Non si può fare a meno della carne se è quella magra e di qualità, come quella italiana.

Coldiretti promuove la Giornata nazionale della carne con un convegno a Torino; presenti allevatori, operatori di industria, commercio, ristorazione, turismo e mondo scientifico. "Quasi un italiano su 10 - ricorda Coldiretti - ha eliminato dal piatto la carne, sotto attacco di allarmismi infondati". In 5 anni sono state chiuse 12 mila stalle, quasi un terzo della carne consumata in Italia è importata, anche con effetti sulla sicurezza alimentare.

Migliaia gli allevatori, i consumatori, i cuochi, i nutrizionisti e i gourmet scesi in piazza contro le provocazioni e le campagne diffamatorie.

Gli organizzatori spiegano in una nota, che è “un’operazione verità sulla carne italiana ed i suoi primati qualitativi e di sostenibilità ambientale, ma anche una occasione per aiutare con equilibrio e buonsenso a fare scelte di acquisto consapevoli e non cadere in pericolose mode estreme".

Sì perché alla base del problema, c'è una moda che avviata da Vip e personaggi dello spettacolo, fa proseliti laddove non esistono i presupposti. I vegetariani e soprattutto i vegani hanno estremizzato il concetto della carne animale e di tutti i suoi derivati.

Chi segue uno specifico regime dietetico per problemi di intolleranza alimentare non può essere omologato a colori i quali scelgono di astenersi perché "lo dice il cantante o l'attore preferito".

Tra gli slogan che campeggiano in piazza si citano: "Salviamo gli allevamenti italiani"oppure "Gli italiani lo fanno meglio" e "Le carni italiane sono più sane, magre e senza ormoni". A sostegno dell'iniziativa, ovviamente il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo insieme al presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti e il nutrizionista Pietro Migliaccio.

Non mancano personalità affini quali il presidente dell’Osservatorio Agromafie, Giancarlo Caselli, il presidente di Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio e Oscar Farinetti patron di Eataly.