mercoledì, agosto 31, 2016
Voto disgiunto al Senato per il destino dell'ex Presidente. Votata la destituzione, mantenuta, invece, l'eleggibilità. Temer sarà il 37esimo presidente della Repubblica brasiliano.

Il Senato brasiliano ha votato la destituzione della presidente Dilma Rousseff con 61 voti a favore e 20 contrari. Non molto diversamente da come prevedevano i quotidiani locali, si conclude l'esperienza della prima presidente donna del Brasile, messa in stato d'accusa per aver falsificato i conti pubblici del 2014. Il voto è arrivato pochi minuti dopo le 13.36, ora locale, dopo due ore di discussione.

Bocciata la proposta di ineleggibilità per 8 anni, in un voto distinto da quello sulla destituzione. L'ex Presidente 68enne, se fosse stata dichiarata ineleggibile, avrebbe potuto tornare a presentarsi alle elezioni soltanto compiuti i 76 anni. Per la destituzione della presidente erano necessari i voti dei due terzi dei senatori, 54 su 81, che non è arrivata

Erano, però, necessari i due terzi dei voti per decidere la caduta della Rousseff, che dal canto suo si è sempre dichiarata innocente, accusando le opposizioni di destra di aver ordito "un golpe" per rovesciare il suo governo e prendere il potere senza passare per le urne. Una decadenza peraltro decisa da un Parlamento quasi interamente coinvolto da scandali giudiziari, soprattutto fra i suoi principali accusatori.

Lo stesso vicepresidente, Michel Temer ora in procinto di succederle, risulta personalmente coinvolto nella cosiddetta Operation Car Wash, lo scandalo corruzione che ha travolto il Parlamento brasiliano, la Petrobras, colosso petrolifero, ed il Partito dei Lavoratori (Ft), fino all'ex presidente e mentore proprio della Rousseff, Luis Inacio Lula Da Silva.

Un uomo molto diverso Temer, 75 anni, politico di lungo corso capace di mediare fra le posizioni e di sopravvivere alla giungla politica brasiliana, ma anche in mezzo alle tempeste scandalistiche, come all'indomani del matrimonio con Marcela Tedeschi, modella di 43 anni più giovane (allora appena 19enne).

Tra i leader del Pmdb, classica grande formazione centrista detta la "balena bianca", sembrava destinato a trascorrere due mandati presidenziali nell'ombra, ma la crisi economica, politica e istituzionale del Brasile dopo 13 anni di Ft lo hanno portato alla scelta risolutiva: affondare Dilma e prendere il suo posto nel palazzo di Planalto a Brasilia.


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