Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune (Alessandro Manzoni)
"De Docta Ignorantia" di Danilo Stefani
C’è poco da fare, anzi ci sarebbe molto; dovendo scegliere tra il dito e la luna, come tra conoscenza e ignoranza, prevale l’italiano in stile bar sport. Durante caffè e cappuccini, o nei salotti più venerabili, si rinsaldano commenti e soluzioni: euro, disoccupazione, Imu, eccetera. Non è tanto l’argomento a contare, piuttosto è il significato nullo di chi professa il qualunquismo. Un frullato di parole che, è ben dirlo, ha buoni maestri istigatori: quei politici piovuti - non da Marte, ma dalla nostra società - sulle nostre teste. Stare alla scrivania e scrivere queste righe è facile (è bene dire anche questo) ma lo “scrivano” in questione non si candida a nulla: osserva, commenta e non pretende di possedere verità risolutrici.
L’uomo del provvidenziale “fare” si chiama Matteo Renzi. Investito da una valanga di voti, il sindaco di Firenze vuol diventare “Sindaco d’Italia”. Non mancano gli impegni e gli annunci, tanti e belli da far sognare. Molto di quello che dice Renzi lo ascoltiamo da decenni: vedremo.
Mentre si muovono i forconi (confidando nella buona mira di chi li usa), caro Matteo fa’ presto e bene: “i capponi di Renzo” erano dei galli!
Il buon senso è sovente nascosto, causa il dissenso espresso nel caffè.
"De Docta Ignorantia" di Danilo Stefani
C’è poco da fare, anzi ci sarebbe molto; dovendo scegliere tra il dito e la luna, come tra conoscenza e ignoranza, prevale l’italiano in stile bar sport. Durante caffè e cappuccini, o nei salotti più venerabili, si rinsaldano commenti e soluzioni: euro, disoccupazione, Imu, eccetera. Non è tanto l’argomento a contare, piuttosto è il significato nullo di chi professa il qualunquismo. Un frullato di parole che, è ben dirlo, ha buoni maestri istigatori: quei politici piovuti - non da Marte, ma dalla nostra società - sulle nostre teste. Stare alla scrivania e scrivere queste righe è facile (è bene dire anche questo) ma lo “scrivano” in questione non si candida a nulla: osserva, commenta e non pretende di possedere verità risolutrici.
L’uomo del provvidenziale “fare” si chiama Matteo Renzi. Investito da una valanga di voti, il sindaco di Firenze vuol diventare “Sindaco d’Italia”. Non mancano gli impegni e gli annunci, tanti e belli da far sognare. Molto di quello che dice Renzi lo ascoltiamo da decenni: vedremo.
Mentre si muovono i forconi (confidando nella buona mira di chi li usa), caro Matteo fa’ presto e bene: “i capponi di Renzo” erano dei galli!
Il buon senso è sovente nascosto, causa il dissenso espresso nel caffè.
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