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venerdì, febbraio 23, 2018

Il più grande lavoro di ricerca sullo stato dei diritti umani nel mondo

159 paesi analizzati. Lo scorso anno il nostro mondo è stato immerso nelle crisi e importanti leader ci hanno proposto una visione da incubo di una società accecata da odio e paura. Ciò ha rafforzato coloro che promuovono l’intolleranza ma ha ispirato ancora più persone a chiedere un futuro di maggiore speranza (Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International (guarda il video)

Amnesty - Il mondo sta raccogliendo i terribili frutti della retorica intrisa d’odio che ha dominato nelle politiche di leader mondiali come al-Sisi, Duterte, Maduro, Putin, Trump e Xi. Milioni di persone sono a rischio a causa delle loro spietate politiche. A documentarlo è il lavoro di ricerca raccolto nel Rapporto Annuale 2017 di Amnesty International, edito in Italia da Infinito edizione. 159 schede accompagnate da una serie di approfondimenti, per fotografare lo stato dei diritti umani nel mondo nel 2017... (continua)
martedì, febbraio 13, 2018

Papa: forte il dolore per la tragedia dei bambini soldato

In un nuovo tweet Francesco ricorda una piaga che ancora oggi interessa almeno 250 mila bambini nel mondo. All’appello del Pontefice si unisce anche Terre des Hommes Italia.

Giada Aquilino – Città del Vaticano

Vaticanews - “Sento forte il dolore per i tanti bambini strappati alle famiglie per essere usati come soldati. Questa è una tragedia!” Così Papa Francesco in un tweet pubblicato sull’account @Pontifex, nell’odierna Giornata internazionale contro l'uso dei bambini soldato. Un appuntamento che l’Onu fissa ogni anno nella ricorrenza dell’entrata in vigore - il 12 febbraio del 2002 - del Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti dell’infanzia. Più volte la voce del Pontefice si è levata per porre fine ad una piaga che oggi interessa, secondo dati Onu, almeno 250 mila bambini nei conflitti armati in tutto il mondo.

I precedenti appelli del Papa
Nel discorso di inizio 2014 ai membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Francesco ricordò come desti “orrore” il solo pensiero che vi siano bambini che ancora oggi vengono utilizzati come soldati, da forze regolari o irregolari che siano. Nel videomessaggio per l'Intenzione di preghiera del mese di dicembre 2016, così come in un tweet del 2017, esortò a “fare tutto il possibile” per il rispetto della dignità dei bambini e per porre termine a tale “forma di schiavitù”... (continua)
mercoledì, ottobre 18, 2017

Donne alla guida: l’Arabia Saudita eliminerà il divieto

Dopo anni di discriminazione, le donne in Arabia Saudita hanno finalmente diritto a guidare. La decisione annunciata dal governo saudita è la conseguenza del coraggio delle attiviste che hanno lottato per anni per ottenere questo risultato.

Amnesty - “Questo è un piccolo passo avanti atteso da lungo tempo – ha dichiarato in una nota ufficiale Philip Luther, direttore delle ricerche sul Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International –, e lo accogliamo favorevolmente, se significa che tutte le donne in Arabia Saudita potranno finalmente essere libere di guidare senza alcuna restrizione“.

Il decreto reale annuncia l’istituzione di una commissione (composta da funzionari dei ministeri dell’Interno, delle Finanze, del Lavoro e dello Sviluppo sociale) che verificherà il meccanismo di attuazione entro 30 giorni
... (continua)
sabato, ottobre 14, 2017

Pena di morte: a Singapore continuano le esecuzioni


Negli ultimi anni Singapore ha continuato a mantenere obbligatoria la pena di morte come strumento di contrasto al traffico di droga.

Amnesty - Nonostante dal 2013 le riforme abbiano favorito una diminuzione delle condanne a morte,
la decisione sulla vita e la morte degli imputati è affidata ai magistrati che conducono le indagini, anziché i giudici.

In particolare, il report “Collabora o muori” basato sul lavoro dei nostri ricercatori e frutto di un’accurata analisi di atti giudiziari, mostra che i tribunali di Singapore continuano ad applicare l’obbligatorietà della pena di morte nei casi di traffico di droga anche se le riforme suggerirebbero maggiore moderazione... (continua)
martedì, giugno 27, 2017

Amnesty: legge sulla tortura, il nostro punto di vista

All’inizio della discussione, in terza lettura, alla Camera dei deputati del testo di legge sulla tortura, il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi ha rilasciato questa dichiarazione:

Amnesty - “La nuova legge sulla tortura che il parlamento si appresta con ogni probabilità ad approvare lascia l’amaro in bocca ma non è, come alcuni sostengono, inutile o controproducente.

Dopo decenni di discussioni sterili ci si poteva attendere qualcosa di meglio della definizione confusa e restrittiva che entrerà a fare parte del nostro codice: una definizione che non tiene adeguatamente conto della sofferenza mentale che la tortura moderna produce e che vorrebbe che la tortura fosse tale solo in presenza di atti ripetuti... (continua)
giovedì, giugno 08, 2017

Rilasciata Loujain al-Hathloul, attivista saudita per i diritti delle donne

Loujain al-Hathloul, attivista dell’Arabia Saudita per i diritti delle donne, è stata rimessa in libertà tre giorni dopo l’arresto, avvenuto il 4 giugno all’aeroporto internazionale di Dammam. Da lì, al-Hathloul era stata costretta a imbarcarsi su un volo per la capitale Riad per interrogatori.

Amnesty - Al momento non sono noti i dettagli sul suo rilascio e non è chiaro se siano state o meno avviate indagini nei suoi confronti. L’accanimento delle autorità saudite nei confronti di Loujain al-Hathloul è assurdo e ingiustificabile. Ancora una volta, pare sia stata presa di mira per il suo pacifico impegno in favore dei diritti delle donne in Arabia Saudita. Il 30 novembre 2014 Loujain al-Hathloul aveva provato a entrare, alla guida di un’automobile, dalla frontiera degli Emirati Arabi Uniti. Per aver sfidato il divieto di guida per le donne, aveva trascorso 73 giorni in carcere... (continua)
martedì, giugno 06, 2017

Arabia Saudita: arrestata l’attivista che sfidò il divieto di guida per le donne

Loujain al-Hathlout, attivista dell’Arabia Saudita per i diritti delle donne, è stata arrestata il 4 giugno all’aeroporto internazionale di Dammam. Da lì, è stata costretta a imbarcarsi su un volo per la capitale Riad, in attesa di interrogatori.

Amnesty - L’accanimento delle autorità saudite nei confronti di Loujain al-Hathloul è assurdo e ingiustificabile. Ancora una volta, pare sia stata presa di mira per il suo pacifico impegno in favore dei diritti delle donne in Arabia Saudita.
Il 30 novembre 2014 Loujain al-Hathloul aveva provato a entrare, alla guida di un’automobile, dalla frontiera degli Emirati arabi uniti. Per aver sfidato il divieto di guida per le donne, aveva trascorso 73 giorni in carcere ... (continua)
mercoledì, maggio 31, 2017

Kabul, 50 morti per lo scoppio di una bomba vicino le ambasciate

Si aggrava il bilancio dell'attentato di stamane a Kabul, in Afghanistan. Secondo l'agenzia di stampa Pajhwok, che cita fonti del ministero afghano della Sanità, vi sono 50 morti e 300 feriti. Anche l'ospedale di Emergency è stato colpito.

Un'agguato che colpiesce il cuore di Kabul in Afghanistan, a due passi dalle ambasciate di Francia e Germania. Il bilancio dell'attentato di stamane è preoccupante. Secondo l'agenzia di stampa Pajhwok, che cita fonti del ministero afghano della Sanità, vi sono 50 morti, 300 feriti,in maggioranza civili. Colpito anche l'ospedale di Emergency: "Scossi dall'esplosione, ma stiamo bene" fa sapere l'Ong tramite i suoi canali social... (continua)
martedì, maggio 16, 2017

Proposta di legge sul reato di tortura: dopo 28 anni niente più alibi

Rinvio discussione su reato di tortura al Senato. Amnesty e Antigone, “niente più alibi, no a ulteriori rinvii”

Amnesty - Alla vigilia della discussione sui sub-emendamenti alla proposta di legge sull’introduzione del reato di tortura nell’ordinamento italiano, Amnesty International Italia e Antigone hanno chiesto ai presidenti dei Gruppi parlamentari del Senato di giungere – dopo un ritardo di oltre 28 anni – “a una definizione del reato, a una previsione di sanzioni e, più in generale, a una disciplina della nuova fattispecie in linea con quanto imposto dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura”... (continua)
venerdì, maggio 12, 2017

Milano, Gualzetti (Caritas Ambrosiana): "Siamo stanchi di vedere i poveri concepiti come una minaccia"

Duro attacco del direttore di Caritas Ambrosiana che accusa la società di lasciare i poveri e i migranti in balia del proprio destino. Un pensiero alle Ong: "Doverosamente soccorrono in mare chi tenta la traversata, supplendo alle istituzioni".

di Dario Cataldo

Il povero come reietto da tenere distante. Retaggio di una cultura dedita al profitto e alla speculazione, viviamo in società in cui i meno fortunati sono quasi un peso, una zavorra. Ne è convinto il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti, che in un intervento alla prima delle tre giornate di studio “Non solo senza”, promosse a Milano dalla Caritas Ambrosiana... (continua)
giovedì, maggio 11, 2017

Tragedia a Centocelle: mancano le politiche abitative per difendere il diritto all’alloggio

Tre sorelle sono morte nella notte tra il 9 e il 10 maggio a Roma, in viale Primavera. A ucciderle le fiamme che hanno avvolto il camper in cui viveva una famiglia di etnia Rom composta dai genitori e da 11 figli.

Amnesty - A sei anni di distanza dal rogo di Tor Fiscale, torna nella Capitale in primo piano la carenza di politiche abitative efficaci.

Lacune sottolineate anche in una nota ufficiale diffusa il 10 maggio
“La tragica morte, questa notte, di tre sorelle di una famiglia rom nell’incendio del camper – non è ancora chiaro se doloso o meno – in cui vivevano nel quartiere romano di Centocelle ripropone ancora una volta, e nel modo più drammatico, il tema del diritto a un alloggio adeguato nella capitale. Un diritto che riguarda tutti, i rom come gli stranieri e naturalmente tanti cittadini romani, e la cui negazione costringe molti a cercare riparo in situazioni ai limiti della vivibilità”... (continua)
lunedì, maggio 08, 2017

Naufragio mar libico, altri 113 morti

Un naufragio a poche miglia dalla costa libica ha provocato la morte di almeno 113 migranti.

Lo riferisce il portavoce per l'Italia, Di Giacomo, dell''Organizzazione internazionale delle migrazioni: "Notizie drammatiche che ci hanno fornito i nostri riferimenti di Oim Libia, attendiamo ulteriori dettagli di questa ennesima tragedia". Ieri i migranti sbarcati a Pozzallo hanno riferito di un altro naufragio e testimoni hanno parlato di 80 annegati: la procura di Ragusa ha aperto un'inchiesta. "Tragedie diverse - aggiunge Di Giacomo - numeri di vittime e drammi che si sommano" ... (continua)
venerdì, maggio 05, 2017

Unicef, 75 mila tra bambini, rifugiati e migranti vivono in un prolungato stato di incertezza

Una stima che comprende 24 mila bambini che attualmente sarebbero bloccati in Grecia, Bulgaria, Ungheria e nei Balcani Occidentali e che sono a rischio di stress psicosociale.

di Dario Cataldo

Una situazione “particolarmente grave”. Con queste parole l'Unicef accende i riflettori su una vicenda poco nota. Si tratta della storia di 75 mila richiedenti asilo, bloccati in una sorta di limbo tra la Grecia, la Bulgaria, l'Ungheria e i Balcani Occidentali, senza sapere se o quando sarà consentito loro di proseguire il viaggio per riunirsi alle proprie famiglie, nei paesi di destinazione in Europa Occidentale, come Germania o Svezia ... (continua)
giovedì, aprile 27, 2017

100 giorni di Trump, 100 modi per violare i diritti umani

Il razzismo di Trump, le violazioni dei diritti umani, volute dal neo presidente.

Amnesty - In occasione dei primi 100 giorni di presidenza di Donald Trump, Amnesty International ha individuato 100 modi in cui l’amministrazione Usa ha cercato, in alcuni casi con successo, di violare i diritti umani negli Usa e nel mondo.

L’elenco comprende:
  • l’applicazione di procedure crudeli al confine col Messico, che trattano alla stregua di criminali   persone che cercano di fuggire da terribili livelli di violenza;
  • restrizioni estreme all’accesso delle donne ai servizi di salute riproduttiva;
... (continua)
lunedì, aprile 10, 2017

Ricercatore universitario rischia la pena di morte

Ahmadreza Djalali è un ricercatore iraniano di 45 anni, esperto di Medicina dei disastri e assistenza umanitaria presso l’Università del Piemonte Orientale di Novara
 
Amnesty - Djalali è stato arrestato dai servizi segreti mentre si trovava in Iran per partecipare a una serie di seminari nelle università di Teheran e Shiraz. Dal 25 aprile 2016 è in carcere e rischia la pena di morte. Djalali è accusato di “spionaggio” e potrebbe essere condannato a morte.
Le autorità giudiziarie non hanno ancora formalizzato un capo d’accusa né hanno stabilito la data del processo.
L’ufficio del procuratore generale considera il suo avvocato non idoneo a gestire il caso in quanto non compare negli elenchi della procura ... (continua)
mercoledì, marzo 29, 2017

Cina: Liaoning, sacerdote detenuto da mesi senza condanna. Imbarazzo per le autorità

Il tribunale del popolo non rende pubblica la sentenza per p. Fei Jisheng, sacerdote della diocesi di Shenyang. I cattolici locali: “I giudici riconoscono la sua innocenza, ma il tribunale lo vuole condannato”. L’arresto è avvenuto il 18 ottobre scorso con l’accusa di appropriazione indebita di una somma di denaro che però apparteneva al sacerdote. Dietro i capi d’imputazione l’intenzione delle autorità di fermare l’opera evangelizzatrice del religioso.

Pechino (AsiaNews) - Nel sistema giuridico cinese, in genere le persone accusate di un crimine conoscono in maniera molto rapida la loro sentenza, una volta che sono andate a processo. Nel caso di p. Fei Jisheng, un prete cattolico del Liaoning, il cui capo d'accusa è di “appropriazione indebita”, il tribunale del popolo incaricato di giudicare ha deliberato il 21 marzo scorso, ma nessuna sentenza è stata ancora pronunciata in via ufficiale, segno di un certo imbarazzo delle autorità locali... (continua)
mercoledì, marzo 15, 2017

Crimini di guerra in Siria: al via la campagna contro l’impunità

Mentre in Siria i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità continuano a rimanere impuniti, in occasione del sesto anniversario della crisi che ha sconvolto il paese abbiamo lanciato (leggi il comunicato stampa ufficiale) una campagna per chiedere ai leader mondiali di agire per assicurare giustizia, verità e riparazione a milioni di vittime del conflitto.

Amnesty - La campagna, intitolata “Giustizia per la Siria”, chiede ai governi di porre fine all’impunità e avviare l’accertamento delle responsabilità sostenendo e finanziando il meccanismo d’indagine approvato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite lo scorso dicembre e applicando la giurisdizione universale per indagare e processare persone sospettate di crimini di guerra e crimini contro l’umanità nel corso del conflitto siriano ... (continua)
martedì, febbraio 14, 2017

Aleppo: video-appello di Suor Maria Guadalupe de Rodrigo ad ACS-Italia

“Ad Aleppo circa 2.000 famiglie cristiane hanno urgente bisogno di cibo, acqua potabile, gasolio per riscaldamento, indumenti e medicinali. Anche se la fase più cruenta del conflitto si è conclusa non dobbiamo dimenticare le sue tristi conseguenze, che purtroppo permarranno per un tempo non certo breve.”.

ACS - Alessandro Monteduro, Direttore di ACS-Italia, spiega così l’iniziativa assunta dalla Fondazione, che sta proponendo alla comunità italiana uno specifico progetto per la martoriata città siriana. “Grazie ai nostri benefattori dal 2011 al 2016 nella sola Aleppo siamo riusciti a finanziare progetti per 2.458.731 euro, ma si tratta di una goccia nel mare delle attuali necessità.”.

“Nel luglio 2012 i cristiani aleppini erano circa 120.000, oggi si stima siano 35.000. Sono stati presi di mira in particolare i quartieri cristiani Azizie e Sulaymaniyeh... (continua)
martedì, febbraio 14, 2017

L’Alta Corte del Kenya blocca la chiusura del più grande campo profughi del mondo

“Discriminatorio, eccessivo, arbitrario e sproporzionato”, nonché una sorta di punizione collettiva.

Amnesty - Con queste parole perentorie, il 9 febbraio, il giudice dell’Alta Corte del Kenya JM Mativo ha bocciato il decreto con cui il governo di Nairobi intendeva chiudere il campo rifugiati di Dadaab, il più grande del mondo, dove si trovano attualmente oltre 260.000 profughi somali. Il giudizio dell’Alta Corte era stato sollecitato dalla Commissione Nazionale per i Diritti Umani e da Kituo Cha Sheria, due organizzazioni non governative kenyane ed era stato sostenuto da Amnesty International... (continua)
venerdì, febbraio 10, 2017

Foibe, Mattarella: un crimine della nostra Storia

"Le cicatrici dei feroci crimini della Seconda Guerra Mondiale costituiscono parte della nostra storia". 

Lo dice il Presidente Mattarella, in occasione del Giorno del Ricordo,sottolineando "anche la strage di italiani", nel dopoguerra, e "le sofferenze di decine di migliaia di famiglie costrette ad abbandonare case e lavoro a Trieste,Istria e Fiume" La risposta "agli orrori del Novecento è stata l'Europa della pace,della democrazia,della libertà,del rispetto delle identità culturali. Un impegno che non può mai venir meno", conclude Mattarella ... (continua)


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