Durante la presentazione del suo ultimo libro, all’Università Francisco de Vitoria di Madrid, il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede non ha usato mezze misure, elogiando comunque la “grande dedizione al Papa”.
Uomo dal carattere deciso, teologo degno della migliore tradizione tedesca, il Cardinale Gerhard Muller eccelle per chiarezza dottrinale ed espressiva. D’altronde non potrebbe essere altrimenti; Il ruolo che lui attualmente svolge all’interno della Chiesa è di garante della purezza dottrinale, quindi di un uomo che a scapito di attirare a se antipatie, deve tirare dritto per la sua strada.
Con onestà intellettuale nel libro “Informe sobre la esperanza” pubblicato in Spagna e atteso a breve in Italia, l’Arcivescovo affronta tematiche gettonate quali l’aborto, il gender, e i divorziati risposati. Le sue riflessioni chiariscono che “ La Chiesa non ha alcun potere di cambiare la legge divina, non è possibile modificare l’indissolubilità del matrimonio. Non si può dire di sì a Gesù Cristo nell’Eucaristia e no nel matrimonio. Si tratta di una contraddizione oggettiva”.
Inoltre, in merito alla questione del peccato e dell’accostamento ai Sacramenti, il Pastore tedesco ribadisce che una persona se in peccato mortale, “deve ricevere il sacramento della penitenza e questo non può essere cambiato nè dal Papa nè da un concilio ecumenico”. La sua visione ortodossa, condanna le “false interpretazioni che vanno al di là del dogma”, come lui stesso afferma; “La Chiesa non gode di alcun potere di rinunciare ai comandamenti per il bene di una presunta visione compassionevole e non può, per esempio, concedere un nuovo matrimonio se il primo è ancora in vita”.
Ciò nonostante è in accordo con Papa Francesco, che per forma mentis è diametralmente opposto al Prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede. A lui il Presule dimostra “grande dedizione” per il suo “stile personale e vicino alla gente”. Legato sia all’attuale Pontefice – che lo ha creato Cardinale nel 2014 – che a Benedetto XVI – che lo ha nominato Prefetto per la dottrina nel 2012 – Muller ha espressamente chiesto di “non fraintendere e non inventare contraddizioni tra i diversi Papi”.
L’attuale diatriba tra i più intransigenti e i più progressisti all’interno della Comunità ecclesiale polarizzando su parti estreme Francesco e Benedetto XVI fa solo male alla Chiesa perché, da come riferiscono le fonti “c’è invece molta stima e sintonia tra i due”.
Uomo dal carattere deciso, teologo degno della migliore tradizione tedesca, il Cardinale Gerhard Muller eccelle per chiarezza dottrinale ed espressiva. D’altronde non potrebbe essere altrimenti; Il ruolo che lui attualmente svolge all’interno della Chiesa è di garante della purezza dottrinale, quindi di un uomo che a scapito di attirare a se antipatie, deve tirare dritto per la sua strada.
Con onestà intellettuale nel libro “Informe sobre la esperanza” pubblicato in Spagna e atteso a breve in Italia, l’Arcivescovo affronta tematiche gettonate quali l’aborto, il gender, e i divorziati risposati. Le sue riflessioni chiariscono che “ La Chiesa non ha alcun potere di cambiare la legge divina, non è possibile modificare l’indissolubilità del matrimonio. Non si può dire di sì a Gesù Cristo nell’Eucaristia e no nel matrimonio. Si tratta di una contraddizione oggettiva”.
Inoltre, in merito alla questione del peccato e dell’accostamento ai Sacramenti, il Pastore tedesco ribadisce che una persona se in peccato mortale, “deve ricevere il sacramento della penitenza e questo non può essere cambiato nè dal Papa nè da un concilio ecumenico”. La sua visione ortodossa, condanna le “false interpretazioni che vanno al di là del dogma”, come lui stesso afferma; “La Chiesa non gode di alcun potere di rinunciare ai comandamenti per il bene di una presunta visione compassionevole e non può, per esempio, concedere un nuovo matrimonio se il primo è ancora in vita”.
Ciò nonostante è in accordo con Papa Francesco, che per forma mentis è diametralmente opposto al Prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede. A lui il Presule dimostra “grande dedizione” per il suo “stile personale e vicino alla gente”. Legato sia all’attuale Pontefice – che lo ha creato Cardinale nel 2014 – che a Benedetto XVI – che lo ha nominato Prefetto per la dottrina nel 2012 – Muller ha espressamente chiesto di “non fraintendere e non inventare contraddizioni tra i diversi Papi”.
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