‘Isqat al-nizam’, ovvero il regime cadrà, uno degli slogan più frequentemente scanditi dal popolo siriano durante le proteste contro il regime, è diventato il titolo di un documentario realizzato da un italiano al confine settentrionale della Siria
di Daniela Vitolo
Il giovane regista calabrese Antonio Martino ha realizzato il documentario ‘Isqat al-nizam: ai confini del regime’, prodotto da Pulsemedia. Il lavoro è composto per metà da video di cittadini siriani che testimoniano quanto accade nel paese arabo da più di un anno e per metà da interviste realizzate dal regista nei campi-profughi allestiti in Turchia in prossimità del confine con la Siria. Attraverso i video e le interviste che compongono il documentario Martino cerca di raccontare cosa sta accadendo nel paese, cosa induce le persone a continuare a manifestare nonostante la brutale violenza del regime, quanto l’urgente bisogno di democrazia spinga uomini, donne e anche ragazzini a rischiare e spesso a sacrificare la propria vita nella speranza di ottenere la caduta di Assad.
Tra gli intervistati ci sono alcuni attivisti del gruppo freedom 4566,autori di alcuni dei video inseriti nel documentario. Non filmmaker o giornalisti, ma semplici cittadini consapevoli del’importanza di documentare e far conoscere al mondo quello che accade in Siria. Come è noto infatti, i video realizzati clandestinamente e messi in rete dai siriani sono al momento l’unica fonte di informazione affidabile proveniente dal paese.
Howor, studente universitario fuggito dalla sua città sotto assedio; Ali, gravemente ferito durate una manifestazione pacifica; Hasan, che giunto in Turchia sperava nello status di rifugiato e invece è stato accolto, come tutti gli altri, come un molto precario ‘ospite d’onore’: sono alcune delle persone che hanno accettato di raccontare la propria storia fornendo una testimonianza preziosa.
È necessario che il mondo prenda coscienza del fatto che ormai la Siria è stata trasformata in un inferno da Assad e dai suoi uomini e “Isqat al nizam” si propone proprio questo: documentare, informare, raccontare la rivolta e la resistenza del popolo siriano contro il suo dittatore.
di Daniela VitoloIl giovane regista calabrese Antonio Martino ha realizzato il documentario ‘Isqat al-nizam: ai confini del regime’, prodotto da Pulsemedia. Il lavoro è composto per metà da video di cittadini siriani che testimoniano quanto accade nel paese arabo da più di un anno e per metà da interviste realizzate dal regista nei campi-profughi allestiti in Turchia in prossimità del confine con la Siria. Attraverso i video e le interviste che compongono il documentario Martino cerca di raccontare cosa sta accadendo nel paese, cosa induce le persone a continuare a manifestare nonostante la brutale violenza del regime, quanto l’urgente bisogno di democrazia spinga uomini, donne e anche ragazzini a rischiare e spesso a sacrificare la propria vita nella speranza di ottenere la caduta di Assad.
Tra gli intervistati ci sono alcuni attivisti del gruppo freedom 4566,autori di alcuni dei video inseriti nel documentario. Non filmmaker o giornalisti, ma semplici cittadini consapevoli del’importanza di documentare e far conoscere al mondo quello che accade in Siria. Come è noto infatti, i video realizzati clandestinamente e messi in rete dai siriani sono al momento l’unica fonte di informazione affidabile proveniente dal paese.
Howor, studente universitario fuggito dalla sua città sotto assedio; Ali, gravemente ferito durate una manifestazione pacifica; Hasan, che giunto in Turchia sperava nello status di rifugiato e invece è stato accolto, come tutti gli altri, come un molto precario ‘ospite d’onore’: sono alcune delle persone che hanno accettato di raccontare la propria storia fornendo una testimonianza preziosa.
È necessario che il mondo prenda coscienza del fatto che ormai la Siria è stata trasformata in un inferno da Assad e dai suoi uomini e “Isqat al nizam” si propone proprio questo: documentare, informare, raccontare la rivolta e la resistenza del popolo siriano contro il suo dittatore.
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