Evasione fiscale: non diminuisce e non cambia. Una fotografia inclemente quella che fornisce il Rapporto Eures 2012 sul nero in Italia, in gran parte collocato al centro-sud della penisola.
Radio Vaticana - E’ il professore privato l’evasore d’hoc, colui che dà ripetizioni scolastiche: l’89% di prestazioni è in nero. Non da meno la categoria medica, un medico su tre evade, nello specifico dentisti e specialisti. Eures non rassicura: dal 2004 non è cambiato praticamente nulla. Rilasciare scontrini, fatture e ricevute in Italia è ancora fuori moda. Nell’elenco, che fotografa 52 categorie di lavoratori, non si salva nessuno. A superare il 60% del nero quasi tutti, a conferma di ogni migliore luogo comune: dai giardinieri, agli idraulici, dai commercianti ai ristoratori, passando per i professionisti, avvocati in primis. Ma c’è anche un altro dato segnalato da Eures: quasi due italiani su tre bocciano l’azione di governo in materia di contrasto all’evasione fiscale. E cresce il giustizialismo fiscale: 7 italiani su 10 sono favorevoli al carcere per gli evasori. L’Italia, ha confermato il presidente della Corte dei Conti parlando al Senato, è ai primi posti nella graduatoria internazionale per l'evasione. E’ un fenomeno grave, che crea gravi danni al tessuto economico e sociale, ha aggiunto Luigi Giampaolino, spiegando che “occorre un patto con il contribuente che alimenti il consenso per la lotta alle violazioni”. Il recupero del nero, ha quindi sottolineato, rappresenta una delle condizioni per favorire la ripresa.
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