giovedì, febbraio 19, 2015
Venerdì 20 febbraio alle 23.05 su Rai3 Alex Zanardi conduce una nuova puntata di "Sfide" dedicata ad un simbolo del calcio, Javier Zanetti. 

Diciannove anni e 856 partite con la maglia interista. Record di partite consecutive giocate: 186. Una sola volta espulso, per doppia ammonizione. Tutto questo è il Capitano, Javier Zanetti, un uomo che sarebbe meglio definire nella sua lingua: hombre vertical, un uomo tutto d’un pezzo, con la schiena dritta, fiero e onesto. Un campione che ha saputo riportare l’Inter sul tetto del mondo ed è riuscito a farlo con tenacia, eleganza e sportività. Un argentino atipico, naturalmente ‘devoto’ a Maradona, ma sin da ragazzo folgorato da Lothar Matthaeus e dai colori nerazzurri. Arrivato come ‘ruota di scorta’ di un connazionale rapidamente scivolato nell’oblio, Zanetti ha saputo ascoltare, imparare e lavorare su di sé per diventare un punto fermo irrinunciabile dell’Inter. La sua parabola si incrocia con quella di figure storiche del pantheon nerazzurro come il celebre vicepresidente Peppino Prisco, i ‘capitani’ Giuseppe Bergomi, Giacinto Facchetti e il presidente Massimo Moratti con cui ha condiviso l’intera esperienza nerazzurra. Campioni come Ronaldo e Baggio, Crespo e Ibrahimovic, Figo e Djorkaeff sono passati nel corso degli anni, mentre lui ha sempre continuato a tenere alta la bandiera interista fino all’apoteosi finale del triplete firmato insieme a Mourinho e al gruppo dei connazionali Milito, Cambiasso e Samuel.

“Sfide” racconterà le imprese più belle e anche i momenti più sofferti della carriera del Capitano, rivelando particolari inediti della sua vita che contribuiranno a comporre un ritratto unico e sfaccettato di uno dei campioni più amati, non solo da parte dei tifosi nerazzurri, degli ultimi venti anni. Si rivivrà la sua sensazionale avventura attraverso le parole di compagni illustri come Baggio, Crespo, Cambiasso e Di Biagio o di allenatori cruciali nel suo percorso come Simoni e Mancini per poi cogliere l’animo del personaggio grazie alle testimonianze della moglie Paula o del fratello Sergio.

La rievocazione di alcune delle sue partite più importanti arricchirà il racconto di quello che probabilmente è stato il più grande capitano non italiano della storia del nostro calcio.


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