giovedì, maggio 18, 2017
Un gesto inaccettabile, su cui indagano le forze dell'ordine. Il furto del prezioso cimelio si sarebbe consumato durante l'orario di apertura al pubblico. "Gesto che ferisce il sito di Pompei e il patrimonio culturale italiano", dichiara il Direttore del Parco Archeologico

Furto negli scavi di Pompei: portata via una borchia in bronzo risalente al VI secolo A.C.: era esposta nella mostra 'Pompei e i Greci' all'interno della cosiddetta Palestra Grande. La borchia, ornamento per porte, era infissa su un pannello di legno e coperta solo davanti da un pannello di plexiglass. Il furto si sarebbe verificato durante l'orario di apertura al pubblico. Indagano i carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata (Napoli).

Massimo Osanna, direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, in una nota dichiara: “La borchia era, come le altre tre, avvitata sul pannello espositivo e coperta da lastra trasparente di protezione pertanto la rimozione del pezzo deve aver richiesto un tempo necessario a evitare i controlli. L'edificio, inoltre, è di giorno presidiato da personale Ales e di notte sottoposto a videosorveglianza, oltre ad essere dotato di sistema di allarme”.

E quindi aggiunge: “Oltre al gesto che ferisce il sito di Pompei e il patrimonio culturale italiano, pur trattandosi di un pezzo di valore non inestimabile, mi colpisce anche da un punto di vista personale trattandosi di un’area nella quale avevo condotto direttamente lo scavo”


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