venerdì, ottobre 07, 2016
Euforia tra cristiani e indù per l'annuncio papale, in nome di quel dialogo caro alla Santa Sede. Divisione tra i musulmani, contrastati tra chi gradisce e chi ritiene che non sia opportuno. 

di Dario Cataldo

In linea generale è una notizia che riempie di entusiasmo, specie in un clima teso come quello respirato negli ultimi mesi. Con gli esasperanti nazionalismi, le barriere, i muri e la lotta ai migranti, un modello di pace esportato da Papa Francesco, non può che fare bene per distendere toni troppo accesi.

In Bangladesh, la notizia tra i cristiani è stata accolta con fibrillazione, con le Chiese locali già proiettate al 2017. Il Vicepresidente della Conferenza episcopale del Bangladesh, Mons. Gervas Rozario, riferisce: “Siamo contenti ed attenderemo con entusiasmo questo grande evento. Non solo i cattolici, ma tutte le persone sono felici di poter dare il benvenuto a papa Francesco. Anche il nostro governo è orgoglioso di accoglierlo”.

Rozario, che è anche il Vescovo di Rajshani, paragona tale evento a quello di un illustre predecessore dell'attuale Pontefice: "Ricorderà in un certo senso la visita che san Giovanni Paolo II fece nel 1986. Sarà un modo per rinvigorire la vita della piccola comunità cristiana, incoraggiarci durante questo periodo segnato dal terrorismo e dall’abuso dei diritti umani delle minoranze".

Non solo i cristiani ma anche gli induisti accolgono positivamente la notizia, anche se prevale una Aumenteremo i controlli. Il governo si sta davvero impegnando per eliminare ogni tipo di attività islamica violenta. Papa Francesco potrà venire qui in tutta sicurezza".
certa consapevolezza del rischio dopo i recenti attacchi islamici. Un funzionario di polizia di fede cattolica rassicura dicendo che: "

L'incognita resta quella frangia del mondo musulmano più ostile e refrattaria al messaggio di pace e dialogo proposto dal Cristianesimo e dal Successore di Pietro. Molti sono favorevoli perché consci che il Vicario di Cristo verrà in Bangladesh per " per predicare un modello di pace. Il papa mostra il suo amore per i rifugiati siriani, è un leader per tutta l’umanità", sottolinea la parte più moderata dell'Islam. Le posizioni più radicali invece osteggiano il viaggio, dichiarando che i seguaci di Maometto "non sostingono le attività cristiane, e sappiamo che anche ai cattolici l’islam non piace per niente. Abbiamo visto come essi siano rimasti in silenzio, quando i soldati cristiani ed ebrei attaccavano l’Afghanistan e altri Paesi islamici".

In un caleidoscopio di opinioni, l'allerta sarà massima, ma di sicuro il carisma e la personalità del Santo Padre, concilierà una situazione di non facile gestione.


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