Il fenomeno slot-machines è, come ormai noto, uno dei più inquietanti della nostra società, non solo per i problemi di salute che ne derivano, ma anche per il giro economico e spesso criminale che c’è dietro. Finalmente una campagna pubblicitaria tenta di fermare il fenomeno dilagante (qui il video).
Torniamo a parlare del fenomeno delle slot machines, quelle macchinette da cui ormai dipende un grandissimo numero di italiani che, nonostante i problemi economici, sperpera tutto lo stipendio per vani sogni di gloria. Come ha detto Roberto Saviano durante il suo intervento nella trasmissione “Zeta” di Gad Lerner, la criminalità organizzata muove “un giro di 80 miliardi all’anno” grazie alle slot machines. Milano risulta essere una delle città più in pericolo, in quanto ospita una sala slot praticamente ad ogni angolo di strada, con conseguente aumento esponenziale dei malati di gioco d’azzardo. I politici hanno allora deciso di lanciare una campagna pubblicitaria contro le slot-machines, che vede come protagonisti Federico Pizzarotti (M5s, Parma), Luigi de Magistris (Movimento arancione, Napoli), Giuliano Pisapia (Sel, Milano), Flavio Tosi (Lega Nord, Verona), Piero Fassino (Pd, Torino), Leoluca Orlando (Idv, Palermo) e Michele Emiliano (Pd, Bari). “C’è una piaga che impoverisce le città, è una piaga che impoverisce le persone: è la piaga delle slot machines” inizia lo spot. “Ci sono persone – continuano a turno i politici – che si giocano tutto quello che hanno”. Poi, a turno, ogni esponente politico nomina una grande opera d’arte (la Basilica di San Nicola, il Duomo di Milano, il Battistero, il Palazzo dei Normanni, la Mole Antoneliana e così via) per poi concludere: “E voi, vi giochereste la cosa più cara che avete?” .
La velocità allarmante con cui si sta espandendo questa piaga sociale sta spingendo finalmente le città a fare qualcosa. A Pavia (una delle città in cui è più diffuso il gioco d'azzardo), per esempio, lo scorso 18 maggio si è svolta la manifestazione nazionale della "cittadinanza responsabile", con circa 400 partecipanti tra cui i sostenitori di "Libera contro le mafie" che si sono mossi contro "il gioco d'azzardo e i governi biscazzieri".
Torniamo a parlare del fenomeno delle slot machines, quelle macchinette da cui ormai dipende un grandissimo numero di italiani che, nonostante i problemi economici, sperpera tutto lo stipendio per vani sogni di gloria. Come ha detto Roberto Saviano durante il suo intervento nella trasmissione “Zeta” di Gad Lerner, la criminalità organizzata muove “un giro di 80 miliardi all’anno” grazie alle slot machines. Milano risulta essere una delle città più in pericolo, in quanto ospita una sala slot praticamente ad ogni angolo di strada, con conseguente aumento esponenziale dei malati di gioco d’azzardo. I politici hanno allora deciso di lanciare una campagna pubblicitaria contro le slot-machines, che vede come protagonisti Federico Pizzarotti (M5s, Parma), Luigi de Magistris (Movimento arancione, Napoli), Giuliano Pisapia (Sel, Milano), Flavio Tosi (Lega Nord, Verona), Piero Fassino (Pd, Torino), Leoluca Orlando (Idv, Palermo) e Michele Emiliano (Pd, Bari). “C’è una piaga che impoverisce le città, è una piaga che impoverisce le persone: è la piaga delle slot machines” inizia lo spot. “Ci sono persone – continuano a turno i politici – che si giocano tutto quello che hanno”. Poi, a turno, ogni esponente politico nomina una grande opera d’arte (la Basilica di San Nicola, il Duomo di Milano, il Battistero, il Palazzo dei Normanni, la Mole Antoneliana e così via) per poi concludere: “E voi, vi giochereste la cosa più cara che avete?” .
La velocità allarmante con cui si sta espandendo questa piaga sociale sta spingendo finalmente le città a fare qualcosa. A Pavia (una delle città in cui è più diffuso il gioco d'azzardo), per esempio, lo scorso 18 maggio si è svolta la manifestazione nazionale della "cittadinanza responsabile", con circa 400 partecipanti tra cui i sostenitori di "Libera contro le mafie" che si sono mossi contro "il gioco d'azzardo e i governi biscazzieri".
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È presente 1 commento
Sono ignorante in materia, lo ammetto... ma non sarebbe più semplice regolare in maniera adeguata (dal punto di vista normativo) l'apertura di questa tipologia di locali? Voglio dire fissiamo un limite di punti slot per quartiere e regoliamone in maniera più severa e restrittiva l'attività. Anche perchè proprio in questo periodo già molto difficile non sono poche le situazioni di persone che si sono rovinate proprio grazie alle slot. E allora mettiamogli un freno!
Stefano
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