giovedì, ottobre 04, 2012
Numerosi soldati siriani sarebbero morti nella notte in seguito al bombardamento dell’esercito turco contro una postazione militare oltre frontiera, nei pressi del villaggio di Tall al Abyad, di fronte alla località turca di Akcakale, raggiunta ieri da un colpo di mortaio che ha ucciso cinque persone. 

Siria (Agenzia Misna) - È una decisa escalation del conflitto quella a cui si assiste nelle ultime ore alla frontiera tra Siria e Turchia, dove il premier Recep Tayyep Erdogan ha convocato una riunione d’urgenza del parlamento a cui chiedere l’autorizzazione a condurre “operazioni militari dirette in territorio siriano”. Sull’accaduto, il governo di Ankara ha convocato il Consiglio Atlantico che ha inviato un monito preciso a Damasco affinché “faccia cessare immediatamente qualsiasi azione contro un paese membro dell’Alleanza Atlantica”. Ankara ha chiesto inoltre al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di “prendere le misure necessarie” per fermare “le aggressioni” siriane.

La regione di Sanliurfa, raggiunta dai colpi siriani, è quella che al momento ospita il maggior numero di rifugiati siriani in fuga dalle violenze. Secondo dati diffusi da Ankara, in Turchia vivono in tutto oltre 93.000 profughi siriani, un terzo dei quali concentrato nei campi di Sanliurfa.

Dal canto suo, il ministro dell’Informazione di Damasco, Omran Zoabi, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sull’origine dei tiri d’obice transfrontalieri e presentato le sue condoglianze al governo turco. Al tempo stesso la Siria ha chiesto “a tutti i paesi confinanti” di rispettare la sua sovranità territoriale e di fermare “i terroristi” che attraversano i confini.

L’escalation militare avviene all’indomani di un grave attentato che ha colpito ieri la piazza centrale di Saad Allah al Jabri ad Aleppo. In una serie di esplosioni in sequenza, alcune delle quali provocate da autobombe, sono morte almeno 34 persone e diverse decine sono rimaste ferite. L’attacco aveva come bersaglio la sede di un circolo di ufficiali militari.

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