giovedì, febbraio 02, 2012
74 morti, oltre mille feriti

Radio Vaticana - E' drammatico il bilancio degli scontri di ieri sera nello stadio di Porto Said, nel nord dell'Egitto. L’esercito tutt’ora presidia la città, tra poche ore si terrà una seduta urgente del Parlamento, 47 le persone arrestate. I Fratelli musulmani hanno accusato i sostenitori dell'ex presidente Hosni Mubarak ''di aver pianificato le violenze'', mentre il capo del consiglio militare Hussein Tantawi ha promesso che i responsabili non la faranno franca: ascolta. “E' il peggiore disastro nella storia del calcio egiziano'' così il vice ministro della sanita' Sheiha parlando alla televisione di Stato dopo gli scontri di Porto Said. 74 morti, oltre mille feriti. A fronteggiarsi in una vera e propria “caccia all’uomo” i tifosi della squadra locale al Masry, per altro vincitrice del match e quelli di el Ahly. L’invasione di campo da parte dei sostenitori di al Masry è avvenuta sotto gli occhi dell’inerte apparato di sicurezza. Centinaia le persone schiacciate dalla calca, decine gli accoltellati. I Fratelli musulmani hanno accusato i sostenitori dell'ex presidente Hosni Mubarak ''di essere dietro agli scontri''. Il Timore che non si trattasse di un caso isolato quando è arrivata la notizia di un incendio scoppiato nello stadio del Cairo, dove si svolgeva un’altra partita, subito però si è parato di guasto ad una cabina elettrica. In questo scenario il capo del consiglio militare Tantawi ha annunciato la creazione di una commissione che indaghi sull'origine delle violenze. 47 le persone arrestate fin ora. Il presidente della Fifa Blatter ha parlato di “giornata nera per il calcio” e la Federazione calcio egiziana ha sospeso a tempo indeterminato tutte le partite di serie A, mentre l'esercito e' stato schierato a Port Said per prevenire altri incidenti.

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