che il 15 gennaio 2013, 2 razzi dei ribelli, sparati mentre erano in corso di svolgimento gli esami, causarono la morte di 80 studenti e ne ferirono 160.

università di Aleppo
E' da notare che tali attacchi non rappresentano casi fortuiti da considerare come 'effetti collaterali' legati alle azioni belliche. Si tratta invece di azioni deliberate che cercano appositamente la strage. Ci sono prove abbondanti che quello che si cerca è la distruzione di luoghi simbolo della speranza, ad esempio le chiese e le opere religiose, particolarmente attive verso la popolazione civile. Missili o ordigni artigianali hanno un duplice obiettivo: diffondere un clima di disperazione e,  in secondo luogo, aggredendo la popolazione civile, forniscono il 'pretesto umanitario' per allentare la pressione militare antagonista allo scopo di avvantaggiarsene.

 Da segnalare che anche la notte del giorno prima, le forze salafite di al Fatah Halab, avevano lanciato razzi sui quartieri residenziali uccidendo almeno tre persone nel quartiere di Seif al-Dawla a sud-ovest di Aleppo .

Nota a margine: di seguito la testimonianza del giornalista khaled Iskef, di Al Mayadeen Tv che era sul posto proprio durante il bombardamento nel quartiere al-Furqan. Ci scusiamo per la cattiva qualità del filmato.



Aggiornamento: l'agenzia siriana Sana ha appena diffuso un nuovo bilancio degli attacchi terroristici sulla città. Le vittime sarebbero almeno 43 e i feriti più di 250.
Il seguente video, descrive drammaticamente le conseguenze dei bombardamenti. Se ne sconsiglia la visione se si è particolarmente impressionabili.


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