giovedì, agosto 21, 2014
Metro Meteor, purosangue di 11 anni a fine carriera, rivela straordinarie doti artistiche: dipinge quadri dedicando al suo divertente hobby dalle 2 alle 4 ore al giorno, un paio di volte la settimana. 
 
di Emanuela Biancardi

Quando cala il sipario sulla carriera dei cavalli da corsa, nella migliore delle ipotesi, questi splendidi esemplari vengono ricollocati nell’ambito di discipline equestri, cinema, ippoterapia o acquistati da privati benestanti. Nella peggiore? Ve lo lasciamo facilmente immaginare. La storia che vogliamo raccontare ha come protagonista proprio un galoppatore di qualità, Metro Meteor, un purosangue che ha collezionato innumerevoli successi negli Stati Uniti durante la sua carriera. Oggi, all’età di 11 anni, non corre più. Un problema articolare ha interrotto quella preziosa serie di medaglie appese al muro, frutto di traguardi felicemente raggiunti col muso tirato in avanti e narici aperte per riempire i polmoni di aria nuova necessaria allo scatto finale.

Una coppia americana - Ron e Wendy Krajeswski - ha riscattato Metro Meteor dall’ippodromo dove si trovava in stallo e inattivo a causa dei suoi problemi di salute. Poche speranze di vita normale per l’animale, a detta del veterinario. L’amore dei nuovi proprietari e le cure continue hanno invece permesso la miracolosa ripresa del purosangue. Le articolazioni sono ancora un problema ma ora Metro Meteor può percorrere, in passeggiata, sentieri anche per lunghi tratti. Movimento sufficiente per restare in forma.
 
Il purosangue, quasi cercando un modo per dimostrare gratitudine a Wendy e Ron, ha intrapreso da qualche tempo una nuova carriera. Non agonistica questa volta, bensì artistica. Un giorno, imitando i gesti della sua padrona, ha raccolto con la bocca un pennello intinto nella pittura e ha cominciato a dipingere una tela montata su di un cavalletto. Wendy, superato il primo momento di stupore e incredulità, stando al gioco ha continuato a porgere al cavallo pennelli con colori diversi.

Sono nati in questo modo i primi quadri astratti del pittore straordinario. Ora le tele di Metro sono una vera e propria attrazione. In una galleria di Pittsburgh la vendita delle sue opere ha fruttato circa 100 mila euro, somma che verrà in parte utilizzata per le costose e indispensabili cure a Metro e in parte devoluta in beneficenza per il dignitoso mantenimento di cavalli da corsa in pensione.

Dove non arriva l’uomo, arriva un cavallo. Anche se, per dovere di cronaca, è giusto ricordare che esistono Associazioni Onlus, come Relived Horses, le cui finalità sono il recupero e il ricollocamento di cavalli giunti al termine della loro carriera sportiva (www.relivedhorses.it). Metro Meteor è diventato dunque un vero artista. Di certo non si rende conto che con le sue straordinarie doti può aiutare i suoi simili a carriera ultimata o che la gente, che lo applaude e gli offre zuccherini o bocconi di carota, lo trova speciale. Qualche sana passeggiata in compagnia dei suoi padroni la fa e questo gli basta. Come gli basta il sorriso di Wendy e Ron che gli passano pennelli colorati per quel gioco divertente.

Ad un cavallo, alla fine della sua carriera, non si può certo dire “Datti all’ippica!”. Semmai, è proprio il caso di dirlo…” Datti alla pittura!”.

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