giovedì, novembre 02, 2017

La scelta non è casuale. Come riferisce mons. Semeraro, vescovo di Albano oltre che segretario del C9: "La visita del Papa è anzitutto un gesto di pietà verso tutti coloro che sono morti a causa delle guerre e della violenza".

di Dario Cataldo

Un gesto chiaro e lineare. La scelta di Papa Francesco, di presiedere la Celebrazione Eucaristica al cimitero americano di Nettuno, comune della provincia di Roma, non è casuale. Come dichiara mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, diocesi in cui ricade il Cimitero: “La pietà e la preghiera per le vittime delle guerre e delle violenze, la denuncia dell’inutilità delle guerre, la proposta della riconciliazione e della pace come vie da percorrere per la soluzione dei conflitti", sono "i tre aspetti” da sottolineare nella scelta di Papa Francesco di recarsi oggi al Cimitero americano di Nettuno.

Continua il Prelato: “La visita del Papa compiuta nel giorno della commemorazione di tutti i fedeli defunti, è anzitutto un gesto di pietà verso tutti coloro che sono morti a causa delle guerre e della violenza: persone - continua il vescovo - la cui memoria è forse anche scomparsa, ma che meritano un ricordo e l’affidamento all’amore del Padre del cielo".

Con la sua visita in provincia, nel cimitero statunitense, il Sommo Pontefice dimostra con i fatti di "ripudiare la guerra, di ogni guerra”. Nel memoriale di Nettuno - sottolinea Semeraro - “il Papa si fermerà in preghiera davanti alla tomba di un caduto anonimo. Oggi ci sono anche le guerre ‘anonime’, quelle cui non si vuol dare un nome, ma che sono guerre davvero! ‘Noi viviamo un’altra guerra mondiale, anche se a pezzi’, è un’espressione che ormai Francesco dice con frequenza".

Una preghiera che mira alla riconciliazione e all'invocazione alla pace. Come lo stesso Semerano ricorda, le parole del Papa si riallacciano al messaggio inviato da lui stesso il 7 luglio scorso ai partecipanti al G20, "come Benedetto XV che, quando infuriava la prima guerra mondiale, rivolse un appello ai capi delle nazioni belligeranti per fermare l’“inutile strage".

Per l'occasione, Papa Bergoglio “ha parlato anch’egli di ‘inutili stragi’ invocandone la fine; ha chiesto di fermare l’attuale corsa agli armamenti, rinunciando a coinvolgersi direttamente o indirettamente nei conflitti; ha invitato a risolvere in pace le differenze economiche e di trovare regole finanziarie e commerciali comuni che consentano lo sviluppo integrale di tutti. Da qui - conclude il Vescovo di Albano - i tre aspetti: Pietà e preghiera, denuncia, proposta”.


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