mercoledì, luglio 06, 2016
Nel videomessaggio per il lancio della Campagna di Caritas Internazionale, il Sommo Pontefice apre gli occhi verso tanta ipocrisia. "Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?".

di Dario Cataldo

Schietto, scomodo per alcuni ma comunque diretto ed efficace, Papa Francesco pone la lente d'ingrandimento su un problema spesso sottaciuto dai mass media. Si parla tanto di pace, di accordi umanitari e solidarietà tra popoli ma, all'atto pratico, gli stessi interlocutori sono tra i principali venditori di armi ai Paesi in guerra. Dichiara il Santo Padre: "Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti. E alcuni dei paesi fornitori di queste armi, sono anche fra quelli che parlano di pace. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?".

Chi sono gli Stati tra i responsabili di armare le mani dei combattenti, anche in territori caldi come quello siriano? Dai dati diffusi dall'Unione Europea, confermati da "Campaign Against Arms Trade", l'elenco in ordine di rilevanza è formato da: Italia al primo posto, Regno Unito e Austria a completare il podio. A seguire, Francia, Germania, Grecia e Repubblica Ceca. quello che più allarma è che tutte le analisi confermano che: da 15 anni, la Siria ha acquistato armi nel vecchio continente per un valore pari a circa 28 milioni di euro. Secondo i rapporti del Stockholm International Peace Research Institute, "l’Italia è stata la principale esportatrice europea di armi in Siria dell’ultimo decennio, 131 milioni di euro".

Se comunque, i mercati con la Siria sono interrotti dal 2011, l'Italia fornisce paesi limitrofi o confinanti - vedi la Turchia. Siamo dunque al paradosso del cane che si morde la coda. Gli esponenti politici e di governo condannano gli abomini compiuti dall'Isis, combattono contro il flusso migratorio ma, in realtà, a contribuire affinché tale stato permanga sono loro stessi.

Il successore di Pietro, in un discorso datato al Marzo del 2014, ha tentato di scuotere le coscienze, dichiarando quanto adesso ribadito. Con un pensiero rivolto alle pratiche del Medio Oriente affermava: "Penso all’amata Siria, lacerata da una lotta fratricida che dura da ormai tre anni e ha già mietuto innumerevoli vittime, costringendo milioni di persone a farsi profughi ed esuli in altri Paesi. Tutti vogliamo la pace! Ma guardando questo dramma della guerra - continua il Primate - guardando queste ferite, guardando tanta gente che ha lasciato la sua patria, che è stata costretta ad andarsene via, io mi domando: chi vende le armi a questa gente per fare la guerra? Ecco la radice del male! L’odio e la cupidigia del denaro nelle fabbriche e nelle vendite delle armi. Questo ci deve far pensare a chi è dietro, che dà a tutti coloro che sono in conflitto le armi per continuare il conflitto! Pensiamo, e dal nostro cuore diciamo anche una parola per questa povera gente criminale, perché si converta."

Da quel discorso sono passati 2 anni. La guerra in Siria continua feroce, così come gli affari che riguardano il fiorente mercato delle armi. Il dato di fatto è che continua ad essere l'Occidente, tra cui l'Unione Europea ha traferire gli armamenti in Medio Oriente, per una cifra che supera i 15 miliardi di dollari. Il tutto non termina con l'interruzione dei rapporti economici mirati alla vendita di armi tra paesi interessati. Occorre bloccare la corsa selvaggia agli armamenti, all'acquisto di quelli più capillari così come quelli più distruttivi. Le parole del Vicario di Cristo meritano una riflessione più approfondita, che non può essere risolta con le solite frasi di circostanza da parte degli interessati.


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