Con il crowdfunding si può arrivare molto lontano, ma fino a che punto?
HDblog - Il progetto Solar Roadways è sbarcato due settimane fa su IndieGoGo ed ha riscosso un discreto successo, se non altro in termini mediatici, l'obiettivo è infatti quello di costruire un substrato fotovoltaico che possa essere utilizzabile come pavimentazioni delle strade più comuni. Dimentichiamoci quindi la ricerca spasmodica di superfici dove poter inserire i pannelli e ricavare energia, con questo approccio le nostre città diventerebbero delle centrali elettriche, senza dover cambiare di una virgola il paesaggio.
La loro struttura resiste sia ad alte pressioni dovute al passaggio di veicoli come i camion che alle basse temperature ed intemperie, l'idea di fondo è poi applicabile su qualsiasi marciapiede, pista ciclabile o parcheggio, non soltanto aree di movimento dei veicoli. I vantaggi non sono soltanto puramente energetici, con un simile approccio è possibile infatti mantenere sgombre da neve e ghiaccio le strade 'lastricate' di pannelli e provvedere anche all'illuminazione ed eventuale segnaletica elettronica. Un risparmio notevole per le casse dei cittadini e meno CO2 immessa nell'aria. (guarda il video)
Scott e Julia Brusaw sono gli ideatori di questo progetto ambiziosissimo, tanto che l'obiettivo prefisso per la riuscita della campagna di raccolta fondi è di 1 milione di dollari. A due settimane circa di distanza dalla scadenza del 31 Maggio si è giunti a 'soli' 147K dollari e poco più, difficile quindi che si possa giungere fino in fondo, ma un risultato comunque importate e apprezzabile per la bontà dell'idea. La speranza è che qualcuno decida comunque di seguire questa strada e possa aiutare Scott a creare le prime strade fotovoltaiche, a quel punto non ci sarebbero più scuse per tutti coloro che rinviano l'acquisto di un'auto elettrica.
HDblog - Il progetto Solar Roadways è sbarcato due settimane fa su IndieGoGo ed ha riscosso un discreto successo, se non altro in termini mediatici, l'obiettivo è infatti quello di costruire un substrato fotovoltaico che possa essere utilizzabile come pavimentazioni delle strade più comuni. Dimentichiamoci quindi la ricerca spasmodica di superfici dove poter inserire i pannelli e ricavare energia, con questo approccio le nostre città diventerebbero delle centrali elettriche, senza dover cambiare di una virgola il paesaggio.
La loro struttura resiste sia ad alte pressioni dovute al passaggio di veicoli come i camion che alle basse temperature ed intemperie, l'idea di fondo è poi applicabile su qualsiasi marciapiede, pista ciclabile o parcheggio, non soltanto aree di movimento dei veicoli. I vantaggi non sono soltanto puramente energetici, con un simile approccio è possibile infatti mantenere sgombre da neve e ghiaccio le strade 'lastricate' di pannelli e provvedere anche all'illuminazione ed eventuale segnaletica elettronica. Un risparmio notevole per le casse dei cittadini e meno CO2 immessa nell'aria. (guarda il video)
Scott e Julia Brusaw sono gli ideatori di questo progetto ambiziosissimo, tanto che l'obiettivo prefisso per la riuscita della campagna di raccolta fondi è di 1 milione di dollari. A due settimane circa di distanza dalla scadenza del 31 Maggio si è giunti a 'soli' 147K dollari e poco più, difficile quindi che si possa giungere fino in fondo, ma un risultato comunque importate e apprezzabile per la bontà dell'idea. La speranza è che qualcuno decida comunque di seguire questa strada e possa aiutare Scott a creare le prime strade fotovoltaiche, a quel punto non ci sarebbero più scuse per tutti coloro che rinviano l'acquisto di un'auto elettrica.
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