martedì, maggio 23, 2017
La congressista Tulsi Gabbard  ha criticato aspramente l’accordo per la vendita di armi che il presidente Trump  ha stipulato durante la sua recente visita in Arabia Saudita.

di Patrizio Ricci

In tale occasione, come abbiamo appreso dai media di tutto il mondo, il presidente americano ha stipulato un accordo del valore di 460 miliardi di dollari che prevede la cessione a Ryad di un grande quantitativo di armi e munizioni, incluso la vendita di navi e aerei.  L’Arabia Saudita riceverà subito una prima commessa del valore di 110 miliardi di dollari a cui seguiranno altri lotti per il valore complessivo di 350 miliardi di dollari.

L'Arabia Saudita è il principale esportatore al mondo dell’estremismo sunnita di matrice wahabita. La monarchia assolutistica del Golfo, oltre a non concedere una Costituzione ai propri cittadini, ha un record per la violazione dei diritti umani  e fornisce il proprio supporto alle organizzazioni terroristiche salafite in tutto il mondo .

Il presidente Trump ha ritenuto opportuno come il suo predecessore compiere la sua prima visita all’estero recandosi  nel regno dei Saud.  Questo tipo di 'processione' costituisce un classico delle varie amministrazioni americane. Anche il direttore della CIA Mike Pompeo, nel mese di febbraio, 2017 ha fatto visita al principe ereditario saudita bin Nayef al quale ha ipocritamente tributato un riconoscimento degli Stati Uniti d’America per le ‘eccellenti prestazioni di intelligence’ contro il terrorismo.

La deputata Tulsi Gabbard ha introdotto la legge  HR 608 , che vieta a qualsiasi agenzia federale di usare i dollari dei contribuenti per fornire armi, denaro, intelligence, o qualsiasi altro  sostegno ai militanti armati che sono alleati con al-Qaeda, ISIS e altri gruppi terroristici.

Il provvedimento vieta  al governo degli Stati Uniti di rifornire di denaro e armi  paesi come l’Arabia Saudita, Turchia, Qatar che stanno direttamente o indirettamente, sostenendo i terroristi.

La Deputata Tulsi Gabbard ha anche recentemente inviato una lettera al segretario Mattis sollecitando la fine della partecipazione militare degli Stati Uniti nella guerra civile dello Yemen, dove 19 milioni di persone hanno bisogno di sostegno di emergenza. Tale impegno non è mai stato autorizzato dal Congresso.

La Gabbard ha anche chiesto una riunione del Congresso per discutere sulla strategia della Casa bianca in Yemen.

(sintesi dal sito di  Tulsi Gabbard)




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