lunedì, maggio 30, 2016
Dal 30 Maggio al 1 Giugno, a Strasburgo, in Francia, si apre l’incontro europeo dei cappellani penitenziari promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, dalla Missione Permanente della Santa Sede presso il medesimo Consiglio e la Commissione Internazionale della Pastorale Cattolica nelle Carceri. Il fenomeno della radicalizzazione nelle carceri è il tema da analizzare.

di Dario Cataldo

La battaglia per il rispetto della dignità umana e contro la radicalizzazione nelle carceri è un argomento rilevante nell’agenda delle Istituzioni della Chiesa Cattolica. Come spesso accade, le azioni condotte dai Cristiani vengono sottaciute dai mass media, impegnati più a dare risalto a Organi politici. L’attenzione alle condizioni delle Carceri non è dunque materia appannaggio esclusivo di certe fazioni partitiche, anche il Clero è in trincea.

A tal proposito afferma Mons. Paolo Rudelli, Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa: “Il fenomeno della radicalizzazione non è una realtà marginale, confinata nelle mura degli istituti penitenziari, ma è una questione che tocca direttamente alla coesione sociale delle nostre società. Lo testimonia la crescente attenzione con cui Governi e Istanze Internazionali seguono il fenomeno”.

"A Strasburgo – continua il Prelato – vogliamo fare entrare in dialogo il Consiglio d'Europa, che ha varato nel maggio 2015 delle linee guida in materia, con la rete dei cappellani cattolici che operano quotidianamente per offrire assistenza spirituale nelle carceri. Vogliamo mettere in luce l'apporto specifico di questo servizio della Chiesa, sottolineando anche l'importanza della collaborazione tra cappellani delle diverse religioni, una realtà che esiste già in molte parti dell’Europa e che può essere di grande aiuto non solo per la lotta alla radicalizzazione ma più in generale per la tutela della dignità umana delle persone in detenzione”.

Tra i partecipanti che prenderanno parte all’evento, 60 esponenti in rappresentanza dei 23 Stati membri. I cappellani saranno perlopiù la componente più nutrita, incaricati della pastorale nelle carceri a livello nazionale. Non solo cattolici, ci saranno anche alcuni cappellani di Chiese ortodosse e protestanti, nonché un gruppo di musulmani coinvolti nella stessa attività.

Un ottimo segnale in nome del dialogo e l’interazione religiosa e razziale. È per questo che la giornata conclusiva vedrà la proiezione del film-documentario “Dustur” di Marco Santarelli, il quale narra la vicenda di un gruppo di detenuti musulmani del carcere Dozza di Bologna. I carcerati durante la detenzione cominciano a conoscere e approfondire la Costituzione italiana – in lingua araba Dustur significa Costituzione – mediante la frequentazione di un corso scolastico. L’atto conclusivo della pellicola è un percorso che li porterà a scrivere un dustur ideale, fatto di esperienze personali e universali, in un dialogo aperto e uno scambio interculturale tra modi di sentire differenti.

Nel corso della sessione dei lavori, sarà letto un messaggio di Papa Francesco inviato ai partecipanti.


Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa