lunedì, settembre 19, 2016
Adamo ed Eva, il serpente, una mela spaccata, il giardino perduto, l’armonia compromessa. Un’immagine evocativa è stata scelta per il poster del 19° Religion Today Filmfestival: nella prima “crisi di coppia” trova sintesi il progetto di una edizione che come le precedenti sceglie di confrontarsi con temi e sfide di bruciante attualità. (qui il programma)

Il titolo, con un omaggio a Scola, è infatti “C’eravamo tanto amati. Religioni e relazioni di genere”, in continuità con una linea di indagine da sempre cara al Festival, che all’immagine della donna e alla condizione femminile nei diversi contesti religiosi dedica ogni anno almeno una sezione. Un’attenzione ora portata in primo piano, proprio mentre la cronaca si infittisce di tragici episodi di violenza contro le donne e la società si interroga insistentemente su questioni legate al “gender”.

Saranno in primo luogo i 53 film in programma, provenienti da 26 paesi diversi e selezionati tra oltre 270 iscrizioni, a declinare il tema dell'anno con riferimento ai più diversi contesti culturali e religiosi.

Il festival prenderà il via venerdì 7 ottobre con una serata che proporrà un confronto su maschile e femminile tra religioni, cinema e società, protagonisti la regista Alina Marazzi, documentarista che nella sua ricerca ha spesso indagato il mondo femminile, e Brunetto Salvarani, teologo ed esperto di ecumenismo e dialogo intereligioso, conduttore della trasmissione “Uomini e Profeti”, in onda su Radio 3. Seguirà la proiezione della web series americana ADAM & EVE, che, in perfetta analogia con il poster dell'edizione, propone una rilettura allegra e sorprendente del corteggiamento tra il primo uomo e la prima donna dopo la caduta.

Storie di donne (e di uomini) accompagneranno il Festival giorno per giorno: alle 17.30 infatti il programma offrirà una striscia quotidiana dedicata alla narrazione del femminile e del maschile, con titoli di grande efficacia come gli iraniani MEN ARE MORE EQUAL e DOLLS DO NOT KNOW, rispettivamente sulla poligamia e sul dramma delle spose bambine, o ancora THE VIRGIN OBSESSION, che raccoglie diverse storie di musulmani d’Europa, migranti di seconda generazione, divisi tra i propri desideri personali e i precetti religiosi a cui si ispirano le famiglie d’origine. Il ciclo si concluderà venerdì 14 ottobre con un altro sconvolgente film iraniano, LANTOURI, che sposta l’attenzione sul tema della violenza sulle donne come piaga della nostra contemporaneità, conseguenza estrema delle distorsioni all’interno delle relazioni di genere.

Ma l’appuntamento delle 17.30 non esaurirà la riflessione sulle relazioni di genere, alla quale è dedicata un’intera sezione del concorso. Pensando anche alle recenti polemiche sul burkini, merita una segnalazione in particolare la serata di domenica 9 ottobre, che con SLOR e MARIAM proporrà un approccio creativo e inaspettato alla discussa questione del velo.

In questo percorso, che intende restituire la complessità del tema alternando diversi sguardi e prospettive, coinvolgendo personalità e soggetti differenti, dall'Arcidiocesi di Trento all'associazionismo femminile, risulta fondamentale il rapporto avviato con l’Assessorato alle Pari Opportunità e con la Consigliera di Parità della Provincia Autonoma di Trento.

Anche il binomio donne e istituzioni, infatti, avrà ampio spazio in una serata dedicata all’accesso delle donne nell’arena politica, a partire dal documentario MEASURES OF MERIT, che segue la recente corsa per il parlamento israeliano di Ruth Colian, prima donna ebrea ultraortodossa a sfidare tradizioni e pregiudizi a favore delle donne Haredi, di fatto l’unica parte della società ebraica israeliana non rappresentata nell'aula. Si auspica che alla proiezione possa partecipare la stessaColian, per una diretta testimonianza diretta di una battaglia impossibile che tuttavia ha aperto nuove prospettive ai movimenti femminili nel contesto dell'ebraismo ortodosso.

Ci sarà inoltre spazio per parlare della rivendicazione di uno spazio pubblico per le donne anche nella Chiesa cattolica, con un film come RADICAL GRACE, che mostra la battaglia “femminista” di un gruppo di suore americane determinate nel rivendicare nuovi orizzonti di azione. La serata, infine, darà spazio all'esperienza del Video Award 2016, il concorso di creatività giovanile che quest'anno, con il supporto del Servizio Attività Culturali della Provincia, ha intrecciato le tematiche del Festival con il percorso Utopia500, promosso dalla casa editrice Il Margine; nell'occasione sarà presentato per la prima volta al pubblico il cortometraggio OLTRE-BEYOND, prodotto dall'Ufficio Stampa provinciale e realizzato dalla classe vincitrice del Liceo Russell di Cles con l'aiuto di un filmaker professionista.

Parallelamente continua l'impegno del Festival sui temi del dialogo e della pace, che vede rinnovarsi HUMMUS! THE MOVIE, un film estroso e toccante che attraversa confini e differenze religiose sulle tracce del piatto più popolare del Medio Oriente. È in via di definizione la partecipazione al programma del regista e della protagonista del film, chef musulmana che ha vinto il premio israeliano per il miglior hummus e che preparerà una degustazione della famosa pietanza per deliziare il pubblico del Festival all'insegna della “convivialità delle differenze”. In un tempo che torna ad agitare lo spettro dello “scontro di civiltà”, il catalogo del Festival presta infine particolare
la preziosa sinergia con il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani. Al conferimento di un premio tematico tra tutti i film in concorso si aggiungeranno proiezioni ed eventi speciali – dalla proposta di due significativi film del progetto Zeal for Unity, che per la prima volta ha messo insieme cineasti indiani e pakistani in una logica di conoscenza reciproca e riconciliazione, all'intersezione con la Settimana dell'Accoglienza e con il percorso “Scenari di guerra – Spiragli di pace” organizzato dal Forum con l'associazione Pace per Gerusalemme. Alternando voci israeliane e palestinesi, la serata di sabato 8 ottobre proporrà così un approfondimento sulla possibilità della convivenza in Terra Santa, culminando con la proiezione di

Un’importante finestra si apre anche quest’anno sul mondo delle migrazioni con una giuria ad hoc e proiezioni dedicate organizzate in collaborazione con Cinformi: film e documentari che mostreranno i vari volti del fenomeno, evidenziandone gli aspetti negativi, anche dal punto di vista dell'angoscia di “chi resta” in attesa nei paesi d'origine, ma passando anche attraverso la narrazione di storie positive, di scambio, di convivenza, di amicizia, presentate in collaborazione e con la partecipazione di varie comunità etniche presenti sul territorio. Sulla stessa linea si pone la collaborazione con Libera per la proiezione di un documentario come SANTI CAPORALI, già presentato lo scorso maggio a Palazzo Madama durante un’iniziativa di sensibilizzazione del mondo politico sul fenomeno dello sfruttamento dei braccianti agricoli stranieri e del caporalato. La presenza in concorso di uno straordinario documentario dell'Istituto Luce, DUSTUR di Marco Santarelli, fornirà inoltre l'opportunità di rinnovare la collaborazione con l'Associazione Nazionale Magistrati intorno ad una importante esperienza di confronto sulla costituzione (in arabo appunto dustur) realizzata in carcere con detenuti musulmani.

L'edizione vedrà inoltre il significativo rilancio della consolidata partnership con FBK, con più appuntamenti che approfondiranno il tema dell'anno dal punto di vista delle scienze religiose, anche in riferimento al successo planetario delle nuove serie Netflix e con l'ausilio di tecnologie di realtà aumentata e di analisi semantica del linguaggio naturale.

Ancora una volta, quindi, il Festival si propone come luogo di incontro e confronto con le realtà del territorio, in una logica di rete, proponendo il cinema come strumento di sviluppo di coscienza critica, proposto anche alle scuole in continuità con un’offerta sempre più apprezzata dai docenti di ogni ordine e grado. Le attività, per lo più concentrate a Trento presso il Teatro San Marco, si estendono anche al territorio, con una matinée per le scuole e una serata ad Arco e, quest’anno per la prima volta, anche a Pergine Valsugana, mentre a conferma della dimensione regionale della manifestazione torna l’attesa tappa di Merano.


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