“Non occorre più cercare altrove. Gesù è venuto a portare la gioia a tutti e per sempre”.
Radio Vaticana - Lo ha ricordato Papa Francesco all’Angelus, davanti a quasi 50 mila fedeli giunti in Piazza San Pietro, in questo tempo d’Avvento che conduce al Natale. Com’è tradizione, il Pontefice ha poi benedetto i Bambinelli dei presepi portati dai più piccoli. Quindi ha donato ai presenti un piccolo libretto di preghiere. Il servizio di Giada Aquilino: ascolta
Gesù “non è un personaggio del passato”, è la Parola di Dio che oggi continua ad illuminare il cammino dell’uomo, i suoi gesti - cioè i Sacramenti - “sono la manifestazione della tenerezza, della consolazione e dell’amore del Padre verso ogni essere umano”. Nella terza domenica d’Avvento, Papa Francesco ha riflettuto sull’atteggiamento interiore con cui vivere l’attesa del Signore, suggerito dalla liturgia odierna: la gioia, perché - ha detto leggendo i cartelli dei fedeli in Piazza San Pietro - “con Gesù la gioia è di casa”:
“Non si è mai sentito di un Santo triste o di una Santa con la faccia funebre. Mai si è sentito questo! Sarebbe un controsenso. Il cristiano è una persona che ha il cuore ricolmo di pace perché sa porre la sua gioia nel Signore anche quando attraversa i momenti difficili della vita. Avere fede non significa non avere momenti difficili, ma avere la forza di affrontarli sapendo che non siamo soli. E questa è la pace che Dio dona ai suoi figli”.
Il cuore dell’uomo, ha spiegato il Pontefice, “desidera la gioia”: per questo ogni famiglia, ogni popolo “aspira alla felicità”. La gioia che il cristiano è chiamato a vivere e testimoniare è dunque quella “che viene dalla vicinanza di Dio, dalla sua presenza nella nostra vita”. Da quando Gesù è entrato nella storia, nascendo a Betlemme, l’umanità “ha ricevuto il germe del Regno di Dio”:
“Non occorre più cercare altrove! Gesù è venuto a portare la gioia a tutti e per sempre. Non si tratta di una gioia soltanto sperata o rinviata al paradiso: qui nella terra siamo tristi ma in paradiso saremo gioiosi. No, no! Non è questa, ma una gioia già reale e sperimentabile ora, perché Gesù stesso è la nostra gioia, e la nostra casa con Gesù è la gioia, come diceva quel vostro cartello: ‘con Gesù la gioia è a casa’”.
Tutti i battezzati, ha ricordato il Santo Padre, sono chiamati “ad accogliere sempre nuovamente la presenza di Dio in mezzo a noi”, ad aiutare gli altri a scoprirla, “o a riscoprirla qualora l’avessero dimenticata”:
“Si tratta di una missione bellissima, simile a quella di Giovanni Battista: orientare la gente a Cristo – non a noi stessi! – perché è Lui la meta a cui tende il cuore dell’uomo quando cerca la gioia e la felicità”.
Sull’esempio di San Paolo, potremo essere “missionari della gioia”, pregando con perseveranza, rendendo sempre grazie a Dio, assecondando il suo Spirito, cercando il bene ed evitando il male:
“Se questo sarà il nostro stile di vita, allora la Buona Novella potrà entrare in tante case e aiutare le persone e le famiglie a riscoprire che in Gesù c’è la salvezza. In Lui è possibile trovare la pace interiore e la forza per affrontare ogni giorno le diverse situazioni della vita, anche quelle più pesanti e difficili”.
Quindi la preghiera a Maria, “causa della nostra gioia”, perché ci renda sempre lieti nel Signore, “che viene a liberarci dalla tante schiavitù interiori ed esteriori”. Dopo la recita dell’Angelus, il Pontefice ha salutato tra gli altri i fedeli polacchi, che in queste ore accendono la “candela di Natale”, che il Papa stesso ha mostrato dalla finestra del Palazzo Apostolico: così “riaffermano - ha ricordato - l’impegno di solidarietà, specialmente in questo Anno della Caritas che si celebra in Polonia”.
Poi il saluto e l’augurio di buon Natale ai bambini giunti in Piazza San Pietro per la tradizionale benedizione dei “Bambinelli”, organizzata dal Centro Oratori Romani. Anche per loro l’invito è a pregare:
“La preghiera è il respiro dell’anima: è importante trovare dei momenti nella giornata per aprire il cuore a Dio, anche con le semplici e brevi preghiere del popolo cristiano”.
Per tale motivo, ha spiegato, il Papa ha pensato di regalare ai presenti in piazza un piccolo libretto tascabile, che raccoglie alcune preghiere, per i vari momenti della giornata e per le diverse situazioni della vita:
“Portatelo sempre con voi, come aiuto a vivere tutta la giornata con Dio”.
Gesù “non è un personaggio del passato”, è la Parola di Dio che oggi continua ad illuminare il cammino dell’uomo, i suoi gesti - cioè i Sacramenti - “sono la manifestazione della tenerezza, della consolazione e dell’amore del Padre verso ogni essere umano”. Nella terza domenica d’Avvento, Papa Francesco ha riflettuto sull’atteggiamento interiore con cui vivere l’attesa del Signore, suggerito dalla liturgia odierna: la gioia, perché - ha detto leggendo i cartelli dei fedeli in Piazza San Pietro - “con Gesù la gioia è di casa”:
“Non si è mai sentito di un Santo triste o di una Santa con la faccia funebre. Mai si è sentito questo! Sarebbe un controsenso. Il cristiano è una persona che ha il cuore ricolmo di pace perché sa porre la sua gioia nel Signore anche quando attraversa i momenti difficili della vita. Avere fede non significa non avere momenti difficili, ma avere la forza di affrontarli sapendo che non siamo soli. E questa è la pace che Dio dona ai suoi figli”.
Il cuore dell’uomo, ha spiegato il Pontefice, “desidera la gioia”: per questo ogni famiglia, ogni popolo “aspira alla felicità”. La gioia che il cristiano è chiamato a vivere e testimoniare è dunque quella “che viene dalla vicinanza di Dio, dalla sua presenza nella nostra vita”. Da quando Gesù è entrato nella storia, nascendo a Betlemme, l’umanità “ha ricevuto il germe del Regno di Dio”:
“Non occorre più cercare altrove! Gesù è venuto a portare la gioia a tutti e per sempre. Non si tratta di una gioia soltanto sperata o rinviata al paradiso: qui nella terra siamo tristi ma in paradiso saremo gioiosi. No, no! Non è questa, ma una gioia già reale e sperimentabile ora, perché Gesù stesso è la nostra gioia, e la nostra casa con Gesù è la gioia, come diceva quel vostro cartello: ‘con Gesù la gioia è a casa’”.
Tutti i battezzati, ha ricordato il Santo Padre, sono chiamati “ad accogliere sempre nuovamente la presenza di Dio in mezzo a noi”, ad aiutare gli altri a scoprirla, “o a riscoprirla qualora l’avessero dimenticata”:
“Si tratta di una missione bellissima, simile a quella di Giovanni Battista: orientare la gente a Cristo – non a noi stessi! – perché è Lui la meta a cui tende il cuore dell’uomo quando cerca la gioia e la felicità”.
Sull’esempio di San Paolo, potremo essere “missionari della gioia”, pregando con perseveranza, rendendo sempre grazie a Dio, assecondando il suo Spirito, cercando il bene ed evitando il male:
“Se questo sarà il nostro stile di vita, allora la Buona Novella potrà entrare in tante case e aiutare le persone e le famiglie a riscoprire che in Gesù c’è la salvezza. In Lui è possibile trovare la pace interiore e la forza per affrontare ogni giorno le diverse situazioni della vita, anche quelle più pesanti e difficili”.
Quindi la preghiera a Maria, “causa della nostra gioia”, perché ci renda sempre lieti nel Signore, “che viene a liberarci dalla tante schiavitù interiori ed esteriori”. Dopo la recita dell’Angelus, il Pontefice ha salutato tra gli altri i fedeli polacchi, che in queste ore accendono la “candela di Natale”, che il Papa stesso ha mostrato dalla finestra del Palazzo Apostolico: così “riaffermano - ha ricordato - l’impegno di solidarietà, specialmente in questo Anno della Caritas che si celebra in Polonia”.
Poi il saluto e l’augurio di buon Natale ai bambini giunti in Piazza San Pietro per la tradizionale benedizione dei “Bambinelli”, organizzata dal Centro Oratori Romani. Anche per loro l’invito è a pregare:
“La preghiera è il respiro dell’anima: è importante trovare dei momenti nella giornata per aprire il cuore a Dio, anche con le semplici e brevi preghiere del popolo cristiano”.
Per tale motivo, ha spiegato, il Papa ha pensato di regalare ai presenti in piazza un piccolo libretto tascabile, che raccoglie alcune preghiere, per i vari momenti della giornata e per le diverse situazioni della vita:
“Portatelo sempre con voi, come aiuto a vivere tutta la giornata con Dio”.
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