martedì, marzo 14, 2017
L’emigrazione giovanile dall’Italia verso altri paesi europei è un tema che solitamente non trattiamo durante le nostre interviste, ma il fenomeno è in corso da anni e non è corretto fare informazione, analizzare e dibattere sempre e solo della ‘solita’ “fuga di cervelli”. Molti ragazzi finita la maturità, o appena laureati, decidono di lasciare il nostro paese per andare in Nord Europa in cerca di un lavoro. 

intervista a cura di Fabio Gioffrè

Da oggi inizieremo un ciclo di interviste che potremo definire ‘racconti di vita’ o più semplicemente libere scelte di dove costruire il proprio futuro senza buttare via anni nel 'nulla'. Chiederemo ai protagonisti di queste ‘emigrazioni’ quanto sia valsa la pena e quanto sia stato difficile lasciare l’Italia, la famiglia e il bel clima, per approdare in un nuovo paese le cui tradizioni hanno molto poco a che fare con l’Italia.

Per affrontate questo tema, abbiamo invitato ‘on line’ ai nostri microfoni uno di questi giovani, Cristiano Prudente, oggi quasi 32enne. Alcuni anni fa Cristiano ha lasciato l’Italia per realizzarsi lavorativamente all’estero. Non è dovuto andare molto lontano, è rimasto all’interno dell’Europa e non si è fermato in un solo paese.
Diamo il benvenuto a Cristiano Prudente, oggi vive a Praga e lavora nel settore IT di Tirecheck, una multinazionale irlandese con sedi in Repubblica Ceca, Irlanda, Usa, Uzbekistan e Cina.

- Cristiano a dispetto del tuo cognome, Prudente… passami la battuta, tu prudente o timoroso non sei stato affatto, hai deciso di ‘tuffarti’ in questa lunga esperienza lontano dall’Italia. Ti chiediamo di raccontarci le difficoltà che hai dovuto affrontare nei paesi in cui hai vissuto.

Esatto poco Prudente! Saluto i lettori di LPL News24 e riguardo alla mia scelta vi racconto che innanzitutto bisogna avere coraggio nel lasciare sempre tutto e ricominciare. Ho vissuto in Polonia, Irlanda, Portogallo, brevi periodi in Bulgaria e Germania, Grecia e ora qui a Praga da qualche mese e per la verità l’inizio non è assolutamente facile: devi scontrarti con le diversità di nuove culture, imparare un lavoro nuovo e nuovi punti di vista. Difficoltà iniziali in questo cammino? Inizialmente il mio inglese era molto basic e non vedevo l’ora di essere fluente per essere più sicuro di me nelle relazioni interpersonali e nella ricerca del lavoro. In Irlanda la mia azienda mi ha offerto un corso per migliorarlo, ma per lo più l’ho imparato avendo tanti amici di nazionalità diverse. Personalmente io vivo di tecnologia, relazioni interpersonali, conoscenza delle lingue e savoir- faire.

- Pensi che il tipo di lavoro che fai ti abbia favorito nella ricerca di un nuovo datore di lavoro in ogni paese in cui hai vissuto? Oppure anche senza una laurea o una particolare preparazione, i ragazzi italiani potrebbero/dovrebbero lasciare l’Italia incancrenita dalla disoccupazione e partire, evitando di perdere anni in ricerche estenuanti e deludenti?

Ho cambiato numerosi lavori in questi anni ed è stata pure casualità averli cambiati ed essermi trasferito in nazioni nuove. L’ho fatto sempre per avere un tenore di vita più alto e per vivere nuove emozioni. Consiglierei di lavorare nel settore IT o nel turismo. La conoscenza delle lingue, sia nel campo del turismo, sia nel marketing e customer service, vale molto più di una laurea: più lingue sai e più sarai ambito nel mondo del lavoro, per l’IT si sa che è un campo fluente, economicamente parlando.

- Quali paesi del Nord Europa consiglieresti a un giovane per trovare in breve tempo un lavoro, sia pur non parlando bene l’inglese?

Io consiglio a tutti l’Irlanda, la nazione che mi ha cambiato la vita. Si può cominciare con un’internship e un corso di lingua intensivo, o, se si ha già una buona conoscenza della lingua inglese, cominciare a lavorare nelle numerose multinazionali americane che ci sono nell’isola di smeraldo: nome suggestivo per definire l’Irlanda!

- I paesi del Nord Europa per quanto abbiano molti lati positivi, che riassumendo potemmo definire paesi con una qualità di vita molto migliore di quella italiana. In particolare mi riferisco ai servizi, al senso civico delle persone, al rispetto ed assistenza per anziani e disabili, all’assenza di criminalità organizzata, e potrei andare ancora avanti…
Tu da italiano e meridionale come definiresti le persone: accoglienti e socievoli? Oppure gentili ma freddi nei rapporti umani?


Beh, posso dire che i miei preferiti sono gli irlandesi e i portoghesi, molto socievoli e accoglienti. I bulgari sono stati i peggiori, mai un sorriso e sempre alla ricerca di soldi. Non mi sono mai sentito cosi come un “euro camminante” nella mia vita.

Cristiano, ora vivi a Praga. Pregi e difetti di questa città. Ti trovi meglio o peggio delle tue precedenti esperienze in altre città dove hai vissuto? C’è un motivo per cui sei “itinerante”? Sei alla ricerca di qualcosa in particolare come per esempio lavori più stimolanti?

Praga è una città che ti fa sognare e innamorare, ci vivo da 3 mesi. E’ sempre piena di turisti, affascinante nel suo stile e molto multiculturale. Difetti? Freddo lancinante e lingua incomprensibile. Per ora sto raggiungendo il mio nirvana qui, amo Praga e il mio lavoro, ma sono sempre aperto a nuove sfide. Il mio obiettivo è migliorarmi e cercare di essere orgoglioso di me stesso, cercando di superare momenti in cui mi sento solo e frustrato. Quindi se trovo una situazione più stimolante in un’altra nazione, chiudo la mia casa-valigia e parto!

Io stesso ho visitato molte capitali europee e ogni volta che ho incontrato ragazzi italiani che lavoravano in locali, bar, ristoranti, ho sempre chiesto come fosse la loro vita dopo aver lasciato l’Italia e soprattutto ho chiesto se avessero intenzione di tornare…. La risposta è sempre stata la stessa, un convinto ed imperativo NO. La stessa domanda la rivolgo anche a te, torneresti a cercare lavoro in Italia?

Tornare in Italia? Si, mi piacerebbe ma allo stesso tempo covo della rabbia nel fatto che la mia nazione non mi abbia aiutato a crearmi un futuro. Sembra che io sia di troppo, per questo lascio da parte il cuore e mi immedesimo sempre più nella parte di un italiano che si è creato un futuro felice all’estero ed è sempre pronto ad aiutare tutti in questa scelta.

Cristiano ti ringraziamo per averci raccontato la tua esperienza e speriamo che possa essere di esempio alle migliaia di giovani italiani che appena finita l’Università iniziano l’estenuante odissea della ricerca di un lavoro.

Ringrazio LPL News24 per lo spazio dedicatomi e spero di aver mostrato, con il racconto della mia scelta di vita, una nuova prospettiva ai giovani lettori che vedono davanti a sé stessi un grosso punto interrogativo sul loro futuro nel nostro paese. Cheers!


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