martedì, gennaio 17, 2012
La Corte d'Assise di Palermo ha emesso la sentenza per il delitto di Giuseppe Di Matteo

Liberainformazione - Ucciso perchè figlio del collaboratore di giustizia, Santino Di Matteo. Oggi per l'omicidio del piccolo Giuseppe, rapito nel 1993, strangolato nel gennaio del 1996 e poi sciolto nell'acido, dopo 779 giorni di prigionia. sono stati cinque gli ergastoli emessi dalla Corte d'Assise di Palermo e 12 anni al collaboratore di giustizia, Gaspare Spatuzza. La sentenza è stata emessa pochi istanti fa nell'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, dopo 4 ore di camere di consiglio.

Condannati all'ergastolo il boss latitante Matteo Messina Denaro, Giuseppe Graviano, Francesco Giuliano, Salvatore Benigno e Luigi Giacalone. I giudici hanno accolto in pieno le richieste del pm
Fernando Asaro, aumentando per Spatuzza la pena richiesta dalla procura: da 10 a 12 anni che comunque beneficia dell' "l'attenuante generica della collaborazione".

Gli imputati sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e del risarcimento delle parti civili, ovvero di Franca Castellese e Nicola Di Matteo, rispettivamente madre e fratello del bambino strangolato
e sciolto nell'acido. La sentenza sarà pubblicata fra 30 giorni e fra 60 sarà depositata.

La storia. Il piccolo Giuseppe Di Matteo era il figlio del collaboratore di giustizia, Santino Di Matteo. Cosa nostra lo rapì, per ritorsione nei confronti del padre, boss della mafia, il 23 novembre del 1993: la vita del figlio in cambio della rinuncia a collaborare da parte del pentito. Nelle settimane successive al delitto, i genitori e i famigliari del bambino ricevettero dei messaggi, intimidazioni esplicite, ma Santino Di Matteo, non tornò indietro rispetto alla decisione di collaborare con la giustizia. E la mafia eseguì la sentenza di morte. Il piccolo Di Matteo, un ragazzo come molti altri e con una grande passione per i cavalli e l'equitazione, a soli 15 anni venne strangolato, ucciso e il suo corpo sciolto nell'acido, l'11 gennaio del 1996. La storia di questo rapimento è affidata alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e dei suoi assassini. Al piccolo Di Matteo, vittima di questa vendetta della mafia, è dedicato il centro ippico "Giuseppe Di Matteo" di Portella della Ginestra.

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