martedì, settembre 20, 2016
 Gli italiani rapiti non sarebbero in mano di terroristi islamici

"Li hanno fermati in mezzo alla strada, nel deserto. Probabilmente hanno visto un'auto ferma e hanno rallentato pensando fosse in panne...".Così Pier Luca Racca,che per dieci anni ha lavorato in Libia, anche al cantiere dell'aeroporto di Ghat, e che conosce i due italiani rapiti con i quali ha anche lavorato. "Ho parlato con un nostro referente libico, è stato lui a raccontarmi queste cose", spiega l'uomo, che nel 2014 è tornato a vivere a Mondovì.

"In Libia non era più come una volta - spiega così dopo 10 anni siamo rientrati" .

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un'intervista a Repubblica: «Seguiamo il caso minuto per minuto da ieri mattina. L'Unità di Crisi della Farnesina è in contatto con le famiglie. Al momento non ci sono indicazioni ed è troppo presto per attribuire una matrice precisa ai sequestratori».

I rapitori sono noti alle autorità locali e in passato hanno effettuato imboscate contro auto e rapine, lo riferisce il portavoce della municipalità di Ghat, Hassan Osman Eissa in una dichiarazion e all'Associated Press.


Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa