giovedì, dicembre 22, 2016
Un discorso alla Curia romana nello stile dell'attuale Pontefice odierno. Rispetto del prossimo alla base dell'udienza per lo scambio degli auguri natalizi.
di Dario Cataldo

Individui provenienti da differenti parti del mondo, laici e donne sono argomento specifico dell'incontro tra Papa Francesco e la Curia Romana ricevuta oggi in udienza. Proprio all'Istituzione clericale, il Sommo Pontefice dichiara: "deve rispettare la cattolicità della Chiesa anche tra i collaboratori, oltre ai sacerdoti e consacrati/consacrate".

Quando parla di "cattolicità", fa riferimento a dei criteri specifici, consoni al messaggio universale a cui la Chiesa è invitata a rispondere. Sollecita Bergoglio la necessita "dell’assunzione di personale proveniente da tutto il mondo, di diaconi permanenti e fedeli laici e laiche, la cui scelta dev’essere attentamente effettuata sulla base della loro ineccepibile vita spirituale e morale e della loro competenza professionale”.

Inoltre, “è opportuno prevedere – ha aggiunto il Vicario di Cristo – l’accesso a un numero maggiore di fedeli laici, specialmente in quei dicasteri dove possono essere più competenti dei chierici o dei consacrati. Di grande importanza è inoltre la valorizzazione del ruolo della donna e dei laici nella vita della Chiesa e la loro integrazione nei ruoli-guida dei dicasteri, con una particolare attenzione alla multiculturalità".

Particolare attenzione all'attività collegiale della Curia, che deve essere: "Sinodale, mediante riunioni abituali dei capi dicastero, regolari udienze e consuete riunioni interdicasteriali”.


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