venerdì, gennaio 10, 2014
Stanno impazzando sui social network l’articolo “Second Giant Sea Creature Washes Ashore Along Santa Monica Coastline – Alarms Sound Over Radioactive Gigantism” e la foto di un calamaro super-gigante che si sarebbe spiaggiato in California. 

GreenReport - Su The Ligthly Braised Turnip si legge che «Per la seconda volta negli ultimi mesi, una gigantesca creatura marina si è spiaggiata in California. Nell’ottobre 2013 c’era stato un raro oarfish che era cresciuto fino alla bizzarra lunghezza di 100 piedi. Questa volta è stato un gigantesco calamaro con la misura enorme di 160 metri dalla testa alla punta dei tentacoli». Il più grande calamaro gigante trovato fino ad oggi misurava 43 piedi. Il sito on-line statunitense si avventura anche in spiegazioni “scientifiche”, assicurando che «Questi giganti hanno un aspetto diverso, ma gli esperti ritengono che condividono un importante elemento comune: entrambi provengono dalle acque vicino alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, nel distretto di Futaba del Giappone. Gli scienziati ritengono che, dopo il disastro della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, un numero imprecisato di creature del mare ha subito mutazioni genetiche che hanno innescato una crescita incontrollata o “gigantismo radioattivo”. Purtroppo, questa schiera di giganti mutanti sembra essere alla deriva verso gli Stati Uniti continentali».(video)

Seguono una serie di dichiarazioni virgolettate di funzionari, che dicono che la creatura verrà fatta a pezzi e portata allo Scripps Research Institute per essere studiata, e di presunti scienziati eccitati per la possibilità di studiare il “gigantismo radioattivo”.

Una notizia così non poteva che solleticar tutti coloro che si crogiolano su Facebook e Twitter nel sensazionalismo e nel complottismo, ma è un pessimo servizio per chi vuole affrontare le conseguenze della tragedia nucleare di Fukushima Daiichi in modo serio.

Infatti, come scrive David Emery nella pagina Urban Legends di About.com «E’ chiaramente una bufala» e qualche sospetto dovrebbe venire anche dalla fonte, visto che The Ligthly Braised Turnip significa “Rapa leggermente brasata”.

Emery, uno scrittore freelance appassionato di leggende urbane e cultura popolare, con un interesse particolare per tradizione e folklife su Internet, spiega che la fonte della bufala ha tra i sui principi quello di non essere soddisfatto delle notizie della stampa ufficiale e che per questo, dove necessario bisogna creare notizie. «E che questo sia davvero un caso di “news creata” – scrive Emery – è confermato dal fatto che questa presunta scoperta non è stata riportata da una qualsiasi legittima fonte di notizie, locale o nazionale. E dal fatto che l’immagine che ha la pretesa di documentare un incredibilmente enorme calamaro gigante di 160 piedi, è in realtà, una versione modificata di una foto dell’ottobre 2013 che mostra un vero e proprio – anche se molto più piccolo (30 piedi di lunghezza – calamaro gigante spiaggiato in Spagna».

Infatti la foto pubblicata da The Ligthly Braised Turnip e che sta facendo il giro del web è una rielaborazione (fatta nemmeno tanto bene) di una foto scattata il primo ottobre 2013 al calamaro gigante spiaggiatosi sulla spiaggia di La Arena, in Cantabria, e che misurava 9 metri di lunghezza e pesava 180 kg, un esemplare di Architeuthis dux, il più grande invertebrato conosciuto sul nostro pianeta.

Emery è uno scrupoloso e ha anche cercato di capire chi erano gli “esperti” citati nell’articolo di The Ligthly Braised Turnip, come la Santa Monica Parks Manager Cynthia Beard e il biologo del Santa Marino College Martin L.Grimm, ma non è rimasto per niente sorpreso nello scoprire che non esistono, proprio come il calamaro gigante effetto da gigantismo radioattivo post-Fukushima.

Esistono invece i sdue gemelli siamesi di balena le cui foto stanno facendo il giro su internet come quelle del falso calamaro super-gigante nippo-californiano. Si tratta di due feti di balena grigia (Eschrichtius robustus), con la parte inferiore del corpo saldata. La fonte è più che certa (il National Geographic) e la scoperta è stata fatta il 5 gennaio da un team di serissimi scienziati nella Laguna Ojo de Liebre, nella penisola della Baja California, in Messico.

Il National Geographic scrive che «Secondo i resoconti deieimoni, i due feti misuravano tra i due e i tre metri, meno della lunghezza che solitamente hanno i cuccioli di balena grigia alla nascita (tra 3,6 e 4,8 metri)». Jim Dimes, responsabile della sezione mammiferi del Natural History Museum of Los Angeles County ha spiegato: «Poiché la gestazione di questo cetaceo dura 13 mesi e mezzo, si può dedurre che l’aborto sia avvenuto tra l’ottavo e il decimo mese. Si tratta però solo di una stima: nel caso di una gravidanza gemellare, la madre deve fornire nutrimento a due feti in crescita, quindi i gemelli potrebbero essere stati più piccoli del normale. Questi due sono di dimensioni ragguardevoli: è possibile che si sia trattato di un vero e proprio parto concluso con la morte dei cuccioli».


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